mercoledì 28 maggio 2008

Umiltà

Una delle qualità che rendono bella una persona è l’umiltà, virtù rara e difficile da capire in un tempo in cui ciascuno si porta appresso un ego ipertrofico e non esita a sopraffare gli altri. Biancaneve ha trovato una graziosa definizione “al contrario” di questa qualità umana nel libro di C.S.Lewis “Le lettere di Berlicche”. Nel libro Malacoda è un giovane diavolo che ha l’incarico di far dannare un giovane convertito, e periodicamente aggiorna suo zio Berlicche – diavolo di grande esperienza – sui progressi della sua missione. Il vecchio diavolo scrive al nipote: “Mio caro Malacoda, la notizia più allarmante del tuo ultimo rapporto è che il tuo assistito è diventato umile. Bisogna correre ai rimedi. Comincia col far notare anche a lui che è diventato umile, perché se uno si convince di essere umile già non lo è più. Si inorgoglirà della sua stessa umiltà e noi diavoli non avremo più niente da temere. Se questo non funziona, allora cerca di confonderlo su cosa significhi veramente essere umile.Per esempio, fà in modo che si convinca che l’umiltà significa donne carine che si sforzano di credersi brutte e uomini intelligenti che si sforzano di credersi sciocchi. Siccome a volte ciò è manifestamente falso, in questo modo riusciamo a tenerli tutta la vita impegnati in una battaglia persa in partenza.L’importante è che tu riesca a nascondergli il vero scopo dell’umiltà, cioè che l’uomo smetta di rivolgere la sua attenzione sempre e solo a sé stesso per interessarsi un po’ di più del prossimo. Il disastro completo sarebbe, per noi, il giorno che il tuo giovanotto vedesse qualcuno del suo ufficio fare un eccellente lavoro, ottenere un successo, e lui se ne rallegrasse come se l’avesse fatto o ottenuto lui stesso. Mettiti dunque subito al lavoro e tienimi informato.Tuo affezionatissimo zio Berlicche”. Biancaneve non aggiunge nulla, si limita a riflettere su come sia vero quanto scritto sopra.

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