sabato 7 giugno 2008

Il sabato

Sin da quando, bambini, si va a scuola, il sabato acquista un sapore particolare: la prospettiva della vacanza del giorno dopo, il senso di libertà che dà un pomeriggio senza compiti, l’idea che si può fare più tardi la sera e dormire di più l’indomani danno una certa euforia, un senso di attesa di qualcosa di bello che deve venire. Durante gli anni dell’adolescenza poi di sabato si montano e si smontano storie d’amore, si fanno venti telefonate per organizzare la serata (cambiando programma tra una telefonata e l’altra per la gioia dei genitori che devono lasciare e prendere) e le ragazze cominciano a pensare già dal venerdì al “cosa mi metto”. Da grandi poi si aspetta il sabato per fare tutto quello che non si è riusciti a fare durante la settimana, e il senso di attesa viene anticipato al venerdì sera, inizio ufficiale del week-end.
“Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l’ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.” (G.Leopardi, Il sabato del villaggio)
Biancaneve si riconosce un po’ nell’attesa che si vive nelle vigilie e in questa atmosfera delle domeniche pomeriggio in cui si ha la sensazione di qualcosa che appassisce, e già vorresti che fosse lunedì.

6 commenti:

Prof 2.0 ha detto...

Il sistematico svuotamento del senso della "festa" della domenica, sta rovinando quella magia tipica delle vigilie. Vedo gente tornare più stanca dalla domenica che da una giornata di lavoro... A me sto tempo libero un po' puzza...

isabel ha detto...

Sottoscrivo il commento di prof 2.0... molto autobiografico. Oggi, simpatica gita nella ridente campagna di Lascari con prole nostra e di altre 14 coppie, raccolta di albicocche direttamente dall'albero, rientro con coda: un massacro.
Domani si lavora: finalmente un pò di relax...

biancaneve ha detto...

Prof,: come si fa a far tornare il profumo?

Isabel: la stanchezza di fine giornata non cancella la bellezza della giornata(per fortuna; se non fosse così dopo una coda da rientro non ci avventureremmo più fuori città, e invece ci ricaschiamo sempre...)

isabel ha detto...

Bellezza allo stato puro.

Anonimo ha detto...

Per me il sabato è una giornata splendida, mi riprendo la mia vita, full immersion (si scrive cosi?) nelle cose di casa, pranzo seduta a tavola (è una rarità) con i miei figli, marito che sonnecchia in poltrona, i ragazzi che si preparano per la loro uscita settimanale. E pazienza, se ho lavorato tanto tutto il giorno, se la sera poi dormirò con un occhio solo, fino alle tre ad aspettare il rientro dei guerrieri, domani è domenica e staremo ancora tutti insieme, a colazione in pigiama senza fretta, a pranzo e poi un tranquillo pomeriggio, tra l'altro ora che è finita la scuola, non ci saranno più le ansie da interrogazione del lunedì. Poi la sera della domenica, che malinconia!

Prof 2.0 ha detto...

Per ritrovare il profumo della domenica credo cia necessario ritrovare il profumo del lavoro. Tutto il tempo è libero se uno vuole. L'alternativa al tempo libero che è il tempo schiavo????