giovedì 22 maggio 2008

Il tempo.

Biancaneve ha letto da qualche parte che esistono due tipi di tempo : quello “cronologico” fatto di giorni, ore, minuti, oggettivamente msurabile, che scorre inesorabile a prescindere dalla nostra volontà (in greco “kronos”) e quello interiore (in greco kairòs) che riguarda più direttamente il soggetto : dieci minuti sono un’eternità se sei sotto i ferri del dentista, passano in un lampo se chiacchieri al telefono con una persona amica. I ritmi accelerati di oggi ci rendono difficile trovare tempo da passare con noi stessi o con gli altri, e – quando siamo in casa- ci sono sempre cose urgenti da fare, o televisioni e computer accesi che tolgono la voglia di comunicare.. Certamente bisogna che i pochi minuti che passiamo in famiglia siano un tempo di qualità, ma la qualità attiene sempre ad una quantità, pertanto se un marito parla o ascolta la moglie intensamente per cinque minuti è una bella cosa, ma è più bella se continua a chiacchierare con lei senza fretta per un’altra mezzora, magari aiutandola in quello che sta facendo. Se poi i due riescono a mollare baracca e burattini per uscire da soli e passare insieme una serata piacevole meglio ancora: è un investimento più fruttuoso di quanto si immagini. Biancaneve lancia una provocazione: cari mariti, quanto tempo è che non uscite da soli con vostra moglie? Ehi... dove siete? Quest’oggi nel bosco nessuno risponde, ci sono solo cicale e scoiattoli.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Biancaneve, da quando il cacciatore mi ha segnalato il tuo blog, ti leggo ogni giorno e credimi, è un appuntamento lieto.
Hai proprio ragione, peccato che gli impegni quotidiani, i problemi piccoli e grandi ci facciano dimenticare (o meglio rimandare) il piacere di una passeggiata e di una chiaccherata tranquilla.

isabel ha detto...

Su questo tema qualcuno ha sperimentato i segnali di fumo...
Invano.

biancaneve ha detto...

Caro anonimo, mi fa piacere sapere che frequenti il blog. Va bene rimandare, ma non alle calende greche. A volte quello che sembra impossibile diventa possibile se uno concretamente si mette a farlo: provare per credere.
Per Isabel : Una volta ho visto un libro intitolato "L'arte di invitare". Per imparare un'arte ci vuole tempo, e tanti, tanti tentativi...