lunedì 12 maggio 2008

In Giro

Sabato è iniziato il Giro d’Italia, e la cerimonia d’apertura si è svolta nella città di Biancaneve. Fin dal mattino si respirava un’atmosfera irreale: silenzio nelle strade di solito caotiche ma oggi transennate e chiuse al traffico, gente che passeggiava, scuole chiuse, famigliole curiose intorno ai banchetti dove si vendeva il kit del Giro (maglia rosa, cappellino...). Il Cacciatore ha accompagnato sua moglie a fare la spesa a piedi – di solito il sabato lo fa con il suo potente destriero, alias una Vespa 150 d’epoca- ed era divertente vedere in giro parecchi signori sui sessant’anni in perfetta tenuta da ciclista, abbronzati, con tanto di caschetto aerodinamico, che facevano finta di appartenere ad uno dei team in gara ma che erano smentiti dal fatto che le loro biciclette erano ferrivecchi. Biancaneve li ha guardati con tenerezza: in fondo erano tanti Girardengo in pectore, e il Giro appartiene più a loro che ai corridori veri.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentile Biancaneve,
c'ero pure io al "GiroPark"...in compagnia di uno dei nani...che meraviglie! che atmosfera fiabesca! c'erano prorio tutti: i centauri che sfrecciavano su due ruote, i danzatori che muovevano le folle, i carri (pubblicitari), il "frittolaro" di Ballarò che per l'occasione inforcava una bici (bmx,rossa-forse,un tempo,poi la ruggine...-) indossando una maglia aderente rosa(-nero)...era la maglia n°9 del Toni che fu, e l'aderenza non era dovuta al modello da ciclista...c'erano la musica, i colori, i fiori...eppoi c'era lui! Colui che non ama le fiabe, il Gargamella della situazione, infastidito da quel brulichìo di gente come da un'ondata di puffi...lui...a lottare contro le guardie del palazzo(vigili)...lui...che al vedere tutto quel mondo esclama:"'U giro...se,'u giro(...)".
Quante avventure ci attendono ancora,Signora Biancaneve...io e il Suo nano "gigante".

V.

biancaneve ha detto...

Caro V., confesso che qualche momento di fastidio per la faccenda del Giro che ha bloccato tutto il mondo palermitano l'ho avuto pure io (sulla 106 molte persone soprattutto anziani si lamentavano " ma u facissiro dint'a Favorita, macari, no ccà") però l'aria di festa c'era ed era bello. C'era desiderio di appartenenza a qualcosa, al mondo del ciclismo nella fattispecie, che accomunava gente che forse non inforca una bici da decenni.