mercoledì 27 maggio 2009

Lucciole d'estate

Sarà il caldo estivo scoppiato all'improvviso, sarà la stanchezza accumulata in un anno di eventi appassionanti, sarà questa casa ora stranamente silenziosa... certo che Biancaneve in qualche momento sente forte la tentazione di dire "Basta. Abbiamo dato. Ora tocca ai giovani, e noi troviamoci qualcosa di riposante da fare".
Poi le cadono gli occhi su un pensiero scritto dal vescovo vietnamita Van Thuan:
"Non lasciare che il mondo di ogni giorno si costruisca senza di te, senza che tu lo sappia o lo constati, senza prestarvi attenzione o portare il tuo personale contributo. Il Signore ti ha affidato una missione e ti ha messo in questo secolo, in questo decennio, in questo ambiente. Il Signore ha messo TE, non ha buttato lì una pietra. C'è una grande differenza!".
C'è tanto da fare, soprattutto per ottenere che ogni famiglia sia "sè stessa" come diceva Giovanni Paolo II.
Una luce si riaccende nel cuore e negli occhi di Biancaneve, una lucetta piccola e fioca, ma suscettibile di crescere. Più che un faro è una lucciola, ma basta per ricominciare.

martedì 26 maggio 2009

Pillole di saggezza

Biancaneve ha sentito per caso una cosa molto saggia:
"Dio ci ha dato due orecchi e una sola bocca; perciò dobbiamo ascoltare il doppio di quanto parliamo".
Da non dimenticare.
Specie quando si ha a che fare con i figli.

lunedì 25 maggio 2009

Insalata di riso

"Va bene, allora ci vediamo domani. Ti porto una bella insalata di riso" Questo ha detto Biancaneve sabato pomeriggio all'amica che l'aveva invitata a passare la domenica in campagna. "Saremo circa 15" era stato specificato; perciò nella ccucina della casa del bosco è stata preparata una quantità considerevole di insalata di riso, che - data la presenza di parecchia altra roba sulla tavola della scampagnata- è rimasta quasi tutta. Morale: sono due giorni che mangiamo insalata di riso.
C'è una strana legge di natura per cui l'insalata di riso è sempre troppa: infatti la si fa non più di due volte l'anno, perchè prima di rifarla bisogna scordarsela un po'( non perchè ogni volta dura sei mesi). Si può sempre camuffare mettendoci la maionese o aggiungendo le uova sode, ma dopo la terza volta che esce sulla ruota non se ne può proprio più.
Le insalate di riso sono come i Rotoloni Regina: non finiscono mai.

domenica 17 maggio 2009

Fanciullezza rubata

Sabato sera casalingo; vediamo cosa c'è in TV.
Su Italia Uno c'è un filmetto per famiglie, di quelli pieni di buoni sentimenti (orfanelle accolte da una ricca coppia) ma con tante di quelle situazioni disastrose che dopo dieci minuti già ti viene il nervoso (dopo venti minuti già c'è il latte alle ginocchia): un cagnolino presto divenuto doberman gigante che fa saltare tavole apparecchiate, rovina il lavoro del padrone, mette in fuga ladri... e simili amenità. Biancaneve resiste fino alla fine, ma nei lunghi intervalli pubblicitari gironzola sugli altri canali: Rai Uno, l'ammiraglia delle reti Rai offre l'Antonellina nazionale, neo-mamma generosamente prosperosa, che presenta fanciulle/i cantanti in erba. Fa impressione vedere questi bambini (chè di questo si tratta, nonstante il trucco, i tacchetti delle babies e il fare spigliato che buca il video) cantare -con voce e movenze da grandi- canzoni d'amore, quasi avessero sperimentato e digerito più di una "storia". La Clerici sottolinea quanta tenerezza le facciano: a Bianca sembrano inquietanti, assai poco teneri, strane copie truccate di adulti che fanno finta di essere piccoli. Zap! Meglio la melassa.
Stamattina passando per il giardino pubblico c'erano tre spose di anni otto o nove,reduci dalla loro prima Comunione, complete di bouquet; una languidamente adagiata sulla radice di una magnolia secolare mentre un fotografo professionista la ritraeva circondato da parenti che davano consigli, un'altra che smaniava per fare un giro sugli auto-scontro ma l'ampia gonna lunga glielo impediva.
Ma questi poveretti quando ce l'hanno il tempo per fare i bambini?

venerdì 15 maggio 2009

Sentirsi a terra

A volte si incontrano persone sfiduciate, scoraggiate dai propri insuccessi, che guardano gli altri riuscire dove loro abitualmente falliscono...e si sentono incapaci, inadeguate. A volte questo stato d'animo peggiora nei periodi di stanchezza, e nei cambi di stagione.
Non bisogna buttarsi giù: sempre c'è qualcosa di noi da salvare, qualche punto positivo da cui ripartire con un po' di fiducia in più.
Anche gli orologi guasti segnano l'ora giusta due volte al giorno.

giovedì 14 maggio 2009

Hully-gully

Quando i nani erano piccoli era in voga una canzoncina scema che diceva " ...e se prima eravamo in tre a ballare l'hully-gully, adesso siamo in quattro a ballare l'hully-gully. E se prima eravamo in quattro..." e ad ogni strofetta si aggiungeva uno. Nella casa del bosco la canzoncina si potrebbe cantare a decrescere: da sabato prossimo infatti resteranno solo tre a ballare l'hully-gully, perchè Nanocinque ha trovato lavoro e se ne va a Siena per tre settimane a fare un corso e poi non si sa dove a prendere servizio come new entry al Montepaschi. Ogni figlio che se ne va è come un parto per Biancaneve, e già si fanno sentire le prime contrazioni; da qualche parte è scritto che la famiglia è come un alveo di seconda gestazione, in cui il biologico diventa biografico (insomma, gli anni della fanciullezza e dell' adolescenza in famiglia formano il carattere, la personalità del figlio così come nei nove mesi trascorsi nell'utero materno si formano le ossa, i nervi, la muscolatura ecc); in entrambi i casi, viene il momento di uscire fuori. Il parto è doloroso, ma se il figlio restasse dentro la madre oltre il tempo che la natura ha stabilito soffrirebbe.
Biancaneve è molto contenta per il neo-assunto Nano, e gli augura una vita professionale ricca di soddisfazioni e di incontri interessanti. E gli assicura che tutte le volte che tornerà alla casa-base ci troverà qui,felici e contenti, a ballare l'hully-gully.

mercoledì 13 maggio 2009

Ripetersi

Ma quanto è difficile scrivere, rappresentare, inventare cose nuove! E' grande il rischio di ripetersi, come succede anche ai grandi come Disney. Il filmato qui sotto ne è la prova.

Se

Questa famosissima poesia di Kipling mantiene intatto il suo fascino, e può servire farla leggere ai ragazzi.

Rudyard Kipling - Se

Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
e mettendo in conto anche il loro dubitare;
se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
senza apparir però troppo buono o troppo saggio;

se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
trattando quei due impostori allo stesso modo
se riuscirai ad ascoltare la verità da te espressa
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;

se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
e a tener duro quando niente più resta in te
tranne la volontà che ingiunge: "tieni duro!";

se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario;
se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile
e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
e - quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!

martedì 12 maggio 2009

Sul pullman

Sabato scorso Biancaneve e il Cacciatore sono tornati da Messina in pullman, e hanno ascoltato questa conversazione tra l'autista e un suo collega che viaggiava accanto a lui.
- (collega)- Mi sono dovuto prendere tre giorni di ferie, perchè sono stato male e il medico non mi vose (= ha voluto) dare i giorni di malattia, dice che stavo bene...
- (autista) - E tu cancia medico. Io il mese scorso sono stato a casa dieci giorni; ci dissi che avevo mal di schiena e il dottore mi fece il certificato. Io, a chi mi rispetta, lo rispetto. E a chi non mi rispetta, lo mando a fare in ****(= lo mando a quel paese).
Ognuno a modo suo fa filosofia.

lunedì 11 maggio 2009

W la Vespa

Nelle domeniche mattina di questo periodo Biancaneve e il Cacciatore fanno spesso toccate e fughe al mare, a cavallo del prode Vespone 150 verde, che non è tanto un mezzo di locomozione come gli altri ma una costante della loro storia: ha trasportato bambini ammonticchiati verso scuole lontane, ha caricato frutta e verdura al mercato come se fosse un' Ape (o una Lapa, come si dice qui), ha permesso di fare in poco tempo cose che sarebbe da pazzi fare in macchina. Biancaneve quando va in Vespa col Cacciatore si sente più giovane; da ragazza, i primi tempi, metteva le braccia attorno alla vita di lui (forse più per dire al mondo "questo è il mio ragazzo" che per paura di cadere); poi per un periodo lei non si teneva a niente, le mani in tasca o a tenere l'immancabile tracolla della borsa. Ora, da un po' di tempo, Bianca si è accorta di posare -quando la Vespa fila o si destreggia tra le macchine della strada trafficata- la mano destra sulla spalla destra del Cacciatore, esercitando una leggera pressione quando ci sono situazioni di pericolo: forse in questa fase della vita è un modo per proteggerlo dalle distrazioni, ma manifesta anche il desiderio inconscio di dirgli " io ci sono, ti sono compagna. E verrei con te anche in capo al mondo".

martedì 5 maggio 2009

Armonia

A volte si pensa che la buona riuscita di una coppia, di una famiglia, dipenda dal trovare il giusto equilibrio (che è un fatto quantitativo); qui di seguito c'è invece un bell'esempio di armonia (che riguarda la qualità), di voci diverse che cantano parti diverse e sostituiscono persino gli strumenti musicali. A parte la bruttezza degli abiti di scena, sono veramente bravi!

lunedì 4 maggio 2009

I no che aiutano a crescere

"Abituati a dire di no".
Questa frase - il punto numero cinque di un piccolo e prezioso libretto che le ha segnato la vita - torna spesso alla memoria di Biancaneve di fronte alle situazioni più diverse: quando le verrebbe di prendere il bis del dolce e la bilancia interiore la mette in guardia o quando le vengono alla lingua parole dure per il Cacciatore e conviene inghiottirle. Ai genitori si insegna che i no detti ai figli li aiutano a crescere, ed è vero: oggi più che mai occorre aiutare i bambini sin da piccoli ad acquistare autodominio, ad esercitare la volontà spesso atrofizzata per crescere come persone libere; ma molti trovano difficile stabilire se e quando è giusto dire di no ai figli, specie se non si impara prima a dire dei no a se stessi. Dietro un "no" c'è sempre un "sì" ad un'altra cosa che vale; dietro un no a me stessa ci può essere un bellissimo sì all'amore, e l'obiettivo dell'educazione non è che i figli imparino a rispettare determinate regole, ma che imparino ad amare; amare significa donarsi, e non si può donare ciò che non si possiede.