venerdì 26 dicembre 2008

Quando eravamo bambini sicuramente abbiamo imparato a memoria qualche poesia di Natale. Biancaneve ne ricorda due in particolare: una la mette nel post di oggi, l'altra forse verrà fuori domani. Auguri a tutti.


E’ nato Alleluja (G. Gozzano))

E’ nato il sovrano bambino,
è nato! Alleluia, alleluia!
La notte che già fu sì buia
risplende di un astro divino.

Orsù, cornamuse, più gaie
suonate! Squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!

Non sete, non molli tappeti,
ma come nei libri hanno detto
da quattromill’anni i profeti,
un poco di paglia ha per letto.

Da quattromill’anni s’attese
a quest’ora su tutte le ore.
E’ nato, è nato il Signore!
E’ nato nel nostro paese.

Risplende d’un astro divino
la notte che già fu sì buia.
E’ nato il Sovrano Bambino,
è nato! Alleluia, alleluia!

mercoledì 24 dicembre 2008

Favoletta di Natale

C’era una volta ( e forse c’è ancora) una donna che nella vigilia di Natale pregava Dio contemplando il presepe.
-Signore, voglio stare nella grotta come un personaggio in più; fammi essere...che so...una giraffa.
-Troppo alta- le disse Dio- il soffitto è basso e sbatteresti la testa.
-Allora, Signore, un elefante.
-Troppo ingombrante per il poco spazio che c’è, e poi non la smetteresti di mettere il naso dappertutto.
-Guarda, Signore, potrei essere benissimo un orso bruno...
- Non se ne parla proprio! - rispose Dio- Da secoli tutte le generazioni contemplano il presepe, ci sono pure le cartoline stampate, e non si è mai visto un orso bruno nella grotta. No, no...impossibile, mi dispiace, ma non posso rivoluzionare il mio presepe, quello vero.
La donna era di natura sua un po’ insistente:
-Signore, so che per Te- che sei eterno- il tempo non è un problema; forse non mi sono spiegata bene: io non voglio essere un personaggio in più nei presepi fatti ora, con le statuine e i sugheri, ma in quello vero, originale, autentico. Capisco le tue perplessità, perché la richiesta è un po’ ardita, ma...mi è venuta un’idea!
Si avvicinò un po’ di più all’orecchio di Dio e gli disse piano piano qualcosa.
- E sia! – disse Dio - (lo disse come era abituato a dirlo, in un modo molto efficace). Questo animale ti si attaglia bene: fastidiosa come a volte sei tu, non sempre attratta dalle cose nobili e profumate, con due occhi grandi per cogliere la realtà da tante angolature, e con due ali piccole piccole che non sanno farti volare alto.

Se guardate bene i cartoncini che raffigurano il presepe, magari usando una lente d’ingrandimento, vedrete una piccola mosca nera posata sull’orecchio sinistro del bue che a tratti la scaccia (ma poi si rassegna e la lascia stare).
Fu così che la donna conquistò un posto in tribuna per assistere all’evento che ha cambiato la storia, e nessuno la schioda più da lì.

Aggeggi tuttofare

Pare che – nonostante la crisi economica che ha ridotto i consumi alimentari degli Italiani e fatto diminuire sensibilmente le spese per l’abbigliamento – ci sia un articolo la cui vendita non ha subìto flessioni: il telefonino. Ci sono cellulari di tutti i prezzi, alcuni con funzioni impensate e geniali, al punto che alla solita domanda “ Se tu dovessi andare su un’isola deserta portando con te solo una cosa, che porteresti?” la risposta sarebbe ovvia: il telefonino (specialmente se è multifunzione come quello reclamizzato per scherzo nel video che segue)

martedì 23 dicembre 2008

Carràmba, che sorpresa!

Ore 8,15 di domenica 21 dicembre. Biancaneve ieri sera ha fatto le due a causa della festicciola organizzata per il compleanno di Nanocinque, e stamattina ha deciso di dormire un po’ di più; ma con un orecchio sente parlottare in cucina, e la cosa la incuriosisce: che la Nonna stia poco bene? che il cacciatore si sia messo a sproloquiare con se stesso ad alta voce? Poscia più che il sonno potè la curiosità, e con gli occhi ancora mezzi chiusi lei è andata in cucina e ha trovato...Nanotre volato qui da Genova per passare qualche giorno alla casa-base prima di Natale. Scena di effetto, straordinaria; ci manca solo la Carrà che annuncia “Signora Biancaneve, suo figlio Gigifix....E’ QUI!” mentre l’orchestra suona, la telecamera gira in tondo e tutti piangono. La sorpresa è riuscita in pieno. Quanto sono belle le sorprese! Una cosa piacevole che succede senza preannuncio, un’emozione, un regalo – la presenza di una persona cara - più gradito di qualunque altro oggetto anche di gran valore. Gli ultimi due giorni sono stati molto intensi nella casa del bosco, finalmente ancora una volta affollata.
Ora non ci resta che affollare un’altra casa, una capanna dei dintorni di Betlemme, e farci sorprendere dall’evento straordinario che accadrà lì.

sabato 20 dicembre 2008

Numeri primi

Nella piccola libreria della cucina della casa del bosco c'è un'accozzaglia di primi volumi: si tratta delle prime uscite di collane di libri proposti in edicola negli ultimi anni. Le case editrici - per invogliare la gente ad iniziare la collezione - vendono il primo volume della serie ad un prezzo molto basso, e in genere si tratta di libri molto ben fatti per attirare l'attenzione dei compratori. Insomma, il Cacciatore lo compra, ma poi non persevera, e lo fa a ragion veduta. E così abbiamo i primi volumi della Storia universale, della Sacra Bibbia, della Storia della Filosofia messi lì a disposizione; se a qualcuno pungesse vaghezza di approfondire l'antico Egitto, la Genesi o il periodo da Talete ad Aristotele saremmo a posto, c'è tutto; ma se ti viene un dubbio sul Medioevo o sulla prima guerra d'indipendenza, se cerchi il commento ad un versetto del Profeta Isaia o vuoi capire meglio Cartesio o Schopenauer...spiacenti, non rientrano nel primo numero. Biancaneve pensa che in fondo la piccola libreria della cucina della casetta del bosco è lo specchio dell'abitudine a mettere le prime pietre (quelle che costano meno) mentre il portare a compimento è oneroso sotto tutti i punti di vista. E comunque avendo solo un numero lo consultiamo di più che se avessimo la collezione completa: basta farsi venire le curiosità giuste.

venerdì 19 dicembre 2008

I 25 di Nanocinque

Tanto per cambiare oggi è giorno di festa nella casa del bosco: cinque lustri, un quarto di secolo, insomma oggi fa 25 anni il quinto nano. I cartelli della cucina erano tutto un Mix di disegnini, auguri e scritte comprensibili solo da chi qui ci vive; i regalini sotto il tovagliolo rispondevano ai suggerimenti del festeggiato (compreso un golf di gran marca, ovviamente tarocco). Del resto ormai lui è famoso: c'è il Frutta Mix, il Mixer De Longhi, i brani musicali Mixati... ma il nostro è l'unico, impareggiabile, inimitabile, insuperabile, ineguagliabile, l'originale e autentico Mix.
Tanti auguri!

giovedì 18 dicembre 2008

Fare festa

Fare festa non è una cosa tanto facile: potremmo pensare che bastano regali costosi, grandi abbuffate di cibo, luci colorate e sfavillanti, e invece no: a volte c'è tutto questo, ma al tempo stesso c'è una certa tristezza che non vuole proprio andare via, e di cui non sappiamo cogliere la radice. La festa è qualcosa che ha a che fare con l'amore, col desiderio di dare una gioia alle persone a cui vogliamo bene. Biancaneve ha trovato questo video delicato, che - guarda caso- è un po' spagnolo (di questi tempi la Spagna va forte da queste parti!).

mercoledì 17 dicembre 2008

Sette giorni e sette notti

Manca ormai solo una settimana al Natale, sette giorni e sette notti per prepararsi come si deve ad una delle feste più belle dell'anno. Si possono cominciare le manovre di avvicinamento per giungere a Betlemme in orario ad accogliere Gesù Bambino. Nella casa del bosco si è sempre fatto con molta cura il presepe; quando i nani erano piccoli, in mezzo alle statuine dei pastori diretti alla capanna si trovava di tutto: piccolissime macchinine Ferrari Testarossa, indiani Cheyenne con tanto di copricapo piumato e lancia in mano,figurine di Fred e Wilma Flintstone nei loro abitini leopardati...insomma , un ventaglio assai vario di "tipi" più o meno strani che ciascuno dei bambini metteva come tocco personale tra i sugheri e che rappresentavano in un certo senso la portata universale della Redenzione. Quà e là c'erano poi le pecore, sette delle quali portavano al collo un nastrino colorato (rappresentavano ciascuna uno dei nani, riconoscibili dai colori diversi); la sera, prima di andare a dormire, ciascuno dei piccoli prendeva in mano la sua pecora ( oggi diremmo il suo avatar) e le faceva fare un passo avanti verso la capanna. In quelle sere la preghiera più recitata era questa "Gesù Bambino, mio dolce amore, vieni a nascere nel mio cuore".
Oggi la casa del bosco ha un presepe con le statuine grandi, che sembrano di legno; sono scomparse le casette e le palmette finte, e tutto ha un'apparenza più adulta, sobria ed elegante. Biancaneve - non disponendo di un asino o di un bue, certamente più somiglianti - ha scelto per sè una pecora di buona stazza, che procede lentamente, passo dopo passo, verso la grotta; ci sono ancora sette giorni e sette notti per percorrere la strada che manca, e poi...

martedì 16 dicembre 2008

Quando i figli aiutano



E' bello quando i figli ci aiutano....ma non sempre!

domenica 14 dicembre 2008

Il brodo

Il brodo - si sa - è l'acqua di cottura di un pezzo di carne o di alcune verdure, e si può ottenere anche "artificialmente" con il dado.
C'è però un altro tipo di brodo, che è quello che alcuni fanno quando raccontano le cose abbellendole, infiorettandole, condendole con un po' di autocompiacimento per i risultati ottenuti o con lodi sperticate sull'operato di altri.
Biancaneve conosce molte persone Knorr, capaci di produrre e versare damigiane di brodo; in fondo svolgono una missione rassicurante, rimediano al difetto di vedere solo le cose negative e fanno sembrare grande e bello anche l'ordinario. L'importante è avere una zattera o almeno un salvagente per non affogare nel brodo.

sabato 13 dicembre 2008

Evviva la Cuccìa

Oggi è l'onomastico di Biancaneve, e qui se lo ricordano tutti per via della tradizione di non mangiare pasta e pane. L'usanza ha origine nel fatto che nel 1646 una grave carestia colpì la Sicilia orientale, allora sotto la dominazione spagnola; proprio il 13 dicembre (era domenica) mentre si celebrava la messa nella cattedrale con il simulacro di Santa Lucia esposto alla venerazione dei fedeli, una colomba bianca entrò e si posò sull'altare, e nel porto di Siracusa entrarono alcune navi cariche di grano. Il popolo affamato non aspettò che il grano venisse macinato ma lo bollì subito; da allora in questo giorno si rinuncia a mangiare pasta e pane e ci si accontenta (sic!) di meravigliose arancine di riso e della "cuccìa", un dolce fatto di crema di ricotta o di latte con grano bollito, pezzi di cioccolato e zuccata.
Il telefono della casa del bosco squilla parecchio in questo giorno, e Biancaneve ringrazia Dio di avere tanta genta che le vuole bene.

giovedì 11 dicembre 2008

La bellezza

Diceva Dostoevskji che la bellezza salverà il mondo; non il potere, non la scienza, non il denaro.
Secondo il filosofo Pascal esistono nel mondo tre ordini di grandezza: il primo è quello dei corpi e delle cose materiali (ad esso appartiene la forza, la ricchezza),poi c'è l'ordine del genio e dell'intelligenza (la scienza, l'arte), infine l'ordine della bontà (la santità, la grazia).Tra ognuno di questi livelli e il successivo c'è un salto di qualità enorme: al genio non aggiunge o toglie nulla il fatto di essere bello o brutto, ricco o povero: allo stesso modo al santo non aggiunge nulla l'essere bello, sano, ricco o intelligente e colto: la sua grandezza si colloca su un piano diverso, più alto.
Lo stesso discorso si potrebbe applicare alla bellezza: c'e la bellezza dei corpi, quella intellettuale o estetica, e la bellezza morale o spirituale. Da sempre gli artisti hanno cercato di cogliere e raffigurare la bellezza, per lo più rappresentando il volto femminile. In ogni viso di donna c'è una bellezza, un'armonia che padri, mariti, figli sanno cogliere al di là dei canoni estetici, un fascino e una grazia che solo l'affetto sa cogliere.


mercoledì 10 dicembre 2008

Feste

Per la casa del bosco dicembre è un mese complesso: ci sono infatti sei compleanni e due onomastici da festeggiare, oltre ovviamente alle feste canoniche come l’Immacolata e il Natale. Facilmente dunque accade che i preparativi per i festeggiamenti – i cartelli che il festeggiato deve trovare la mattina appena alzato in cucina, il pranzo più curato, qualche pensierino da mettere sotto il tovagliolo...- arrivati alla terza o quarta festa diventino “cose da fare” invece di essere il segno di una festa più interna, più vera, in cui si manifesta al protagonista di turno tutto l’affetto e la calorosa partecipazione all’evento che lo riguarda. Biancaneve si è messa in guardia contro questa tentazione, che l’affetto cioè diventi “cosa da fare” accanto alle altre molteplici, pressanti, ripetitive cose da fare.
Oggi il Cacciatore fa 60 anni, e il primo regalo che Biancaneve vuole fargli è quello di non avere accanto una moglie stressata.

sabato 6 dicembre 2008

I'm 18

Stamattina in cucina c'erano i cartelli per la festeggiata, come vuole la migliore tradizione della casa del bosco. Biancaneve trascrive uno dei due preparati dal Nano Poeta, che fa parte della serie "I'm ..."

I’m 18

Non dirmi matura: e che sono, una mela?
Somiglio al gelsomino, fiore piccolo, bianco, profumatissimo.
Il mio destino lo trovi scritto a chiare lettere in quell’impasto di allegria e pensosità che puoi leggere nel mio sguardo.
Il mio nome parla del mare, e della piccola barca con le vele aperte al vento.
Ho danzato sulle punte alla musica d’ogni tempo, ho camminato leggera sulle dune selvagge della mia isola. Memore di profonde radici, ho chiamato fratelli uomini d’ogni dove: ne ho visti tanti volare via e rimanermi accanto.
Il mio canto si distingue in ogni coro, perché ne segue le leggi e le trascende.
A te che sei amico do fiducia, ma non prendermi per fessa: cosa credi, ch’ io sia l’ultima arrivata?

venerdì 5 dicembre 2008

Compleanno

Domani Nanasette compie 18 anni.
La maggiore età dell’ultimo dei nani ricorda a Biancaneve che il tempo è passato in fretta, che perfino la piccola di casa non è più tanto piccola, e che la sua mamma deve rispettarne le scelte. La bimbetta sensibile che si commuoveva fino alle lacrime sentendo suo fratello suonare il pianoforte, la piccola scolara sotto età che frequentava – minuscola – la prima elementare con la sua cartella naj-oleari a fiorellini, la ragazzina che con i “veli” ( pezzi di tende o di fodera drappeggiati sapientemente e tenuti insieme da mollette per la biancheria) creava fantastici vestiti da principessa...è ora lei stessa una principessa agli occhi della sua famiglia, ed è una colonna della casa del bosco.
Auguri, piccola!

giovedì 4 dicembre 2008

Dispetti

Dice un antico proverbio che "la pentola taliàta non bolle mai", cioè quando aspetti che l'acqua inizi a bollire e guardi la pentola tenendo in mano la pasta da buttare giù il tempo non passa mai. Ma non è un dispetto del fornello: è che il tempo interno non sempre coincide con quello scandito dall'orologio, e quando hai fretta un minuto sembra un'ora.
Nel video qui sotto, invece, c'è qualcuno che è proprio dispettoso, ed è disposto a far passare un giorno e una notte per non dare sazio al povero studioso. E invece le cose succedono a volte proprio appena ci abbiamo levato mano.


mercoledì 26 novembre 2008

Siamo alla frutta? No, siamo a mare

Domenica il fratello del Cacciatore è venuto a pranzo qui, essendo di turno per l’assistenza alla Nonna. Poco prima di andare a tavola è andato a lavarsi le mani, e ha notato che la cassetta di uno dei due bagni della casa -cassetta scientifica, dotata di due opzioni: 4 litri e 9 litri- rispondeva solo all’opzione maggiore. Lo ha detto al Cacciatore, e insieme – con una perfetta scelta dei tempi, proprio mentre Biancaneve portava in tavola il pranzo- hanno deciso di provvedere ad aggiustare il guasto. Hanno, nell’ordine:
a) smontato la cassetta
b) allagato il bagno e zone limitrofe (la Protezione civile stava per intervenire)
c) trascinato nel corridoio l’armadietto di legno pieno di cose provocando strisce indelebili nel pavimento ( e facendo strike di tutti i flaconi contenuti nelle mensole interne)
d) cercato di asciugare il lago con gli stracci
e) rimontato la cassetta senza riuscire a riparare il guasto ma facendo in modo che la suddetta per un po' gocciolasse acqua per terra (alimentare la portata del lago)
f) lasciato il suddetto bagno in uno stato pietoso.
Da tre giorni la porta del bagno ( forse gonfiatasi per l’acqua assorbita) non si può più aprire e chiudere con una mano sola, e Biancaneve ci sbatte regolarmente la testa perché la apre ed esce quando lei non si è affatto aperta.
Quello è il bagno delle donne, e a loro andava bene così, anche con un’opzione in meno.Non sempre l'efficienza diventa efficacia.

martedì 25 novembre 2008

Gesti d'amore

Guardate che grazioso questo piccolo video:



L'amore sa trovare strade inedite per farsi riconoscere.

lunedì 24 novembre 2008

Call center

"Pronto, è la signora Biancaneve? Buongiorno, sono Laura. E' lei che si occupa del collegamento a Internet?...."
Biancaneve ha un sospetto: c'è qualcuno che la spia, o che ha piazzato telecamere nascoste nella casa del bosco. Non si spiega altrimenti il fatto che gli operatori dei call center (Sky, Telecom, Infostrada, Tele 2 ecc) chiamino sempre quando la pasta è quasi pronta e devi scolarla, o nell'istante preciso in cui giri la chiave per chiuderti in bagno. Lo, sanno, i perfidi; lo sanno e lo fanno.
Da quando qualcuno le ha detto che gli operatori dei call -center devono cercare di tenere al telefono almeno per 40 secondi il cliente chiamato, Biancaneve si sforza di essere meno sbrigativa nel declinare le mirabolanti offerte, e di usare qualche parola gentile in più prima di chiudere la telefonata. Ma chi glielo spiega allo spaghetto, che nel frattempo è diventato colla?

domenica 23 novembre 2008

Sapere sognare

Il primo nano ha passato a Biancaneve una citazione di Saint-Exupery che le è piaciuta molto:

-“Se vuoi costruire una nave
non richiamare prima di tutto gente
che procuri la legna,
che prepari gli attrezzi necessari,
non distribuire compiti,
non organizzare il lavoro.
Prima risveglia invece negli uomini
la nostalgia del mare lontano e sconfinato.
Appena si sarà svegliata in loro questa sete
gli uomini si metteranno subito al lavoro
per costruire la nave.”

Dobbiamo assolutamente recuperare la nostalgia per il mare lontano e sconfinato, dobbiamo –tutti, giovani e meno giovani – tornare a desiderare qualcosa di grande e bello. Dobbiamo riaffermare il primato dell’efficacia sull’efficienza, del respiro ampio sulla ristrettezza di vedute, della navigazione verso porti lontani e meravigliosi sulla calma piatta e statica, accettando il rischio e la fatica di un viaggio pieno di pericoli e incertezze ma anche ricco di avventure e di gioia. Dobbiamo reimparare a sognare, e insegnarlo agli altri. Educare è risvegliare questa sete.

venerdì 21 novembre 2008

Vicini di casa

Quando i nani erano tutti piccoli la mattina era un gioco di fuoco farli lavare, vestire e dare loro la colazione. Dietro la parete del bagno c'era la camera da letto di una signora anziana; quando loro facevano storie per lavarsi i denti o quando gridavano "Mammaaaa....le calze sono bucate!" la signora bussava nella parete perchè - giustamente - il fracasso la disturbava. Era diventata un mito: Zitti, bambini, c'è la signora che dorme! Non aveva un volto, un nome, era semplicemente la signora che dorme. Passati molti anni, un giorno Biancaneve ha ricevuto una telefonata: c'era qualcosa che non andava nel tubo della sua doccia, e si era formata una grossa macchia di umidità nella parete della stanza da letto dell'appartamento accanto; quello della signora che dorme! Biancaneve è andata a casa sua per verificare il danno e prendere accordi per sistemarlo, e con sorpresa si è sentita chiedere notizie di ciascuno dei nani, nome per nome.
Ora la casa del bosco è silenziosa, anche la mattina presto, e non ci sono più turni per il bagno. Nessuno bussa più alla parete, e forse la signora che dorme ha ora un sonno che nessun rumore può più turbare.

giovedì 20 novembre 2008

Pensieri e parole

Ieri sera chiacchierando con alcuni amici Biancaneve ha nominato la parola "boatta" e tutti si sono messi a ridere. Ma perchè, che c'è di strano? Voi come la chiamate la confezione dei pelati o delle pesche sciroppate? Barattolo? No, fa pensare a quello di vetro col coperchio. Lattina? Neanche, richiama la birra, la Coca cola o comunque una bibita. Latta? Squallido. Scatola? No, sa di cartone. E' vero, sul vocabolario la boatta non c'è; ma questo non significa granchè. Infatti non c'è nemmeno "carpetta", anche se noi ci mettiamo dentro i fogli e i documenti; e non c'è neanche "scarrozzo", ma tutti sappiamo che bisogna lasciarlo libero.
Probabilmente Biancaneve in una delle sua vite precedenti (oltre ad essere stata una capra per via delle insalate che ama) deve essere stata una francesina un po' snob che al mercato comprava "boites" di roba: e poi "boatta" è così di soddisfazione da pronunciare. Ti riempie la bocca, e quasi senti il sapore di quello che c'è dentro.

lunedì 17 novembre 2008

Il cuore nell'orto

L’amore è una cipolla: bianca di purezza, rosa quando ti fa sognare un futuro felice, rossa di passione. L’amore – come la cipolla – è fatto a strati concentrici, avvolgenti; dà sapore a tutti i piatti; ti lascia il suo profumo nelle mani, e lo trasmetti a tutto quello che tocchi: la tastiera del computer, il telefono... L’amore – come la cipolla- non te lo scordi facilmente (ritorna sempre...) e qualche volta ti provoca bruciore vicino al cuore. L’amore – come la cipolla – lo puoi cucinare in tanti modi; può farti piangere; col tempo fiorisce con un ciuffo verde speranza; qualche volta è pure lungo, come lo scalogno.
Questi vaneggiamenti un po’ demenziali passano per la mente di Biancaneve mentre prepara il condimento per la pasta in una qualunque domenica mattina di novembre. Ovviamente, sta affettando una cipolla, e sta cercando di farlo con amore.

giovedì 13 novembre 2008

Villaggio globale

Chi è nato da queste parti ha uno sguardo perennemente scanzonato sulla realtà: la rivolta a suo piacimento e ne ride attraverso argute sottigliezze linguistiche che si servono del dialetto in modo magistrale. Così per esempio c'è in giro una maglietta che - parafrasando il detto che "cu nasce tunnu 'un po' mòriri quadrato" (chi nasce tondo non può morire quadrato, cioè non può cambiare la sua natura) - afferma che "cu nasce tunnu 'un po' mòriri pescispata" (chi nasce tonno non può morire pesce spada). Ieri Biancaneve ha visto un'altra perla di questo genere, questa volta stampata su una felpa: "si è vero ca 'u munnu gira, l'America 'a passari ri ccà" (se è vero che il mondo gira, l'America deve passare di qua). Non si è forse verificato puntualmente? Non abbiamo vissuto l'elezione di Obama come se fosse l'inquilino del piano di sotto? Non abbiamo visto scheletri camminare per strada la sera di Halloween e fatto spuntini con panini imbottiti con carne di bestie improbabili invece del classico nostrissimo pane e panelle o tutt'al più con la meusa (=milza)? Biancaneve sa che c'è la globalizzazione, ma non sa bene se la cosa le piaccia o no.

martedì 11 novembre 2008

Noi e la posta

Scrivere una lettera: a volte è difficile, altre è esilarante, come in questo brano di "Non ci resta che piangere"
resta che piangere"

lunedì 10 novembre 2008

Storiella

E' notte fonda. Una motovedetta dei carabinieri solca le acque scure del mare. A un certo punto gli occupanti della motovedetta vedono una luce in lontananza e avvertono con segnali luminosi: "Spo-sta-te-vi, sie-te trop-po vicini al-la co-sta!"
L'altra luce lampeggia di risposta: "Non-pos-siam-o". I militari dell'Arma ripetono più volte l'avvertimento dirigendosi verso la luce, ma ottengono sempre la stessa risposta. Ad un tratto si sente un botto fortissimo, una specie di crac. La motovedetta è semidistrutta; su di essa lampeggia un ultimo messaggio: "Non-po-te-vamo-/sia-mo-den-tro-al-faro!"
A volte quando si vuole rimuovere una verità che non ci piace (ma che è messa lì proprio per noi, per aiutarci nella navigazione), finiamo per sbatterci il muso contro.

martedì 4 novembre 2008

Ditologia

Tra le dita della mano il preferito di Biancaneve è il pollice. Forse è così perché il pollice si oppone alle altre dita, e lei ci vede rispecchiata la sua tendenza ad essere Bastian contrario; forse perché il pollice in alto è segno positivo, dice va bene, e unito all’indice indica OK; o forse più semplicemente perché quando era bambina sostituiva il ciuccio. Nelle arene dell’antica Roma con il pollice l’imperatore decretava la vita o la morte dei gladiatori; generazioni di giovani lo hanno usato per girare il mondo in autostop; decine di volte al giorno lo incarichiamo di premere i bottoni che chiamano l’ascensore e accendono il computer o la lavastoviglie... insomma il pollice è un grande.
Peccato che in una cosa faccia cilecca : Biancaneve non ha purtroppo il pollice verde. Anzi, quando lei si avvicina alle piante queste vengono prese da un incoercibile istinto suicida. Esisterà un rimedio?
Forse ci vorrebbe una birra, come suggerisce il video qui sotto.

venerdì 31 ottobre 2008

Apertura

Essere aperti significa accogliere gli altri nel proprio spazio vitale, senza pregiudizi, senza esclusioni. A volte è facile creare gruppi chiusi, che guardano con diffidenza chi non possiede determinati "canoni": è un peccato, perchè si perde un'occasione di arricchimento, e...ci si possono rimettere le penne.



martedì 28 ottobre 2008

Come pioveva

Piove. A Milano direbbero “vien giù che Dio la manda”( e meno male che Dio ogni tanto si ricorda di mandarla, la pioggia, in questa terra dove sembra che l’estate non debba finire mai). Piove a dirotto, (anzi, a dir-nove, ah-ah-ah) e Biancaneve guarda fuori dalla finestra: c’è un tale a cui si è fermata la macchina. E’ sceso, è tutto colato, e ha fatto sedere al volante una ragazzetta a cui ha spiegato che mentre lui spinge la macchina lei deve dare un colpo di seconda per rimettere in moto. Per tre volte il poveretto spinge per un po’, provando anche all’indietro per sfruttare la discesa....niente, lei non lo sa fare, e lui si affanna a spiegarglielo ogni volta gesticolando un po’ di più. Ormai è zuppo. Biancaneve chiede a Nanocinque che intanto si è appassionato alla vicenda di scendere con un k-way ad aiutare il poveretto: infatti piove talmente forte che non passa nessuno. Ma Five se ne guarda bene. A un certo punto la svolta: passa un ragazzino con una felpa gialla, il nostro lo ferma, gli chiede di spingere la macchina, mette anche la ragazza a spingere e lui si mette al volante; in un attimo la Punto riparte.
E’ proprio vero che a volte un piccolo aiuto è quello che fa la differenza.

domenica 26 ottobre 2008

Solo per oggi

E’ magnifico che oggi sia oggi, che insomma non sia ieri che è gia passato (nel bene e nel male) e nemmeno domani, che non sappiamo cosa porterà. L’oggi è l’unica cosa reale, il tempo da vivere mettendosi in gioco senza tirarsi indietro.
Biancaneve ha avuto da un’amica una bella preghiera di Papa Giovanni XXIII che riporta di seguito

Solo per oggi crederò fermamente,
nonostante le apparenze contrarie,
che la Provvidenza di Dio si occupi di me
come se nessun altro esistesse al mondo.
Solo per oggi avrò cura del mio aspetto;
non alzerò la voce, sarò cortese nei modi,
non criticherò nessuno,
non pretenderò di migliorare nessuno se non me stesso.
Solo per oggi compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
Solo per oggi dedicherò dieci minuti
a qualche buona lettura ricordando che,
come il cibo è necessario al corpo,
così la buona lettura alla vita dell’anima.
Solo per oggi non avrò timori.
Non avrò paura di godere ciò che è bello
e di credere alla bontà.
Solo per oggi mi farò un programma:
forse non lo seguirò a puntino ma lo farò
e mi guarderò da due malanni: la fretta e l’indecisione.
Posso ben fare per dodici ore ciò che mi sgomenterei
se pensassi di doverlo fare per tutta la vita.

giovedì 23 ottobre 2008

Grillo parlante

Biancaneve deve rassettare lo stanzino; è incredibile la quantità di cose che si racimolano su quegli scaffali, deve esserci qualche folletto che nottetempo tira fuori tutte le carabattole possibili e le ripone alla rinfusa per fare dispetti.
“Mi secca” dice tra sé la Bianca.
“ Devi farlo, mia cara” le sussurra una vocina insistente. “E’ già da un po’ che rimandi, e il caos è in crescita esponenziale” (le vocine sagge a volte parlano complicato)
“ Lo so, ma mi secca lo stesso” fa lei, testarda
“ Lo sai chi è che dice ‘mi secca’? Uno ******* (leggi: pezzo di sterco) al sole, perchè effettivamente il sole lo secca”
Biancaneve cede: a nessuno piace sentirsi equiparato a quella roba lì.
E poi da che era nuvoloso è uscito un sole sfolgorante...

lunedì 20 ottobre 2008

Pentole e baci

Ore 21.05, fine cena nella casetta del bosco.
"Dubita che le stelle siano fuoco, ma del mio amore non dubitare!" Dice Nanasette con espressione sognante. ""Certe donne amano talmente il proprio marito che per non sciuparlo prendono quello delle loro amiche." ribatte Biancaneve. E Nanocinque sentenzia " Nelle donne ogni cosa è cuore, anche la testa".
Ma che succede in quest'angolo di bosco; sono rincretiniti tutti? No, semplicemente hanno aperto e mangiato i ciccolatini più buoni del mondo, i Baci Perugina, e hanno raccolto le perle di saggezza che li avvolgono.
Due secondi dopo il quinto nano ha aperto la lavastoviglie per metterci dentro i piatti sporchi e ha cominciato una filippica perchè qualcuno - Seven- ci ha messo dentro una padella che è rimasta unta. Biancaneve ha pensato che c'è poesia in questi quadretti familiari, in questi predicozzi su come si carica la lavastoviglie, e che meriterebbero l'onore di essere scritti sull'incarto di un cioccolatino.
Tanto si sa che il destino è lo stesso, vengono presto dimenticati; e ci sarà sempre qualcuno che metterà una pentola unta dove non deve.

venerdì 17 ottobre 2008

Stress

Già di prima mattina la gente - Biancaneve compresa - è un po' stressata. Lo stress è un fatto interno, una tensione, uno sforzo (così il termine è tradotto nel vocabolario), ma anche l'habitat ha il suo peso, e oggi che c'è un taffico pazzesco a causa del corteo contro la riforma Gelmini lo stress - anche solo quello sonoro- è da tagliare a fette.
Sono fonte di stress:
- il non arrivare a fare tutto quello che si vorrebbe fare nell'arco della giornata;
- il senso di inadeguatezza rispetto alle attese che gli altri hanno su di noi;
- gli oggetti che si rompono quando servono di più;
- gli adempimenti burocratici che accompagnano tutte le cose della vita;
- capire in che fascia sei per sapere quanto devi pagare per l'immatricolazione all'Università;
- il carro attrezzi che si porta via la macchina;
....l'elenco potrebbe non finire mai.
Ieri Biancaneve ha visto per strada una ragazza che indossava una maglietta simpatica: era nera, al centro una grande scritta bianca diceva: "DIO C'E'".
E sotto, più piccolo "Ma non sei tu, perciò rilassati".
Doppiamente consolante, no?

giovedì 16 ottobre 2008

Carmelo

Il Carmelo di cui parla questo post non è un uomo ma un luogo, un luogo fisico che è anche luogo in cui si incontra l’amore di Dio con la risposta totale di una creatura. Ieri Biancaneve è andata in un Carmelo (un monastero di Carmelitane appena fuori città) dove una sua giovane amica ha preso il velo dopo un anno di preparazione a questo passo. Nella chiesa una piccola folla raccolta – molti gli occhi umidi- ha assistito a quello che tanti giudicherebbero follia (ma gli innamorati non sono forse pazzi?): una giovane vita regalata a Dio nella povertà, nella castità, nell’obbedienza (e nella gioia, perché quel velo bianco incorniciava una faccia molto, molto felice) in cambio di un regalo assai più grande, infinitamente grande, quello di Dio stesso che si dà all’anima riempendola in modo totale.
Biancaneve è tornata a casa pensando che è possibile anche in mezzo al frastuono della strada in cui abita, portarsi dentro il cuore un piccolo Carmelo (un Carmelino) in cui affacciarsi di tanto in tanto per dire “Eccomi.Io ci sto.”

mercoledì 15 ottobre 2008

Trentatre trentini

Nanasette sta sfogliando il manuale di linguistica italiana, e la si vede borbottare: "Omonimici/sinonimici", "Prostesi/epentesi/anaptissi".
Biancaneve pensa a sopra-la-panca-la-capra-campa, a un-euro-un'ora, a un-limone-mezzo-limone...che detti più volte ad alta velocità finiscono sempre col trasformarsi in pasticci di parole arrotolate che sfociano immancabilmente in una risata. Anni fa era uno dei giochi che si facevano per intrattenere i bambini nei viaggi in macchina, e li faceva divertire un sacco.
Ecco un possibile sbocco professionale a coronamento di una brillante carriera accademica. C'è bisogno di ridere. Il mondo ancora non lo sa, ma ha un disperato bisogno di inventori di scioglilingua.

martedì 14 ottobre 2008

Calciomercato

C’è stato un tempo in cui il quinto nano era patito del calcio; sapeva a memoria la composizione delle squadre, le posizioni in classifica, chi segnava e chi era ammonito e così via. Biancaneve cercava di supplire al fatto che il Cacciatore non ha mai amato il calcio tenendosi informata per poterne chiacchierare con Nanocinque: ogni mattiva ascoltava le notizie sportive del giornale radio delle sette e quando Cinque entrava in cucina per fare colazione gliele snocciolava con disinvoltura, anche se il linguaggio usato dai giornalisti sportivi è un po’ immaginifico e astruso. E’ vero, faceva un po’ di confusione tra Le Grottaglie e La Grotteria, ma tutto sommato andava alla grande. Nanocinque da parte sua favoleggiava mentre si lavava i denti immaginandosi una sua squadra ideale i cui giocatori portavano i nomi dei prodotti sanitari che trovava in bagno: c’era Gustav Zaic (prodotto antiacne) centravanti della Germania, Juan Pedro Vidal (detto Pedrito) difensore dell’Ecuador, Antoni Puig ala sinistra del Barcelona, Oscar Prep, portiere di non so che posto. Ma il suo cuore era, è e sarà per sempre nerazzurro, come testimonia la bandierina triangolare tuttora appesa in camera sua; ma ora Biancaneve lo vede più tiepido. Non sarà che il calcio non è più quello di una volta?

venerdì 10 ottobre 2008

Mollette

Quando Biancaneve va in garage a prendere la macchina, di solito trova per terra due o tre mollete per stendere la biancheria cadute dal balcone del primo piano, e le raccoglie prima che le ruote delle macchine le frantumino. Per questo poi quando cerca qualcosa nella borsa - le chiavi, il telefonino, il portafogli...- si ritrova sempre in mano una molletta. E, ovviamente, ha smesso di comprarne (ne ha un cesto strapieno).
La stessa operazione Biancaneve la fa con le idee, le intuizioni, le riflessioni, le arguzie che qualcuno fa cadere per strada ( in un blog, in una conversazione...)e che vengono conservate nella borsa della memoria per poi essere rielaborate al momento opportuno. Anche quando stai cercando qualcos'altro, ti capitano tra le mani della mente e ci puoi appendere uno stato d'animo affinchè il vento lo asciughi.
Per questo Biancaneve ringrazia gli amici che hanno un blog e quelli che incontra ogni giorno, perchè senza le cose che loro fanno cadere qualche panno volerebbe via. Ma i pensieri non sono mai abbastanza, perciò non smette di comprarne di nuovi.

mercoledì 8 ottobre 2008

Per amore

Al-Giumeili quando era molto giovane si era innamorato di una ragazza e l'aveva sposata. Tempo dopo, mentre lui era alla guerra, venne a sapere che sua moglie si era ammalata di vaiolo, e aveva la faccia completamente sfigurata.La mattina dopo si alzò e disse "Ho male agli occhi" e poi "Sono diventato cieco".
Tornò a casa, e passarono dodici anni; quando la moglie morì, disse di aver recuperato la vista.
Questa storia, raccontata nel film "La tigre e la neve", piace a Biancaneve perchè ha il profumo della delicatezza.

lunedì 6 ottobre 2008

Essere poveri

Sabato era la festa di S. Francesco, e Biancaneve è stata tutto il giorno a cercare di ricordare come faceva la poesia su questo santo che la mitica maestra Angelina insegnava ad un nano dopo l'altro all'asilo. "Parlava alle cicale, predicava agli uccelli...." e poi? Boh! Spero che qualche nano se la ricordi perchè mi si è messa la pulce nell'orecchio. Quando si parla di san Francesco la prima cosa che viene in mente è la povertà che lui ha praticato e insegnato; una volta Biancaneve ha letto un aneddoto che raccontava di un tale che andava a visitare un uomo saggio e pio (forse era un rabbino) e si stupiva di vedere la casa dove abitava: una stanza spoglia, quasi vuota, con una panca, un tavolo e dei libri come unico arredamento. "Dove sono i tuoi mobili?" chiese il visitatore "E i tuoi?" fece l'altro. "Che c'entra, io sono di passaggio..." rispose l'uomo. E il saggio: "Anch'io".
La casetta del bosco è piena di cose inutili che Biancaneve non si decide mai ad eliminare: forse dovrebbe cercare di essere un po' più saggia e pia.

sabato 4 ottobre 2008

Scricchiolii

Oggi Biancaneve si è alzata tutta dolorante e si muove con circospezione, perché ieri ha ripreso ad andare in palestra. Tutto in lei gridava “Noo! Non ci voglio andare!!” ma ha prevalso la consapevolezza della necessità estrema, del bisogno assoluto, dell’opportunità massima di riprendere a fare ginnastica per una serie di motivi che hanno a che fare anche con il riuscire a entrare nelle gonne di prima dell’estate. Al suo arrivo in palestra Bianca è stata accolta dall’istruttore Lungochiomato (l’unico essere umano con i capelli lunghi in una sala piena di donne tutte rigorosamente a taglio corto), titolare del corso mattutino Total Body Light (eufemismo per dire che fai lavorare braccia, gambe, addome ma senza esagerare visto che siamo tutte signore e non più ragazzine); durante la lezione ha ubbidito diligentemente ai comandi facendo quattro serie per ogni esercizio e terminando con la pedalata in aria, e alla fine dell’ora è tornata a casa stanca ma contenta di avere fatto ciò che doveva essere fatto.
Ma oggi che le gambe tremano e i muscoli gliela fanno pagare chi ci va a fare la spesa?

giovedì 2 ottobre 2008

Un compleanno

Oggi una creatura di Dio compie 80 anni. Possono sembrare tanti, ma in realtà lei è giovane. Sembra un albero, con un tronco solido e radici profonde; i suoi rami si stendono ampi offrendo riparo a tanta gente, e il fogliame è vario sia per forma che per colore; ma la cosa più bella sono i frutti, colorati, saporiti, ricchi di semi che a loro volta germoglieranno portati dal vento in terre lontane. Biancaneve è contenta di starci appollaiata sopra, da lì si vedono panorami sconfinati ( e soprattutto si vede il cielo )

In fiera

Ieri pomeriggio Biancaneve è andata alla manifestazione “Sposi in fiera” a farsi un’idea di che cosa offre il mercato a chi si prepara al matrimonio. Con lei c’erano sua sorella shopping trainer e Nanasette che tutti gli espositori scambiavano per la futura sposa rifilandole ogni genere
di pubblicità. Vestiti da sposa, catering, addobbi floreali, servizi di estetica, fotografie e video, musicanti: un gran mondo dorato che ti avvolge, ti ubriaca al punto che non vedi più gli zeri dei costi, ti convince che il gran giorno – il più bello della vita – meriti che non si badi a spese; e soprattutto che l’immagine prevalga sul resto. Biancaneve alla fine del giro ha portato a casa circa un chilo e mezzo di depliant: “Tanto romanticismo e un pizzico di sensualità” promette una stilista per i suoi abiti impreziositi da pizzi e cristalli, nei contrasti passionali tra il bianco e l’avorio (???), mentre un altro foglietto ti consiglia di farti fare il trucco da uno che ha truccato – udite udite! – le partecipanti al concorso di Miss Italia.
E dire che c’è stato un tempo in cui giocando a Monopoli ti capitava la carta Imprevisti o Probabilità che ti annunciava “Matrimonio in famiglia: spese impreviste 10.000 lire”

lunedì 29 settembre 2008

Lunedì

Il lunedì è pur sempre il lunedì. Per quanto una persona torni gasata da una settimana molto gratificante, con buoni propositi di mettere tanta grinta nelle cose delle sue giornate, c'e sempre il pericolo di ridursi come l'orso. E invece no, Biancaneve oggi si sente molto pinguino, nonostante che sia lunedì. Buona settimana a tutti, e...non stressatevi troppo.

domenica 21 settembre 2008

Una pausa

Biancaneve domani va via per qualche giorno; sarà a Terrasini fino a domenica a ritemprarsi, ascoltare cose interessanti, chiacchierare con persone che vede raramente e provare l'ebbrezza di sedersi a tavola senza sapere cosa si mangia. La casetta del bosco passa nelle sapienti mani di Nanasette che curerà la gestione domestica e accudirà con amore padre e fratello. Hasta luego a todos.

giovedì 18 settembre 2008

Invenzioni

Biancaneve si stupisce spesso e si riempie di gratitudine per la genialità delle invenzioni che la mente umana produce e che rendono la nostra vita più facile. Molti progressi li ha fatti sicuramente il campo dell’elettronica, ma ci sono alcune trovate “minori”, che risolvono piccoli problemi quotidiani: una di queste è l’Acchiappacolori, un foglietto di carta che si mette nel cestello della lavatrice e assorbe il colore disperso durante il lavaggio dai capi colorati che “stingono”, evitando di trasformare la biancheria (intima e non ) in strane cose dal colore incerto e a volte imbarazzante (chi non ha visto almeno una volta le sue mutande diventate gialline o rosa pesca?). E’ geniale perché rimedia agli errori della massaia, fa guadagnare tempo e risparmiare acqua ed energia, e costa poco. Svolge insomma lo stesso compito che a volte può essere affidato a chi -in una famiglia, dove ci sono persone di “colori” molto diversi - riesce a stemperare con un sorriso i malumori dispersi nell’aria, lasciando che ciascuno sia sé stesso e si rigeneri nella vita in comune; anche quando è in funzione la centrifuga che strizza tutti.

martedì 16 settembre 2008

L'altra sera a cena

“Sembra giugno.”
Questa l’affermazione fatta con tono pensieroso da Nanocinque mentre inizia a sbucciare una pera, a fine cena di una domenica di metà settembre uggiosa e – finalmente – fresca.
Biancaneve gli chiede perché sembra giugno, visto che proprio oggi “si è rotto “ il tempo, e semmai può sembrare novembre.
“Sembra giugno perché ci si sente come se le vacanze dovessero ancora cominciare, e invece sono appena finite, risponde lui.
Il nano in questione tra fine luglio e adesso è stato in Spagna, a Lourdes, in Russia, a Roma, a Firenze a fare un concorso, più due giorni a Menfi.
Non c’è da stupirsi se ora – a parte la pera che sta sbucciando – è alla frutta.

domenica 14 settembre 2008

Percorsi

Il supermercato vicino alla casetta del bosco ha chiuso i battenti per due settimane ed è stato ristrutturato. Ieri mattina Biancaneve è andata a fare la spesa, e ha cominciato ad aggirarsi per quel magazzino rinnovato: ha salutato la cassiera Antonella che non vedeva da giorni, ha ammirato i pilastri dipinti di un giallo brillante, ed ha cominciato il solito giro, trovandosi presto spiazzata: dove c’erano gli scaffali delle cose di carta c’è ora una lunga fila di bottiglie di liquori e vini; al posto dei biscotti e del caffè ci sono adesso i detersivi; zucchero e sale risultano introvabili, forse nascosti a bella posta per far percorrere ai clienti più corridoi mettendo nel carrello cose che non figurano nella lista della spesa.
Biancaneve riflette su come è rassicurante compiere percorsi abituali, dominare le situazioni perché si sa bene qual è il posto di ogni cosa, andare in fretta riempiendo il carrello e contemporaneamente parlando al telefono. E questo accade anche nelle relazioni: ti aspetti di trovare un tratto conosciuto in quella persona che invece – essendo originale e irripetibile – lo va spostando a suo piacimento, oppure non lo ha nei suoi scaffali
Biancaneve lo sperimenta tutti i giorni: ciascun nano non è uguale ai nani precedenti; forse bisognerebbe ogni tanto fermarsi ad ammirare i pilastri di Nanasette, dipinti di colori brillanti mai visti prima.

venerdì 12 settembre 2008

Pensieri e canzoni

Tanto per cambiare Biancaneve stira. O meglio, suda e stira. La colonna sonora scelta per la stirata di oggi – abbondante e impegnativa perché fatta di molte camicie- è Renato Zero. Come sempre quando svolge questo lavoro, Biancaneve un po’ canticchia, un po’ si immerge nei suoi pensieri, un po’dedica le spruzzate di vapore a qualcuno che ama, e un po’ si lascia solleticare dalle parole delle canzoni: i migliori anni della nostra vita, dice lo Zero. Quali sono- o sono stati- i migliori anni della mia vita? Sicuramente bellissimi quelli dell’infanzia in una famiglia numerosa e varia; determinanti quelli dell’adolescenza, con incontri fulminanti (il Cacciatore, e non solo) e punte di sofferenza che sono servite anche loro; avventurosi quelli della nuova famiglia, con figli a raffica e la costruzione di uno stile familiare a volte faticoso ma per lo più divertente; ...e questi ultimi anni, intensi, variegati. E’ difficile dare risposta alla domanda: Biancaneve si accontenta di ringraziare Dio per tutto, perché sono stati finora anni veramente belli. E le piace pensare che i migliori anni della sua vita possono ancora essere vissuti, da oggi in poi.

martedì 9 settembre 2008

I bambini ci ascoltano

“I bambini ci ascoltano. Questo noi lo dimentichiamo sempre. Bisognerebbe evitare di dire sciocchezze, in casa. Se tu provi a dire cento parole di cui novantanove sono parole per bene e una sola ambigua, il bambino che ti ascolta ricorderà soltanto questa parola, pur non conoscendone il significato.” (G.Guareschi, Il corrierino delle famiglie)
E’ proprio vero. A volte si parla tra grandi senza pensare che i bambini che ascoltano i nostri discorsi ne percepiscono brandelli, e con quelli costuiscono percorsi che influiscono grandemente sul loro modo di farsi un’idea delle cose. Questo vale sia per le cose serie (giudizi temerari, indiscrezioni, raccontare cose che screditano altri...) che per le cose di poca importanza.
Una volta guardando il filmino di un matrimonio insieme ai parenti della sposa un ragazzetto disse a voce alta:”Eccola, quella è la zia con la barba che punge!” e suo padre a mo’ di scusa “Ah, questi bambini che ripetono sempre quello che sentono dire dai grandi....!”

domenica 7 settembre 2008

Evergreen

Ieri sera Biancaneve è andata a sentire un concerto. Un’orchestra di cinquanta elementi eseguiva canzoni dei Beatles arrangiate da compositori siciliani e cantate da una bella ragazza con voce da soprano. Era difficile canticchiare sottovoce quando avresti cantato a squarciagola le 24 canzoni – tutte perfettamente conosciute, parole comprese – che sono state la colonna sonora di un periodo, la base musicale di un amore. E’ grande il potere che ha la musica di evocare atmosfere, di dipingere a colori vividi i ricordi di un passato vicino eppure – lo riconosci con stupore – di quarant’anni fa; di un passato che è anche presente, perché quella musica non abbiamo mai smesso di ascoltarla, canticchiarla (e il Cacciatore per lo più fischiettarla) Oggi facciamo fatica a ricordare canzoni di tre o quattro anni fa, si confondono e si perdono in un mare di banalità.
Quella dei Beatles non era solo una moda; era musica, e musica di quella vera.

sabato 6 settembre 2008

Lui

Ti avvolge, ti accarezza, ti lucida, ti soffoca, ti circonda, ti rallenta, ti sauna, ti blocca la mente, ti gronda, ti appiccica, ti fiacca, ti abbatte, ti istupidisce, ti sommerge, ti debilita, ti toglie la voglia di lavorare, ti fa sudare...tutto questo fa lui, il caldo afoso di questi giorni in questa terra spaccata dalla siccità, arsa dal sole, benedetta da Dio, e fantastica.

Farsi da parte

Biancaneve ha visto su un giornale una foto singolare: sul pavimento di una enorme palestra dell’università cinese di Wuhan, nella provincia dell’Hubei, erano piazzate in file ordinate centinaia di brandine. Sulle prime sembrava il dormitorio di un centro per rifugiati, ma la didascalia spiegava che quelli erano i genitori delle matricole, che per non lasciare soli i loro figli ad affrontare il primo giorno di lezioni li avevano accompagnati, ottenendo che l’ateneo mettesse a loro disposizione la palestra per dormire qualche ora prima del grande impatto.
E’ difficile per i genitori accettare il fatto che i figli affrontino da soli le piccole o grandi prove che le vita propone loro: eppure se non sappiamo farci da parte in cose progressivamente sempre più grandi non li facciamo crescere in autonomia. E questo comincia presto, col non allacciargli le scarpe quando possono farlo da soli, o col non scrivere la giustificazione quando non hanno fatto i compiti per stare tutto il pomeriggio alla play station.
E’ difficile, perché anche quando sono già uomini fatti per una mamma quelli sono sempre i suoi bambini.

giovedì 4 settembre 2008

La fatica di ogni giorno

Si torna dalle vacanze e si ricomincia il tran tran della solita vita. Dopo qualche settimana di abolizione delle regole, di libertà incondizionata, di orari free, si riprende a cadenzare le proprie giornate secondo ritmi “invernali”, preparandosi alla riapertura delle scuole che segna il vero inizio del nuovo anno. Una sola cosa della vita strutturata l’italiana/o medio ha cercato di mantenere anche nelle follie spiaggerecce: la sua naturale regolarità, facilmente mantenuta – secondo la pubblicità – mangiando uno yogurt al dì. E’ la nuova morale, il nuovo imperativo categorico: chi la fa l’aspetti; chi non la fa, si prenda uno yogurt.

martedì 2 settembre 2008

Baby Sitter

Per i genitori è importante trovare delle baby sitter affidabili a cui lasciare i propri figli piccoli. Ma anche per le baby sitter è importante trovare bambini affidabili da guardare. Bambini tranquilli, non come Jack Jack.

lunedì 1 settembre 2008

Risposte multiple

Nanasette si prepara ai test d’ingresso alla Facoltà di Lettere Moderne, e si trova a dover dare risposta a quesiti di questo genere:
“Si consideri la proposizione “Nessun cane ha tre zampe”; dire che tale proposizione è falsa significa che:
a) almeno un cane ha tre zampe
b) almeno un cane ha un numero di zampe diverso da tre
c) tutti i cani hanno tre zampe
d) tutti i cani hanno quattro zampe
e) tutti i cani hanno un numero di zampe diverso da tre”
Biancaneve ha provato a rispondere e ha sbagliato clamorosamente. Si è anche sentita un po’ cretina, e ha pensato che:
a) nella casetta del bosco non entrerà nessun cane che non abbia tre zampe
b) l’Università non accetterebbe Biancaneve
c) Biancaneve è cambiata
d) bisogna comprare più spesso la Settimana enigmistica
e) l’Università è cambiata.

venerdì 29 agosto 2008

Creme

Biancaneve si è comprata una crema per il viso Anti-Età. Non che ci creda molto, ma fosse che fosse efficace? Era tentata di prenderne una all’Olio di Jojoba ( che sarà mai una jojoba?) o una che riempie le rughe levigando la pelle, ma l’idea dell’anti-età la intriga un sacco. Beh, veramente si tratta di un non-senso affascinante, perché letteralmente l’unico vero anti-età è la morte, che ti blocca gli anni impedendo all’età di crescere, ma qui si tratta dell’età che non si deve mostrare non di quella che non deve crescere. Una volta Biancaneve ha sentito un commento che l’ha colpita: c’era una ragazza di spalle, in jeans di marca, scarpe alla moda, capelli biondi lunghi e ondulati; due ragazzotti in cerca di conquiste la raggiungono per vederla in faccia e uno dei due si rivolge all’altro deluso -“ Niè, (niente), di dietro liceo e davanti museo!” Forse la signora non aveva scoperto i prodigiosi benefici dell’anti-età. Gli spot dei cosmetici lanciano un invito da non prendere alla leggera “Tu vali. Prenditi cura di te.” E’ un buon consiglio, da applicare ogni giorno –mattina e sera- anche alle rughe dell’anima.

giovedì 28 agosto 2008

Lo sklompsch

Nella casetta del bosco è stato dato un nome – lo “sklompsch” – ad una situazione che tutto il genere umano conosce: si ha quando ci si trova in circostanze che sembrano fatte a posta per farti scappare la pazienza, che accavallano contrarietà senza lasciarti il tempo di gestirle a dovere, mettendoti in una situazione di imbarazzata impotenza. L’unica reazione possibile è un grugnito esasperato : “che sklompsch”!!
Sklompsch è il citofono che squilla contemporaneamente al telefono mentre stai per entrare sotto la doccia, il mazzo di chiavi smarrito e ritrovato il giorno dopo che avevi fatto sostituire tutte le serrature, il cellulare che squilla quando sei carico di sacchi della spesa.
Qualche tempo fa Nanotre ha lanciato un concorso sul tema, e i contributi pervenuti sono stati interessanti per giungere ad una definizione teoretica del fenomeno. Biancaneve ha pensato di riportare uno stralcio, al fine di suscitare interventi sul tema tra i lettori del blog. Si tratta di un testo sotto forma di telegramma:


non ricordo che giorno era.stop
trasloco da calle sancho davila a calle argensola.stop
macchina dai vetri appannati. doppio stop
piena di valige e sacchetti con cose inutili. stop
non le volevo buttare. stop
non si trova parcheggio davanti al portone. stop
5 giri. stop
la lascio sulle strisce a 50 metri. stop
piove. stop
scendo dalla macchina e becco la pozzanghera.stop
mano destra 6 sacchi di cose inutili. stop
mano sinistra valigia.stop
spalla borsa. stop
valigia troppo piena.stop
mano sinistra lascia valigia e cerca chiavi del portone nella borsa
cade valigia in avanti....cade borsa dalla spalla. stop
valigia azzuro carta da zucchero si sporca tutta. stop
riesco ad aprire il portone stop
entro. stop
devo salire 3 scalini per arrivare all'ascensore.stop
cade borsa dalla spalla... stop
mano sinistra lascia valigia per mettere borsa in spalla . stop
valigia cade in avanti......stop
mano sinistra in un movimento istintivo cerca di recuperare valigia azzurro carta da zucchero. stop
valigia precipita dai tre scalini...stop
mano sinistra sbatte contro porta.stop
male cane!!!!!!!......stop
non posso gridare.stop
ascensore guasto. stop
mi viene da piangere.stop

martedì 26 agosto 2008

Il ritorno di Biancaneve

Fine delle vacanze e fine dei nostri servizi.
Ci avete creduto, eh? Ma in realtà i nostri servizi non finiscono mai, proprio come i rotoloni Regina. Ed ecco la famiglia del bosco – o piuttosto quello che ne resta, visto che siamo decimati – tornata nella casa cittadina. La formazione a tre punte –Biancaneve, Cacciatore e Nanasette- fa pensare a quella canzoncina che si cantava tanti anni fa: “...e se prima eravamo in nove a ballare l’ hully-gully, adesso siamo in otto a cantare l’hully-gully” e così via. E’ stata un’estate intensa, assolata, colorata, movimentata, variegata come una coppa di gelato alla frutta, e non è ancora finita.

martedì 29 luglio 2008

Congedo temporaneo

La casetta del bosco per qualche settimana si sposta in riva al mare, di fronte all'Africa.Biancaneve saluta gli amici del blog e augura loro buone vacanze: un po' di astinenza dalla rete fà bene a tutti. Hasta luego.

domenica 27 luglio 2008

Biancaneve senza nani

Sembrerà strano a Biancaneve e al Cacciatore non avere nemmeno uno straccio di nano: eppure domani sarà così. Nanocinque ( il nano residuo) infatti volerà in Russia domani all'alba, e i genitori per qualche giorno resteranno soli. Biancaneve già pregusta il fatto di non dover cucinare (il Cacciatore si accontenta di poco, magro com'è), di sporcare meno cose possibile, di disporre a suo piacimento del telecomando, di non stare in ansia quando si sveglia alle tre di notte e qualcuno non è rientrato...ma già sa che queste sono magre soddisfazioni, e che le mancheranno tutti, i nani abituali e quelli sporadici. Meno male che c'è il Cacciatore, che in fondo è il più piccolo dei nani, e che le piace un sacco.

sabato 26 luglio 2008

Di nuovo a casa

Biancaneve è tornata dal viaggio in Spagna di una settimana. Già sull’aereo Girona –Trapani si è sentita a casa: infatti c’era un rumoroso gruppo di Scout trapanesi di ritorno dal Camino di Santiago, e l’accento con le “e” chiuse e tutto il resto spalancato si distingueva nettamente. Per di più le hostess hanno contato i passeggeri sei o sette volte: mancava qualcuno? No, al contrario, avanzava: una famiglia di non so dove aveva preso per sbaglio quel volo, convinta di atterrare a Birmingham. Quando finalmente lo hanno capito e si sono alzati per scendere dall’aereo c’è stato un lungo applauso. Una voce in realtà aveva specificato che il nostro “destino” era Trapani e che chi aveva un altro destino doveva farsi avanti (un ragazzotto dietro Bianvaneve ha detto “io ‘un nu saccio qual è u mè deshtino”, rivelando una propensione alla filosofia più che alla geografia).
In pochi giorni la famiglia del Cacciatore è stata a Girona, Saragozza, Pamplona, Lourdes (straordinario!) e Barcellona: insomma un “Assicutatour” che si è trasformato in “Buena nueva tour” quando Nanaquattro ha comunicato che si sposerà il prossimo aprile. Biancaneve prevede picchi di stress al cubo: giusto pochi giorni fa ha rivisto in TV il film “Il padre della sposa”, e il mestiere di wedding planner non fa per lei. Comunque è molto felice per la Nana e per il Nano Iberico. E poi aprile non è mica domani.

martedì 15 luglio 2008

Management familiare

Dimmi come fai la valigia e ti dirò chi sei. Il popolo della casetta si prepara alla trasferta spagnola, e vengono tirate giù dall’armadio alto le valigie; ogni volta che si parte Biancaneve fa propositi fermi: quest’anno mi porto lo stretto indispensabile! Ma poi... Nanaquattro ha avvertito che dalle sue parti ci sono 15 gradi, perciò golf, k-way e giacchetta al seguito sono indispensabili. Il settore medicine ha una sua importanza, dato che la gastrite è di casa da queste parti. Il Cacciatore vorrà portarsi i suoi abituali sei o sette chili di libri (praticamente tutto il peso consentito dalla compagnia aerea senza pagare l’eccesso). Caffè, parmigiano, pesto di basilico, veli elettrostatici per la scopa magica della bellissima casa della figlia che ci ospiterà. Il costume da bagno che si porta comunque perché lì vicino c’è l’oceano. Un pensierino per i genitori del novio, possibilmente qualcosa di tipico. Carica-batterie del telefonino. Necessaire con dentro solo prodotti in formato campioncino per non lasciarli al controllo sicurezza. Settimana enigmistica. Dilemma: portare le scarpe gialle o no? Certo, legano un po’, ma basta adeguare il resto; e poi sono molto comode. Da stamattina la mente di Biancaneve lavora frenetica; nel frigo non c’è quasi più niente perché si deve consumare tutto prima di andare. Le cose del mare , la biancheria di casa, il frullatore e mille altre cose sono già incasellate nella testa per averle pronte da portare a Menfi dopo la Spagna. Nanocinque deve andare in Russia perciò è meglio che programmi già cosa gli servirà; e - per favore- cambiatevi le lenzuola adesso così restano pulite.
Occuparsi di una famiglia richiede programmazione, controllo, capacità di improvvisare, di stare su più fronti contemporaneamente. Per questo quando Biancaneve dice a qualcuno di avere avuto sette figli e quello precisa” ma tu non lavori, vero?” a lei scappa un po’ da ridere.

venerdì 11 luglio 2008

lavorare con piacere

Le pietre preziose non si trovano in superficie, bisogna scavare per raggiungerle nelle viscere della terra; ma una volta trovate, illuminano e fanno brillare il lavoro più oscuro e ripetitivo, e lo rendono occasione di incontro con gli altri e con Dio. C'è qualcosa di divino nascosto nella realtà di tutti i giorni, e sta a ciascuno di noi scoprirlo.

giovedì 10 luglio 2008

Hablando Espanol

Gli abitanti della casetta del bosco si preparano all’annuale trasferta in terra spagnola, dove andranno a trovare la nana emigrata lì per ragioni di cuore. Il Cacciatore ha deciso che da ora a giovedì prossimo –data della partenza- in casa si deve parlare spagnolo per esercitarsi; lui comincia a farlo già dal mattino, parlando a Biancaneve in una strana lingua che ha qualcosa di veneziano (chissà perché nella sua testa esistono queste assonanze ingiustificate). Per dire “vecchio” dice “vecio”, usa molti “nosotros”, chiede se il caffè “està pruento”, fa sibilare le “esse”, crede che “escuchame” significhi “scusami” e così via: secondo Biancaneve in Spagna lo capiranno meglio se parlerà in italiano. E dire che abbiamo avuto antenati Borbonici: chi l’ha detto che buon sangue non mente? ...Mente, mente...

martedì 8 luglio 2008

Saldi

Saldi, che passione! Questa frase si può intendere in due modi: la passione per lo shopping durante il periodo dei saldi è cosa ben nota e assai diffusa: ci si sente furbissime a comprare le cose a prezzo stracciato, e se si passa davanti a negozi tipo Zara si vedono frotte di ragazze e donne che frugano in mezzo a mucchi di pezze con lo sguardo esaltato. Ma i saldi sono anche una passione nel senso della sofferenza: quelli estivi infatti coincidono con temperature altissime, e d’altra parte – noblesse oblige- non ci si deve fare scappare l’occasione. E allora la brava massaia aspetta il giorno indicato dall’autorità competente per l’inizio dei saldi, esce con 40 gradi all'ombra e scopre che i negozi già da alcuni giorni vendono a prezzo scontato di sgarrubbo, (cioè sotto banco) e perciò sono già finite taglie e colori “normali”: si trovano solo scarpe misura 35 o 42, indumenti taglia XXXL o XS, e tinte impossibili. E di pari passo con i saldi, si riempiono le campane “abito qui”, quelle per la raccolta di abiti usati (se no dove si mettono le cose nuove visto che gli armadi straripano?).
Bene, Biancaneve termina in fretta questo post perché va a vedere cosa trova nei negozi del quartiere: in fondo anche lei cerca di essere una brava massaia.

lunedì 7 luglio 2008

Ancora su Giacalone

Biancaneve si è ricordata di un gioco che i nani facevano per passare il tempo nei viaggi in macchina, e che era piuttosto divertente: si trattava di inventare un'origine per i nomi. Perchè Giacalone si chiama Giacalone? Questa è un'ipotesi plausibile:
C'era una volta un tale che si chiamava Calogero, detto Calò; siccome era grande e grosso ( e anche un po' stupido), tutti lo chiamavano Calone, e lo prendevano in giro perchè era corto di comprendonio. Un giorno sulla piccola frazione in cui viveva il nostro amico (dalle parti di Pioppo, comune di Monreale) si abbattè un tremendo nubifragio: la pioggia cadeva fitta fitta, il vento ululava e minacciava di far cadere i rami dei vecchi pini, le stradine in discesa si erano trasformate in cascate, e la gente aveva paura. Il buon Calogero, che aveva un animo generoso, andava da una parte all'altra aiutando gli abitanti delle villette- per lo più anziani- a mettersi in salvo insieme alle loro cose più preziose. Quando il pericolo fu superato, la gente incontrandosi diceva "Ma lo sapete chi ci ha salvato? Calone!" Gli scettici cronici che devono sempre sminuire il valore degli altri non riuscivano a crederci, e rispondevano " Già......Calone!" come a dire "Sì, vabbè...". Da quella volta il nome della frazione Sopra-Pioppo fu cambiato in Giacalone, in memoria di colui che insegnò al mondo che anche quelli ritenuti così così sono capaci di gesta grandi.
Se nel bosco c'è qualcuno che si cimenta nell'invenzione etimologica, si faccia avanti.

sabato 5 luglio 2008

Giacalone

La casetta del bosco ha una succursale, una villetta con un po’ di giardino in collina a 15 km dalla città; il posto si chiama Giacalone. Il Cacciatore la comprò quando i nani erano piccoli, e alla fine delle scuole era difficile tenerli fra quattro mura (la casetta in realtà è in un mare di cemento): lì Biancaneve li lasciava giocare tutto il giorno: si facevano pizze di terra, si raccoglievano e sbucciavano i pinoli per poi venderli alle zie di passaggio, si costruivano tende indiane con vecchi copriletti... viene conservata anche una foto dei nani in compagnia di Mocia, un personaggio creato con un bastone chiomato (un mocio da pavimenti appunto) e rivestito con jeans e camicia: verso le sette e mezza di sera li strigliava a turno, metteva loro il pigiamino e quando erano belli profumati di borotalco li faceva cenare mentre il Cacciatore raccontava storie fantasiose. Alle nove erano tutti a letto, non a dormire ma a leggere vecchi albi di Topolino comprati a metà prezzo vicino al Tribunale e a fare il club “chiacchierons”cioè a parlare tra loro di non si sa bene cosa. Spesso venivano a cena amici in fuga dal caldo asfissiante della città, ed era bello stare seduti al fresco a chiacchierare. Man mano che i nani crescevano, Giacalone è stato teatro di mini tornei di ping pong, di cene a base di due-tre chili di pasta, di week-end di studio...ora ci si va assai poco, ma l’atmosfera è sempre magica. Oggi Biancaneve è andata con il Cacciatore e Nanasette a pulire la casa di Giacalone; sono state debellate tribù di ragni, spazzati diversi mucchi di aghi di pino e iinaffiate le piante duramente provate dall’afa.
A giudicare dalle condizioni della sua schiena e dei suoi piedi, Biancaneve riconosce che non è più quella di una volta, nel senso che è tornata stanca morta. Meno male che il fine settimana serve per riposarsi.

venerdì 4 luglio 2008

Scogli

A Biancaneve piace il mare di scogli, e la fauna umana lì è più sofisticata che sulla spiaggia. Mentre sulla sabbia (Mondello) si creano crocicchi di gente che chiacchiera e si muove continuamente, sulle rocce (Addaura) ognuno sta per i fatti suoi, fermo, anche perché a beccarsi una pietra appuntita sotto l’alluce ci vuole poco. Proprio per salvarsi i piedi, c’è una grande varietà di scarpe di gomma: prima si usavano le scarpe di ginnastica vecchie, poi furono in voga i sandali di lattice con fibbietta (tipo turista tedesco), o le infradito in cui il piede scivola pericolosamente, ora vanno le crocs, preferibilmente tarocche e prese al mercatino. Sugli scogli si trova la signora che uscendo dall’acqua si asciuga con la pezza di daino (sì, quella che si usa in cucina per asciugare il piano di lavoro), quella che si impiastriccia di creme a diverso fattore di protezione e si appollaia in posizioni da contorsionista per abbronzare in modo uniforme le parti più sperdute, gente (donne e uomini) spalmati tipo cadavere con l’auricolare nell’orecchio, coppie di giovani annoiati e silenziosi, telefonini dalle suonerie più fantasiose, poche nonne e niente bambini perché sono andati in spiaggia. Ogni tanto fa la sua apparizione un’extraterrestre in perfetta tenuta da sub ( ci vogliono circa 20 minuti per bardarsi, 10 solo per infilarsi la muta) con tanto di coltello per i ricci, e qualcuno con un corredo da pic nic che sta mezz’ora a cercare di far stare in bilico la sedia da spiaggia, l’ombrellone e il frigo-bar dove la natura ha messo spuntoni e avvallamenti adatti ai granchi..
Il mare è nelle vene di chi è nato qui, in pochi minuti si arriva in posti stupendi. Se Biancaneve
in una vita precedente è stata una capra, in quella ancora prima probabilmente è stata granchio o pesce.

giovedì 3 luglio 2008

Sparecchiare

Da tempo immemorabile nella casetta del bosco ci si dividono le sparecchiate. Sul muro dietro il tavolo, sopra l’orologio, sta appeso un riquadro fatto al computer con i turni (Biancaneve ha ereditato i turni di Nanosei quando questi è andato a vivere a Roma): ogni casella contiene la sigla del nome di chi deve sparecchiare, dal lunedì al sabato; la domenica è compito del Cacciatore. Sembrerebbe tutto semplice, ma non lo è, perché sorgono tanti interrogativi che esigono una risposta certa ed immediata, pena lo scoppio di una discussione eterna: che si fa se uno pranza fuori quando tocca a lui? e se un altro deve giocare a calcio e non fa in tempo a terminare l’incarico? E se chi ha sparecchiato per ultimo ha dimenticato di accendere la lavastoviglie, chi lava?
Fortuna vuole che disponiamo di un Nano giuridico, che da buon legislatore ha stilato una serie di norme che regolano la faccenda. Se uno pranza fuori tocca al nano seguente (ma poi si recupera!); lo scambio consensuale è ammesso ove non pregiudichi i diritti del terzo e così via. Per maggior precisione è stato regolamentato anche il modo di espletare il servizio, che deve concludersi con il passare la pezza umida sulla superficie del piano di lavoro.
Non c’è che dire, la democrazia è una bella cosa, e comporta la partecipazione di tutti per il perseguimento del bene comune.
P.S. Il Nano giurista è disponibile per consulenze in caso di contenzioso familiare.

mercoledì 2 luglio 2008

Scarafaggi

Ogni tanto d’estate capita di imbattersi in uno scarafaggio. Magari uno di quelli piccolini, detti “mangiapane”, che proliferano dietro i frigoriferi, e che incontri di notte entrando in cucina per bere un bicchiere d’acqua. Oggi un’amica di Biancaneve le ha confidato di avere a casa una vera e propria invasione di scarafaggetti, che tra l’altro pare che portino sfortuna (un tappezziere una volta disse che dopo averli debellati la sua vita era diventata “un velluto”). Si dice in giro che alcuni ristoranti siano immersi nel problema fino al collo, perciò gli scienziati si sono messi al lavoro per metterci un rimedio, ed hanno inventato un prodotto, una specie di silicone da spargere che – ingerito dagli animali - modifica il loro DNA, rendendoli voraci al punto che si sbranano l’uno con l’altro. Semplice e pulito. Come direbbe Agatha Christie “...e poi non ne rimase nessuno.”
Sorge un dubbio: non sarà che questo prodotto sia finito per sbaglio anche nel cibo che mangiamo noi umani ?

martedì 1 luglio 2008

Colori d'estate

D’estate – si sa – si lasciano i colori smorti dell’inverno (i beige, i grigi, i can-che-fugge...) e si indossano volentieri capi nei cosiddetti “colori pastello”. Un giorno Biancaneve aveva addosso dei pantalono marroni, un top bianco e una camicia verde acceso, e con questa mise si è recata a scuola. Una sua amica vedendola entrare le dice “ Vestita così sembri un pezzo di “ Ilardo”!
Ora, tutti i palermitani sanno bene che “Ilardo” è una gelateria storica sulla passeggiata a mare, e che il “pezzo” è un gelato tradizionale a forma di fetta di torta di tre colori, spesso comprendenti il limone, il pistacchio, la fragola e il cioccolato (una vera specialità, qui c’è il massimo dei gelati); ma da allora Biancaneve – che aveva sentito male – quando mette la camicia color pistacchio si sente sempre un pezzo di lardo.

sabato 28 giugno 2008

Maturità

Lunedi mattina alle otto Nanasette sosterrà il colloquio dell’esame di maturità. Con questo evento si concluderà l’ultimo dei 91 anni scolastici che si sono vissuti nella casetta del bosco: quante soddisfazioni, quanti patemi, quanti volti, quanti insegnanti, quante pagelle...! Per Biancaneve è una svolta, e un po’ dolorosa anche: è il confine tra la fase in cui si partecipa alla vita dei figli anche attraverso la scuola e l’inizio di una tappa di maggiore autonomia da parte dei ragazzi nelle scelte e nei programmi, di contatti con gli altri genitori che diventano mano a mano più diluiti, e le competenze materne finora discrete sui contenuti di studio lasciano il posto ad una grande ignoranza.Biancaneve partecipa di quel po’ di ansia che accompagna sempre la vigilia del primo esame impegnativo della propria carriera: lunedì sarà al suo posto alle spalle di Nanasette, non visibile ma presente di una presenza empatica, cercando di riempire pregando i suoi eventuali momenti di incertezza sulla risposta da dare. E – comunque vada - sarà fiera del fatto che quella è la sua bambina.

venerdì 27 giugno 2008

Cartelli

Da tempo immemorabile nella casetta del bosco vige l’usanza che quando è il compleanno o l’onomastico di un membro della famiglia questi trova in cucina al mattino dei cartelli appesi alle ante degli armadietti. Si tratta di semplici fogli bianchi su cui i familiari disegnano e fanno scritte fantasiose che si riferiscono al festeggiato, alle sue fissazioni, alle cose che lo occupano in quel periodo. E’ un modo divertente di fare gli auguri, anche se costa un po’ di sacrificio la sera prima – magari uno è uscito e ha fatto tardi- prendere i pennarelli e scervellarsi su qualcosa di carino da scrivere. Il Cacciatore fa cartelli pieni di omini filiformi che rappresentano i membri della famiglia, e quando è ispirato ci mette pure una piccola poesia. I cartelli sono piccoli gesti di affetto, e sono una cosa molto “nostra”.
Biancaneve stamattina ha trovato tre cartelli sugli armadietti della cucina, ma altri cinque erano attaccati sulle pareti del cuore, e uno – miracoli della tecnologia- sullo schermo del suo blog. Un compleanno fatto di due numeri uguali è una rarità, capita ogni 11 anni, e va festeggiato opportunamente con abbondante gelato al pistacchio ( nuova fissazione ).

Una piccola sorpresa nella casetta del bosco

Oggi il blog si è svegliato con una sorpresa.
Un nano hacker, impadronitosi della password è riuscito a pubblicare questo post, scritto solo per dire ai lettori che oggi è il compleanno di Biancaneve.
Il bosco tutto rende omaggio alla regina di questa casetta: cento di questi giorni Biancaneve!

Nano1 Nana2 Nano3 Nana4 Nano5 Nano6 Nana7
e il Cacciatore.

mercoledì 25 giugno 2008

Le mamme

Le mamme sono un punto di riferimento. Sono sicurezza, sai che ci puoi contare sempre; sono distributori di saggezza. Sanno sempre – o quasi – dove potrebbe essere quello che cerchi e non trovi. Sanno dare consigli su cosa mettersi nelle diverse occasioni. Sono mamme, appunto.
Biancaneve una volta andò a fare visita ai vecchietti di una casa di riposo, e una signora molto anziana e un po’ svampita con tanta voglia di chiacchierare a un certo punto le chiese “Sei una buona mamma?” Bohh! La domanda è rimasta sospesa nel cuore: come si fa a stabilirlo? Come si fa a misurare l’amore ? Certo non dalle espressioni spesso maldestre con cui ci sforziamo di esprimerlo. Forse tutte le mamme sono buone mamme, per il fatto stesso di esserlo.
Un ‘ occasione in cui Biancaneve ha colto di essere un punto di riferimento per i nani è stata la nascita di Nanosei: il parto è avvenuto di notte, e al mattino presto il Cacciatore è tornato a casa e ha svegliato i figli a partire dal maggiore per annunciare l’arrivo del fratellino. Arrivati tutti inieme da Nanocinque lo hanno svegliato gridando “E’ nato!” e quello –aveva allora quasi quattro anni- si è alzato di botto dicendo “E nato? Andiamo a dirlo a mamma!” e correndo verso la stanza dei genitori si è stupito di trovare il letto vuoto.
Le mamme sono un punto di riferimento, nonstante le loro fragilità, la loro stanchezza, i momenti “no”, i tratti adolescenziali della personalità, la pesantezza dell’invecchiamento. Biancaneve ringrazia Dio ogni giorno per il dono della maternità, e lo prega di aiutarla ad essere una buona madre. Anche ora che i Nani sono grandi; anzi, ancora di più.

martedì 24 giugno 2008

Lezioni radiofoniche

Martedì mattina. Sono le 10.30 e Biancaneve tanto per cambiare stira, ascoltando la radio. Sulla seconda rete c’è un programma che si intitola (credo) Il bello e la bestia, condotto da un lui e una lei che disquisiscono sul primo amore e sulla possibilità o meno di innamorarsi più volte nella vita. Ogni tanto un ascoltatore telefona e racconta dei suoi primi contatti amorosi ( dall’età di dieci anni a salire) e gli viene immancabilmente chiesto “avete consumato?” ( sembra più che altro l’indagine sullo smercio di caffè nei bar). Tra un risolino e un commento salace finalmente telefona Valeria Marini che ci racconta dei suoi amori (...omissis...) e ci spiega che la seduzione è un fatto di testa, passa attraverso lo sguardo. Ma guarda tu! Biancaneve ripensa ad un cartellone pubblicitario di qualche tempo fa che per reclamizzare un capo di biancheria intima mostrava una procace ragazza con la didascalia "Guardami negli occhi. Ho detto negli occhi". Meglio spegnere la radio e mettere un cd del buon Bocelli.

lunedì 23 giugno 2008

Caldo e freddo

Svolta epocale: l’aria condizionata ha fatto il suo ingresso nella casetta del bosco. Dopo anni di correnti d’aria create aprendo finestre che fanno sbattere le porte, dopo l’era dei ventilatori, dopo aver boccheggiato nei giorni di scirocco e aver fatto ricorso a docce plurime, finalmente siamo diventati come gli altri; sensazione assai rassicurante. Se non fosse per il fatto che ancora nessuno si è impadronito bene del controllo degli aggeggi: il Cacciatore che non ha particolare simpatia per tutto ciò che è artificiale durante il pranzo si è messo provocatoriamente uno strofinaccio sulla testa (che essendo poco provvista di capelli è più esposta agli sbalzi di temperatura). I latini saggi riconoscevano che in medio stat virtus; nella casetta del bosco non vanno forte le mezze misure: o caldo sahariano o freddo siberiano. Speriamo che ci sia sempre almeno il calore umano!

giovedì 19 giugno 2008

Fragili e trasparenti

Una scrittrice di favole ha scritto un racconto intitolato Il paese di vetro . Parla di un tale che finisce, per magia, in un paese tutto di vetro: case di vetro, alberi di vetro, animali di vetro, persone che si muovono come graziose statuine di vetro. Eppure nulla è mai andato in frantumi, perché tutti hanno imparato a muoversi in esso con delicatezza per non farsi del male. Le persone, incontrandosi, rispondono alle domande prima che esse siano formulate, perché anche i pensieri sono diventati aperti e trasparenti; nessuno cerca più di mentire, sapendo che tutti possono leggere quello che hai in mente (Lauretta, “Il bosco dei lillà” Ed Ancora).
Sulle prime Biancaneve ha pensato – Che bello! Poi ci ha riflettuto ed è giunta alla conclusione che non c’è bisogno di essere di vetro per mostrarsi agli altri così come si è; anzi, meno male che esiste la possibilità di una “chiusura”in sé perché possa poi esserci un’”apertura” agli altri e al mondo. E’ più bello imparare a chiedere, a esprimere con semplicità le nostre necessità (a volte chiedere è già un dare). E’ più bello avere la libertà di dire – o non dire!- quello che si ha in mente. E’ più bello corrersi incontro dopo una separazione e abbracciarsi con forza senza paura di rompersi.

mercoledì 18 giugno 2008

Autenticità

Una delle cose che più ci dà fastidio negli altri ( e che con difficoltà scopriamo in noi stessi) è l’ipocrisia. La parola deriva dal linguaggio teatrale: essa è fare della vita un teatro in cui si recita per un pubblico; è indossare una maschera, cessare di essere persona e diventare personaggio. Biancaneve ha letto queste righe: “Il personaggio non è altro che la corruzione della persona. La persona è un volto, il personaggio una maschera. La persona è nudità radicale, il personaggio è tutto abbigliamento. La persona ama l’autenticità e l’essenzialità, il personaggio vive di finzione e di artifici. La persona ubbidisce alle proprie convinzioni, il personaggio ubbidisce a un copione. La persona è umile e leggera, il personaggio è pesante e ingombrante”.
Ci sono in giro più personaggi che persone?
La finzione teatrale mantiene sempre la distinzione tra il palcoscenico e la vita: nessuno che assiste alla rappresentazione di Amleto pensa che l’attore sia veramente Amleto. Il fatto inquietante di oggi è che si perde la distinzione, si trasforma la vita in uno spettacolo, si esibiscono sentimenti e si interpretano ruoli costruiti artificialmente spacciandoli per autentici, e facendo questo si perde l’interiorità.
Essere veri è una sfida.

martedì 17 giugno 2008

Parole

Da qualche giorno Biancaneve è a corto di parole. Il fatto è che Nanasette sta preparando l’esame di maturità, a cui deve portare una “mappa concettuale” su un argomento che poi sarà affrontato nel colloquio d’esame abbracciando tutte le materie. Nanasette ha scelto di trattare delle “parole che dicono e le parole che non dicono”, quelle cioè che racchiudono un contenuto e quelle che privilegiano la forma piuttosto che la sostanza. Il tema è diventato un tema “familiare”: se ne parla a tavola, si sparano titoli accattivanti, si consultano i Nani emigrati via mail, si scoprono brani di poesie che hanno attinenza con l’argomento, si scomoda il Creatore che ha fatto l’universo intero solo con un “fiat”. Insomma, abbiamo di che riflettere sul peso delle cose che diciamo (non per nulla la Scrittura dice che ci verrà chiesto conto della parola oziosa). Biancaneve soppesa le parole che lei e il Cacciatore hanno pronunziato il giorno del loro matrimonio, riflette sul fatto che quando si dice “hai la mia parola” si impegna l’onore della persona tutta intera, sulla difficoltà che oggi abbiamo a comunicare in modo autentico nonstante l’abbondanza di mezzi per farlo: le parole sono capriole, direbbe Samuele Bersani. E intanto ha scoperto che fare le mappe concettuali è un grosso aiuto a mettere ordine fra le cose che uno pensa e vuole dire: se i prossimi post saranno più pregni si capirà perché.

venerdì 13 giugno 2008

Dolci dolcezze

Una delle monellerie che i bambini di un tempo facevano era rubare la marmellata; i piccoli di oggi se offri loro la marmellata te la tirano dietro. Sarà colpa dell’avvento della Nutella, che fa divenatre tutti ciccia e brufoli ma è una meraviglia, sarà la potenza della pubblicità di merendine fantasiose, saranno i gadget sapientemente infilati dentro le confezioni, sarà il benessere economico che non impone rinunce, o saranno tutte queste cose messe insieme, certo però è che la marmellata i bambini di oggi non la rubano più (anche perché hanno a disposizione scaffali interi di leccornie e non hanno motivo di sottrarle). C’è stato perfino un cambiamento nelle pubblicità dei dolci e di altri prodotti golosi: prima erano dirette ai bambini, avevano per protagonisti bambini o tutt’al più le loro mamme che facevano la spesa; oggi invece i protagonisti degli spot che pubblicizzano quelle ghiottonerie sono i grandi : autisti di camion che ritrovano il senno con un Kinder Pinguì, raffinati progettisti che fanno una pausa mangiando con la moglie (?!?!?!) una Tortina Paradiso, giovani sposi che si attendono a casa con i Mon Cheri, donne affascinanti che sdraiate sul comodo divano di casa loro si offrono un momento di relax assaporando un cioccolatino 90% cacao. E quando facciamo la fila alla cassa del supermercato troviamo l’espositore delle cose buone messo furbamente nel posto giusto, e come si fa a resistere? Biancaneve combatte, ma a volte – lo confessa – cede!
Meno male che il Cacciatore al mattino fa colazione con pane, burro e marmellata, e non sa fare il verso ai pinguini.

mercoledì 11 giugno 2008

La squadra ideale

L’altra sera Biancaneve guardava la partita dell’Italia insieme a Nanasette. Per distrasi un po’ dallo spettacolo sconfortante le due spettatrici hanno cominciato a commentare i commenti dei commentatori; la frase più ricorrente era –Pirlo per Zambrotta...Camoranesi per Toni...- Allora è nata l’idea di cercare dei giocatori per la nazionale con dei cognomi particolari, come Nacchia, Plesso, Verso, Spicace, Petuo....in modo che la telecronaca suonasse così: Pirlo per Plesso, Toni per Nacchia, Grosso per Spicace e così via. Forse sarebbe l’unico modo per vedere qualche passaggio per Fetto o per Icoloso.

martedì 10 giugno 2008

Storie

Passando accanto ad un ragazzo e una ragazza nel ritrovo della “tribù” vicino alla casetta del bosco Biancaneve ha colto questo stralcio di conversazione (è “lei” che parla, età 15 circa) –Sai, io ti volevo lasciare, ma poi ho parlato con Martina e le altre e loro mi hanno detto che è meglio di no...-- Oggi spesso c’è una gestione corale delle storie d’amore, alcune ragazze vivono di riflesso gli amori delle amiche colmando in questo modo il loro bisogno d’essere amate, l’assenza di un amore sognato e non raggiunto che un po’ le strugge.Questo è il tema ricorrente delle conversazioni, degli sms, delle chiacchierate su Msn; chi ha il ragazzo aggiorna le altre sugli sviluppi del rapporto, chi non ce l’ha dispensa consigli, asciuga lacrime, ammonisce amiche e amici e nel frattempo acquista un’esperienza fittizia, surrogata, delle cose dell’amore, un’esperienza per interposta persona. E viene la fretta, il sentirsi da meno delle altre se non si ha il ragazzo. Verrebbe di dire a queste fanciulle: tranquilla, non ti accontentare di un amore qualunque : quando sarà quello vero, sarà solo tuo, e di nessun altro.

lunedì 9 giugno 2008

Castori e malintesi

Ecco un video divertente, dedicato a tutte le mamme che hanno trascorso del tempo a creare maschere di carnevale per i loro figli (Biancaneve ne sa qualcosa).
Il video è in spagnolo, ma si capisce abbastanza.

La rosa

Quando viveva a Parigi, il poeta tedesco Rilke incontrava tutti i giorni sulla strada per l’università una donna che chiedeva l’elemosina ai passanti, seduta sempre allo stesso posto, con gli occhi bassi e la mano tesa. La collega con cui il poeta faceva la strada le dava sempre qualche moneta , e un giorno spinse l’amico a fare altrettanto . “Dovremmo regalare qualcosa al suo cuore, non alle sue mani” disse il poeta; e l’indomani portò alla vecchia una splendida rosa appena sbocciata, e gliela mise in mano: Inaspettatamente la mendicante alzò gli occhi sul poeta, si sollevò faticosamente e gli baciò la mano. Per alcuni giorni la povera donna non si vide più al consueto angolo della strada, e alla collega che si chiedeva”Ma di cosa avrà vissuto in questi giorni?” Rilke rispose “Della rosa!”
A volte diamo agli altri tante cose utili e anche necessarie, ma dimentichiamo che il cuore umano ha bisogno anche di altro: della bellezza, della poesia, di un gesto di affetto, di un piccolo omaggio inaspettato.
Biancaneve conserva in un cassetto dell’anima tante rose che non appassiranno mai.

sabato 7 giugno 2008

Il sabato

Sin da quando, bambini, si va a scuola, il sabato acquista un sapore particolare: la prospettiva della vacanza del giorno dopo, il senso di libertà che dà un pomeriggio senza compiti, l’idea che si può fare più tardi la sera e dormire di più l’indomani danno una certa euforia, un senso di attesa di qualcosa di bello che deve venire. Durante gli anni dell’adolescenza poi di sabato si montano e si smontano storie d’amore, si fanno venti telefonate per organizzare la serata (cambiando programma tra una telefonata e l’altra per la gioia dei genitori che devono lasciare e prendere) e le ragazze cominciano a pensare già dal venerdì al “cosa mi metto”. Da grandi poi si aspetta il sabato per fare tutto quello che non si è riusciti a fare durante la settimana, e il senso di attesa viene anticipato al venerdì sera, inizio ufficiale del week-end.
“Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l’ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.” (G.Leopardi, Il sabato del villaggio)
Biancaneve si riconosce un po’ nell’attesa che si vive nelle vigilie e in questa atmosfera delle domeniche pomeriggio in cui si ha la sensazione di qualcosa che appassisce, e già vorresti che fosse lunedì.

giovedì 5 giugno 2008

Imparare ad ascoltare

“Momo sapeva ascoltare in tal modo che ai tonti, di botto, si affacciavano alla mente idee molto intelligenti. Non perché dicesse o domandasse qualcosa atta a portare gli altri verso queste idee, no; lei stava soltanto lì e ascoltava con grande attenzione e vivo interesse. Mentre teneva fissi i suoi vividi grandi occhi scuri sull’altro, questi sentiva con sorpresa emergere pensieri – riposti dove e quando? – che mai aveva sospettato di possedere. Lei sapeva ascoltare così bene che i disorientati o gli indecisi capivano all’improvviso quello che volevano. Oppure i pavidi si sentivano, a un tratto, liberi e pieni di coraggio. Gli infelici e i depressi diventavano fiduciosi e allegri. E se qualcuno credeva che la sua vita fosse sbagliata o insignificante, se credeva di essere soltanto una nullità fra milioni di persone, uno che non conta e che può essere sostituito, e andava lì, e raccontava le proprie angustie alla piccola Momo, ecco che, in modo inspiegabile, mentre parlava gli si chiariva l’errore; perché lui, proprio lui, così com’era, era unico al mondo e quindi, per la sua peculiare maniera di essere, individuo importantissimo per il mondo. Così sapeva ascoltare Momo”. (Michael Ende, “Momo”).
Perché, si chiede Biancaneve, è così difficile ascoltare così chi ci sta accanto?

mercoledì 4 giugno 2008

Il pane

In casa di Biancaneve fino a qualche tempo fa (quando i nani presenti erano più numerosi) si viveva quotidianamente l’annoso problema del “pane di ieri”. Ogni giorno infatti veniva – e viene- comprato il pane, ma la regola comanda che prima di attaccare il “ filone” nuovo si deve finire il pane del giorno prima. D’altra parte il consumo di pane è imprevedibile: dipende dai sughetti che accompagnano o meno il secondo, da chi fa o non fa merenda, da chi c’è o non c’è a cena, eccetera. Per questo Biancaneve tra i vari tipi di pane che si vendono in questa terra e che sono tutti eccellenti - uno dei punti su cui Sud batte Nord è certamente costituito da mafaldine, scalette, papaline, signorine, toscanini, filoni e filoncini, pizziati...(ma chi li inventa i nomi del pane?)- preferisce quello che “dura” di più: il rimacinato. Il problema di fatto è un finto problema, perché col pane rimasto si possono fare tante cose: crostini, pan grattato – o “mollica”, ottima abbrustolita su alcune ricette di pasta- e via dicendo, perciò stiamo tutti sereni; e poi – come disse un uomo saggio- il pane di oggi non è altro che il pane dell’altroieri di dopodomani.

lunedì 2 giugno 2008

Belle persone

Biancaneve conosce un sacco di belle persone, uomini e donne che incarnano in una vita concreta , ogni giorno, l’arte di stare al mondo, e fanno delle loro vite dei capolavori. All’esterno i fili di rame sembrano tutti uguali; ma se dentro uno di essi passa la corrente elettrica, allora che differenza rispetto a tutti gli altri! Toccandolo si prende la scossa, cosa che non avviene con tutti gli altri fili apparentemente uguali. Ecco: il Cacciatore, i Nani e i molti amici danno a Biancaneve una scossa salutare, che la spinge a guardare la vita con un gusto sempre nuovo.

sabato 31 maggio 2008

Fantasia in cucina

Il Cacciatore non è mai stato un gran cuoco. Quando la moglie si assentava per qualche giorno affidandogli i figli piccoli il suo problema principale era stabilire la quantità di pastina da cuocere in una determinata quantità di brodo: in definitiva, un problema di proporzioni. E quelle povere creature si ritrovavano nel piatto o una massa di “stelline” che si sarebbe potuta modellare tipo pongo, o un desolante brodino in cui galleggiavano poche, sperdute “stelline” solitarie come una particella di sodio in acqua Lete. Però il Cacciatore riusciva a preparare cenette coi fiocchi imbandendo ai figli alcuni piatti di sua invenzione, che giungevano in tavola già “porzionati” come al ristorante, e che venivano assaporati prima con le orecchie che con il palato; infatti avevano nomi altisonanti, e venivano decantati nella fase di preparazione come squisitezze rare e sopraffine. Nacque così il “Combinato venezolano”, consistente in alcune fettine di Galbanino su uno sfondo di salsa di pomodoro (avanzata) e guarnite con fogliolina di basilico o di altra pianta a scelta tra quelle presenti in casa, o il “Variegato alla frutta”, una specie di macedonia che copriva l’imboscamento di eventuale mela farinosa, o ancora le tuttora in voga “pizzette finte” utilissime a riciclare il pane rimasto e i pezzeti finali di formaggio che restano in frigo. Insomma, vere leccornie. Del resto anche i grandi chef vestono con nomi esotici le cose più semplici, e ti fanno pagare il nome più che il piatto.

venerdì 30 maggio 2008

In montagna

Un ‘estate di alcuni anni fa la famiglia del bosco si trovava in montagna, in Trentino Alto Adige; gli anni in verità erano più di alcuni, perché Biancaneve era in attesa di Nanasette. Il Cacciatore trascinava sua moglie per sentieri impervi, manco fosse Heidi a cui le caprette fanno ciao, incurante delle sue proteste e della minaccia di partorire lì per lì o di fermarsi definitivamente alla prima malga. I nani invece se la godevano un mondo. L’unico che di tanto in tanto protestava era Nanosei, allora un bimbetto di due anni e mezzo con due occhi enormi; quando non voleva camminare il Cacciatore gli prospettava la meta ormai vicina (e l’innocente ci cascava), gli descriveva quello che avremmo visto una volta arrivati in cima, il ruscello che era dopo un paio di curve, e lo distraeva facendogli raccogliere le fragole che crescevano lungo il sentiero al margine del bosco. Accendeva il desiderio, incoraggiava, gli dava piccole soddisfazioni intermedie, e... non lo prendeva in braccio. Insomma faceva egregiamente il suo mestiere di padre. E in fondo anche quello di marito, perché procurava sempre a Biancaneve un bastone a cui appoggiarsi per non rotolare a valle.

mercoledì 28 maggio 2008

Umiltà

Una delle qualità che rendono bella una persona è l’umiltà, virtù rara e difficile da capire in un tempo in cui ciascuno si porta appresso un ego ipertrofico e non esita a sopraffare gli altri. Biancaneve ha trovato una graziosa definizione “al contrario” di questa qualità umana nel libro di C.S.Lewis “Le lettere di Berlicche”. Nel libro Malacoda è un giovane diavolo che ha l’incarico di far dannare un giovane convertito, e periodicamente aggiorna suo zio Berlicche – diavolo di grande esperienza – sui progressi della sua missione. Il vecchio diavolo scrive al nipote: “Mio caro Malacoda, la notizia più allarmante del tuo ultimo rapporto è che il tuo assistito è diventato umile. Bisogna correre ai rimedi. Comincia col far notare anche a lui che è diventato umile, perché se uno si convince di essere umile già non lo è più. Si inorgoglirà della sua stessa umiltà e noi diavoli non avremo più niente da temere. Se questo non funziona, allora cerca di confonderlo su cosa significhi veramente essere umile.Per esempio, fà in modo che si convinca che l’umiltà significa donne carine che si sforzano di credersi brutte e uomini intelligenti che si sforzano di credersi sciocchi. Siccome a volte ciò è manifestamente falso, in questo modo riusciamo a tenerli tutta la vita impegnati in una battaglia persa in partenza.L’importante è che tu riesca a nascondergli il vero scopo dell’umiltà, cioè che l’uomo smetta di rivolgere la sua attenzione sempre e solo a sé stesso per interessarsi un po’ di più del prossimo. Il disastro completo sarebbe, per noi, il giorno che il tuo giovanotto vedesse qualcuno del suo ufficio fare un eccellente lavoro, ottenere un successo, e lui se ne rallegrasse come se l’avesse fatto o ottenuto lui stesso. Mettiti dunque subito al lavoro e tienimi informato.Tuo affezionatissimo zio Berlicche”. Biancaneve non aggiunge nulla, si limita a riflettere su come sia vero quanto scritto sopra.

martedì 27 maggio 2008

Paure

Biancaneve aveva un’ amica di nome M. a cui voleva molto bene. Era stata sua compagna di scuola, (nella classe dietro a quella di Biancaneve perché più giovane di un anno) e aveva poi sposato B, e messo al mondo sei figlioli: il loro primo figlio è stato compagno di Nanotre per 13 anni. M era una donna spiritosa , creativa , molto concreta. Una volta uno dei suoi bambini cominciò a svegliarsi di notte con una delle paure tipiche dell’infanzia, e dalla sua stanza chiamava - “Mamma, c’è il lupo!” – Una, due, tre volte la mamma si alza per andare da lui, accende la luce e gli mostra che non c’è nessun lupo; ma il bimbo dopo un po’ torna a chiamare “C’è di nuovo il lupo...” A quel punto M. ha un colpo di genio, tipico della inventiva di una donna saggia :-“ E tu sparagli!”
Chissà, forse il piccolo sparò con la pistola fatta dal suo pollice e dal suo indice...certo è che il lupo non si presentò più, e si potè finalmente dormire..
A volte per scacciare le paure occorre usare il buon senso, e più che opporre ad esse dei saggi ragionamenti far loro uno sberleffo.

lunedì 26 maggio 2008

Il blog ed io

Biancaneve è una mezza analfabeta col computer: non sa postare foto o filmati, non mette le etichette (questo forse perché è allergica ad ogni tipo di etichetta), non sa se quando inoltra una mail con filmato allegato esso veramente viene ricevuto dal destinatario, non sa come si fa a vedere quanta gente visita il suo spazio...Però le piace passeggiare per i blog degli amici: è come guardare dentro una stanza attraverso la finestra, e condividere pezzi delle vite degli altri.
Biancaneve chiede scusa a tutti i visitatori per la sua incapacità: forse prima o poi riuscirà ad imparare. "Non è mai troppo tardi" era il titolo di un corso di istruzione popolare per adulti analfabeti che andava in onda in TV negli anni 60, ed è un buon incoraggiamento.

domenica 25 maggio 2008

Smàfare

Nella lingua sicula “smàfara” è “sproposito” . Biancaneve si diverte a raccogliere parole usate impropriamente, che traggono in inganno chi le pronuncia per la loro assonanza con modi di dire autentici. Le smàfare spesso riguardano parole straniere: così ad esempio nella vetrina di un negozio di abbigliamento capita di vedere un “queen set” di lana merinos (forse il sopra-e-sotto che usa la regina?), da brandelli di discorsi appuriamo che “quello ha una personalità bordellain”, (cioè è uno a cui piace fare macelli?); la ragazza invitata al matrimonio stava benissimo con uno scimmion sulla testa, mentre il suo fidanzato guida un’auto nuova che ha l’Aiddiesse (ABS) e il nonno chiedeva in salumeria un pacco di Cipstress per il nipotino. Del resto l’uso allegro delle parole straniere ha radici antiche, se è vero che qualche studente ha pensato forse una volta che “panta rei” significhi “siamo-tutti-colpevoli”, e che “omnia munda mundis “ voglia dire tutto-il-mondo-è-paese. Biancaneve sente la forte tentazione di cambiare il suo nome in Snow-white; ma forse le traduzioni sono pericolose. Se dovesse prendere piede questa moda il Segretario di Stato Americano si dovrebbe chiamare Condoglianza Riso.