Quando i nani erano tutti piccoli la mattina era un gioco di fuoco farli lavare, vestire e dare loro la colazione. Dietro la parete del bagno c'era la camera da letto di una signora anziana; quando loro facevano storie per lavarsi i denti o quando gridavano "Mammaaaa....le calze sono bucate!" la signora bussava nella parete perchè - giustamente - il fracasso la disturbava. Era diventata un mito: Zitti, bambini, c'è la signora che dorme! Non aveva un volto, un nome, era semplicemente la signora che dorme. Passati molti anni, un giorno Biancaneve ha ricevuto una telefonata: c'era qualcosa che non andava nel tubo della sua doccia, e si era formata una grossa macchia di umidità nella parete della stanza da letto dell'appartamento accanto; quello della signora che dorme! Biancaneve è andata a casa sua per verificare il danno e prendere accordi per sistemarlo, e con sorpresa si è sentita chiedere notizie di ciascuno dei nani, nome per nome.
Ora la casa del bosco è silenziosa, anche la mattina presto, e non ci sono più turni per il bagno. Nessuno bussa più alla parete, e forse la signora che dorme ha ora un sonno che nessun rumore può più turbare.
3 commenti:
però, che io ricordi la signora che dorme era anche quella che vedeva la televisione al massimo volume tanto che sembrava di avercela in casa. ma forse la memoria m'inganna. in fondo parliamo di quando ero davvero piccino.
nano5
E' vero, nano 5, la TV della signora che dorme era dietro il letto grande, e la signora la guardava fino a tardi (forse per questo poi la mattina dormiva un po' di più). Non ho precisato nel post che la casa della signora in questione era nel palazzo accanto al nostro, non nello stesso; per questo avevamo scarse occasioni di incontro personale.Era divertente cercare di capire che cosa stesse vedendo mentre noi cercavamo di dormire, e poi era tale la stanchezza che il sottofondo faceva da ninna nanna.
Mi fai ricordare che io, invece della "signora che dorme", avevo una jazz band che provava a pochi metri dal mio letto (l'unico della casa che dava verso il palazzo affianco). Anche per noi quelli dell'altro palazzo erano personaggi sconosciuti e un po' misteriosi, a differenza della "grande famiglia" che con gli anni si era creata nel nostro.
E io ero felicissimo di addormentarmi sulle note soft di un'orchestrina che suonava solo per me.
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