La borsa di Biancaneve sembra quella di Mary Poppins, che conteneva praticamente una casa intera. Oltre ai prevedibili portafogli, documenti, chiavi, spazzola, rossetto, fazzoletti di carta, agenda, ombrellino ( non si sa mai), Maalox per eventuali bruciori di stomaco, mentine,occhiali da sole, penna, foglietti vari come liste di spesa, inviti e promemoria... c'è anche una cosa assai preziosa nella sua umiltà: la fondamentale, insostituibile,morbida pezzetta per pulire gli occhiali. Infatti tra ditate, crema idratante e agenti atmosferici gli occhiali di Bianca sono spesso sporchi da far paura, e falsano la visione corretta della realtà.
Anche gli occhi dell'anima - affetti anch'essi talvolta da miopia e presbiopia - hanno bisogno di lenti pulite per vedere bene, ed è assai opportuno - anzi necessario- trovarsi una pezzetta adatta a pulirle.
Conosco Ottici che ne regalano anche di questo tipo.
sabato 21 novembre 2009
venerdì 20 novembre 2009
24
24 sono le ore della giornata.
24 sono le rose rosse che ogni donna vorrebbe ricevere almeno una volta nella vita.
24 è il titolo di una serie di telefilm.
24 è la vigilia di Natale.
24 è il voto che ha preso ieri il nano Eòlio nell'ultimo esame della sua carriera universitaria.
Prossima meta: la laurea a marzo. Magari il 24...
24 sono le rose rosse che ogni donna vorrebbe ricevere almeno una volta nella vita.
24 è il titolo di una serie di telefilm.
24 è la vigilia di Natale.
24 è il voto che ha preso ieri il nano Eòlio nell'ultimo esame della sua carriera universitaria.
Prossima meta: la laurea a marzo. Magari il 24...
sabato 14 novembre 2009
Condizioni
"Se il pesce non facesse puzza di pesce sarebbe ottimo" fa il Cacciatore lavando i piatti in cui abbiamo mangiato dei buonissimi filetti di orata.
"E se non avesse le spine sarebbe ancora meglio" rincara Nanasette.
Quanto è difficile apprezzare la realtà così come è: sia i pesci che le persone.
"E se non avesse le spine sarebbe ancora meglio" rincara Nanasette.
Quanto è difficile apprezzare la realtà così come è: sia i pesci che le persone.
venerdì 13 novembre 2009
Lei
Lei è quadrata, rossa, piccola. Lei sta in questa casa ormai da tanto tempo, e svolge il suo compito con precisione e tempismo perfetto. E' un po' ammaccata, e un pezzo di scotch la tiene insieme. Lei ha pure la funzione di illuminare fiocamente la notte buia quel tanto che basta controllare che ore sono (ma Nanasette sarà tornata?) o per raggiungere il bagno senza rimetterci un mignolo del piede. Lei è la sveglia sul comodino di Biancaneve.
La sua voce familiare - tutt'altro che melodiosa- ogni mattina interrompe il placido sonno (il migliore, quello che precede l'alba...) col suo insistente bi-bi-bi-bip un po' petulante ma efficace; dice "alzati, dài,coraggio...lascia il tepore rassicurante e vai...c'è una giornata che aspetta di essere vissuta, affrontata, organizzata, sfruttata, lavorata, goduta, e nessun altro può farlo al posto tuo, nè può darle il tocco personale che le darai tu."
Ma perchè non ci si abitua mai, e quel minuto è sempre eroico?
La sua voce familiare - tutt'altro che melodiosa- ogni mattina interrompe il placido sonno (il migliore, quello che precede l'alba...) col suo insistente bi-bi-bi-bip un po' petulante ma efficace; dice "alzati, dài,coraggio...lascia il tepore rassicurante e vai...c'è una giornata che aspetta di essere vissuta, affrontata, organizzata, sfruttata, lavorata, goduta, e nessun altro può farlo al posto tuo, nè può darle il tocco personale che le darai tu."
Ma perchè non ci si abitua mai, e quel minuto è sempre eroico?
lunedì 9 novembre 2009
Ambizioni
Ore 13.30. Il Cacciatore torna a piedi a casa per la pausa pranzo, e passando davanti ad una delle scuole più "in" della città sente questo dialogo: una bimbetta racconta alla mamma " Sai, tutti i maschi della mia classe vogliono fare i calciatori, perciò durante la ricreazione prendono il pallone e se ne vanno a giocare a calcio. Allora la maestra ha detto a me e alle mie compagne di salire sui cubi, ha messo la musica e ci ha fatto ballare". -"Ah - fa la mamma - allora vi ha fatto fare le cubiste...!"
Biancaneve guarda pensierosa il poster appeso nella stanza di uno dei nani; rappresenta un uomo su una cima innevata, e sotto c'è scritto "Aspire to climb as high as you can dream". (Aspira a salire tanto in alto quanto puoi sognare).
Biancaneve guarda pensierosa il poster appeso nella stanza di uno dei nani; rappresenta un uomo su una cima innevata, e sotto c'è scritto "Aspire to climb as high as you can dream". (Aspira a salire tanto in alto quanto puoi sognare).
mercoledì 4 novembre 2009
L'arte dell'armonia
Le parole che diciamo, i gesti che facciamo, possono far "suonare" positivamente chi ci sta accanto, oppure no. Dipende da come ci porgiamo agli altri, e dalla mira con cui puntiamo al cuore di ciascuno.
martedì 27 ottobre 2009
La radio
Nella macchina della famiglia di Biancaneve - una Opel Zafira del 2000- si era rotta la radio; il nostro amico Benedetto ne ha montata un'altra, presa da un'auto rottamata. Si tratta di una signora radio,con tanto di lettore cd, di ottima marca (oggi molti cambiano spesso gli impianti hi-fi per prenderne di più potenti) che però ha un piccolo difetto: la sua manopola è molto sensibile, ragione per cui è difficile accenderla e regolare il volume. Sabato scorso Biancaneve, il cacciatore e Nanoverona in visita alla casabase, hanno fatto un viaggetto in macchina di qualche ora e tutti pimpanti hanno inserito un cd per ascoltare musica; dopo qualche km la manopola supersensibile ha cominciato ad avere qualche problema, forse uno spiffero d'aria, e il volume è schizzato in alto, con picchi di decibel da forare i timpani. Ci è voluto il tocco delicato del cacciatore per riportare le cose a posto (fino all'impennata seguente). Biancaneve ha pensato che anche alle persone a volte succede così: basta una scaffa della strada o un movimento involontario per far saltare l'equilibrio dell'umore, la misura e il tono , e investire gli altri facendoli saltare in aria. Menomale che in questa casa c'è il cacciatore con le sue dita delicate; e in ogni caso c'è sempre il tasto "off".
lunedì 19 ottobre 2009
Cani e padroni
Nel quartiere dove vive Biancaneve ci sono molte persone che possiedono cani, e ogni giorno - al mattino presto e alla sera dopo cena- li portano fuori a scopi evacuatori. Nonstante la Municipalità abbia installato degli aggeggi dispensatori di sacchetti predisposti a raccattare il prodotto intestinale dei migliori amici dell'uomo (sic!), i marciapiedi intorno alla casa del bosco rivelano tracce inequivocabili del passaggio degli amati quadrupedi: devi saltellare un po' per non pestarle, e con le recenti piogge la loro consistenza è spesso assai insidiosa.
Qualche giorno fa Biancaneve uscendo dal supermercato ha visto quanto segue: per terra, accanto ad ogni escremento, c'era un cartello fissato al marciapiede con dello scotch, con su scritto in carattere Times New Roman formato grande "I cani se ne vanno. I padroni restano a terra".
Quando si dice prendere qualcuno a maleparole con stile...
venerdì 16 ottobre 2009
Lontananza
Nanobancario è a Lipari, sotto una pioggia abbondante, con una temperatuta di soli 13 gradi, e senza poter varcare il mare perchè gli aliscafi non viaggiano da una settimana a causa del mare mosso. In una serata uggiosa, Biancaneve gli dà per telefono le istruzioni per prepararsi una minestrina (come suo padre, ha bisogno di capire qual'è la proporzione tra l'acqua, il dado e la pastina) e intanto vorrebbe essere lì per prendersi cura di lui. Vorrebbe essere anche a Madrid, a Roma, a Catania e a Verona, vorrebbe essere d'aiuto a ciascun nano in quello che occupa le loro giornate, raccontare loro qualcosa di divertente, comprare una piccola sorpresa, condividere anche solo in minima parte le loro vite di ogni giorno.
(-Ehi, Bianca,vorresti essere dappertutto: ma prima non dicevi che li vorresti tutti qui, alla casa del bosco?
-Già. Ma non si possono mettere porte alla campagna, nè tagliare le ali a chi spicca il volo, nè trattenere la freccia scoccata. Si può solo sperare che qualcuno di loro sia un Nanoboomerang.)
(-Ehi, Bianca,vorresti essere dappertutto: ma prima non dicevi che li vorresti tutti qui, alla casa del bosco?
-Già. Ma non si possono mettere porte alla campagna, nè tagliare le ali a chi spicca il volo, nè trattenere la freccia scoccata. Si può solo sperare che qualcuno di loro sia un Nanoboomerang.)
giovedì 15 ottobre 2009
Olimpiadi
E' di qualche giorno fa la notizia che la città di Biancaneve si candida ad ospitare le Olimpiadi del 2020. E' difficile immaginare dove si possano creare le strutture che servono, stretti come siamo tra il mare e le montagne. Comunque sarebbe interessante , si potrebbero inserire nuove specialità olimpioniche: corsa a ostacoli tra gli escrementi canini dei marciapiedi, slalom gigante tra le auto posteggiate, sci d'acqua sulla Circonvallazione allagata, e lancio del sacchetto di spazzatura a canestro, nel cassonetto, dal secondo o terzo piano. E - visto che l'evento avverrebbe d'estate - con la fiaccola olimpica si incendierebbe anche un po' di macchia mediterranea (se ne rimarrà un po', da qui al 2020). E' vero, arriverebbero soldi; ma a chi? Quanto è facile proiettarsi sulle cose straordinarie invece di rimboccarsi le maniche e cominciare a far funzionare quelle ordinarie.
P.S. sembra un post velenoso, ma è dettato dal dispiacere di vedere questa città bellissima maltrattata dai suoi stessi figli.
P.S. sembra un post velenoso, ma è dettato dal dispiacere di vedere questa città bellissima maltrattata dai suoi stessi figli.
lunedì 12 ottobre 2009
Ti va di ballare?
C'è chi prende la vita con ansia, chi corre in continuazione, chi non ha mai tempo per fare qualcosa che gli piace. C'è chi ha sempre un'aria corrucciata, poco disposta al sorriso, e c'è chi continuamente armeggia con il cellulare o il palmare. E poi c'è chi cerca di prendere la vita conallegria, trasformando il tran tran quotidiano in una danza. E più siamo a ballare, meglio è.
martedì 6 ottobre 2009
Hasta domingo
Biancaneve va fuori città fino a domenica; la casa del bosco è affidata a Nanasette che gestirà i pasti, gli imprevisti, gli acquisti e specialmente si occuperà del suo papà. Sono belle le occasioni di stare a tu per tu con un figlio, da soli; si crea un ambiente intimo, di accoglienza reciproca, e credo che servirà a tutti e due, al Cacciatore e alla piccola Nana (che momentaneamente ha cambiato nome, ne ha uno da premio Oscar : Maarìa)
lunedì 5 ottobre 2009
sarebbe bello
Ieri: domenica di sole, cielo azzurro e temperatura mite; l’ideale per una passeggiata in centro. Per di più, nelle prime tre domeniche di ottobre si celebra l’ “eccellenza” dei prodotti agroalimentari siciliani: lungo via Libertà sono allestite bancarelle che offrono assaggi e degustazioni di formaggi, conserve, miele, olio, vino, mandorle e pistacchi, salumi ecc. Frotte di palermitani – compresi quelli della casa del bosco- non si fanno pregare e condiscono con sfiziosi pezzi di pane con patè di olive le chiacchiere rilassate del giorno festivo.
Biancaneve si trova a pensare che sarebbe bello poter apprezzare oltre all’eccellenza dei prodotti siciliani anche l’eccellenza dei siciliani (che c’è, senza ombra di dubbio) : l’intraprendenza, troppo spesso soffocata dalla sfiducia nelle possibilità di successo e soppiantata dall’indolenza;
l’accoglienza, che ci fa offrire all’ospite il meglio in casa propria, anche se fuori dalla porta ci sono le montagne di spazzatura;
la profondità, eredità di un passato dai mille volti, ciascuno dei quali ha segnato un po’ il nostro animo.
Sarebbe bello. E il mondo ci guadagnerebbe.
Pubblicato da biancaneve a 7.09
Biancaneve si trova a pensare che sarebbe bello poter apprezzare oltre all’eccellenza dei prodotti siciliani anche l’eccellenza dei siciliani (che c’è, senza ombra di dubbio) : l’intraprendenza, troppo spesso soffocata dalla sfiducia nelle possibilità di successo e soppiantata dall’indolenza;
l’accoglienza, che ci fa offrire all’ospite il meglio in casa propria, anche se fuori dalla porta ci sono le montagne di spazzatura;
la profondità, eredità di un passato dai mille volti, ciascuno dei quali ha segnato un po’ il nostro animo.
Sarebbe bello. E il mondo ci guadagnerebbe.
Pubblicato da biancaneve a 7.09
domenica 4 ottobre 2009
L'isola delle meraviglie
"Il sesto giorno Dio compì la sua opera e,lieto di aver creato tanto bello, prese la terra tra le mani e la baciò. Là, dove Lui posò le labbra, è la Sicilia"
Scritta sulla scatola di una bottiglia di olio d'oliva.
Made in Sicily, obviously.
Scritta sulla scatola di una bottiglia di olio d'oliva.
Made in Sicily, obviously.
sabato 26 settembre 2009
L'aquilone
Il Cacciatore ha un amico che sa costruire bellissimi aquiloni. Gli bastano pochi pezzi di carta velina, colla, pezzi di canna, spago; e dalle sue mani vengono fuori rombi colorati che sembrano animati e che volano alti sospesi in aria dal vento, che loro assecondano con movimenti pieni di grazia. Ieri mattina Biancaneve ha ricevuto una telefonata dal suo amato, verso mezzogiorno: “Sono in un campo di calcio con C. a fare volare un aquilone!”
Biancaneve ha pensato a sé, identificandosi con quell’aquilone. A parte la grazia e la leggerezza che non sono proprio uguali, anche la sua vita si può librare verso il sole, volteggiare sullo sfondo di un cielo non sempre azzurrissimo, grazie a quello spago tra le mani del Cacciatore, legame di libertà. E come ogni aquilone che si rispetti, anche il Biancaquilone ha sette code dei sette colori dell’arcobaleno.
venerdì 25 settembre 2009
Scegliere un libro
Nel libro “Arte nuova di pensare”, Jean Guitton indica due criteri di scelta (anzi, lui le chiama “regole”).
Prima regola: Non leggere mai una prosa ancora fresca, un libro appena pubblicato, ma lascia al tempo -che è un grande vagliatore- la cura di svolgere il suo lavoro silenzioso, che è di eliminare. Che cosa è un’opera classica? Un libro che si stampa ancora, che non cessa di venir pubblicato. Non leggere dunque, poiché hai poco tempo, se non i libri che hanno subìto la prova del tempo, quelli che sono apparsi almeno tre anni fa.
Seconda regola: Non leggere se non quello che ti emoziona. Intendiamoci: vi sono due specie di emozioni: dapprima un’emozione che è un’impressione del tutto superficiale che fa fremere la nostra sensibilità. Non è di questa che parliamo: un romanzo poliziesco, un melodramma possono emozionare in questo modo. Ma c’è un’altra emozione, molto più profonda, che indica una comunione del nostro io con la cosa conosciuta. Questa emozione raggiunge il fondo dell’anima. La scuote. Le dice:ecco quello che ami.
Io non posso comprendere se non quello che risponde a qualche cosa di me stesso. Quando scopriamo una pagina che ci piace, è perché diciamo:” Ecco quel che penso, ecco quel che mi sarebbe piaciuto scrivere; se non l’ho fatto, è per la mia incapacità”.
Mi piacerebbe sapere se siete daccordo.
Prima regola: Non leggere mai una prosa ancora fresca, un libro appena pubblicato, ma lascia al tempo -che è un grande vagliatore- la cura di svolgere il suo lavoro silenzioso, che è di eliminare. Che cosa è un’opera classica? Un libro che si stampa ancora, che non cessa di venir pubblicato. Non leggere dunque, poiché hai poco tempo, se non i libri che hanno subìto la prova del tempo, quelli che sono apparsi almeno tre anni fa.
Seconda regola: Non leggere se non quello che ti emoziona. Intendiamoci: vi sono due specie di emozioni: dapprima un’emozione che è un’impressione del tutto superficiale che fa fremere la nostra sensibilità. Non è di questa che parliamo: un romanzo poliziesco, un melodramma possono emozionare in questo modo. Ma c’è un’altra emozione, molto più profonda, che indica una comunione del nostro io con la cosa conosciuta. Questa emozione raggiunge il fondo dell’anima. La scuote. Le dice:ecco quello che ami.
Io non posso comprendere se non quello che risponde a qualche cosa di me stesso. Quando scopriamo una pagina che ci piace, è perché diciamo:” Ecco quel che penso, ecco quel che mi sarebbe piaciuto scrivere; se non l’ho fatto, è per la mia incapacità”.
Mi piacerebbe sapere se siete daccordo.
giovedì 24 settembre 2009
Libri & libri
“Io presi un giorno nella mia biblioteca un certo numero di libri contemporanei, e, procedendo press’appoco come procederà certamente la posterità prima della fine del secolo, chiesi conto a ciascuno di essi dei suoi requisiti per poter durare, e soprattutto del diritto che aveva di ritenersi utile. Mi accorsi che ben pochi adempivano alla prima condizione che fa durare un’opera, ben pochi erano necessari. Molti avevano rallegrato di passaggio i loro contemporanei, senz’altro risultato che di piacere e di venir dimenticati. Altri, visti da vicino, avevano una falsa e ingannevole aria di necessità che l’avvenire s’ incaricherà di definire. Un piccolissimo numero soltanto, e io ne fui sbigottito, possedeva quel raro, assoluto e indiscutibile carattere che si riconosce ad ogni creazione divina e umana, cioè di poter essere imitata ma non sostituita, di mancare ai bisogni del mondo se la si suppone assente.” Leggere è eleggere, scegliere. (J.Guitton, Arte nuova di pensare)
Come scegliere? in base a quale criterio? Lo saprete nel prossimo post.
Come scegliere? in base a quale criterio? Lo saprete nel prossimo post.
mercoledì 23 settembre 2009
Cambiamenti
Nanasette da qualche giorno ha un chiodo fisso: cambiare l'assetto della sua stanza. Primo passo : estromettere il letto che era di Nanasposa,lasciando così spazio per creare un angolo tutto suo, con un'atmosfera particolare. Secondo passo: inserire elementi etnici: tende di organza colorate, cuscini (Nanobancario suggerisce anche tappeti, profumi esotici, narghilè...). Terzo passo: abolire la luce centrale e installare luci alternative, soffuse, calde...
Il nano liparota a questo punto dice che pure lui vuole cambiare stanza, e prendersi lo studio che è un po' defilato mentre quella che ha ora è proprio in mezzo alla casa.
Il Cacciatore asseconda questi discorsi, ipotizza un nuovo soggiornino nella stanza lasciata libera, fa progetti, prende misure...
Ma perchè tutti vogliono i cambiamenti? Per Biancaneve sarebbe tanto rassicurante lasciare tutto com'è...
Il nano liparota a questo punto dice che pure lui vuole cambiare stanza, e prendersi lo studio che è un po' defilato mentre quella che ha ora è proprio in mezzo alla casa.
Il Cacciatore asseconda questi discorsi, ipotizza un nuovo soggiornino nella stanza lasciata libera, fa progetti, prende misure...
Ma perchè tutti vogliono i cambiamenti? Per Biancaneve sarebbe tanto rassicurante lasciare tutto com'è...
martedì 22 settembre 2009
Rialzarsi
A volte è difficile rialzarsi e continuare a combattere, in tutti i sensi. Ci affideremmo alla rassicurante convinzione che abbiamo fatto tutto quello che potevamo, ci accontenteremmo volentieri dell'applauso che ci accompagna nell'uscire di scena, e perderemmo un'occasione.
Biancaneve è rimasta colpita da questo spot visto in TV:
Biancaneve è rimasta colpita da questo spot visto in TV:
lunedì 21 settembre 2009
Alta marea
Ci sono città dove il mare si insinua dappertutto; lo annusi nell'aria, lo senti sulla pelle, è il naturale traguardo degli sguardi lunghi sull'orizzonte.La mia città è una di quelle. Ma nella mia città il mare si fa presente anche quando piove come oggi: lo trovi ovunque sotto forma di fiumi, rigagnoli, laghetti (tutt'altro che ameni, però; anzi, piuttosto fangosi) su cui galleggia di tutto, ma proprio di tutto. Basta un intenso temporale di fine estate per rimpiangere di non avere una canoa; la gente fa acrobazie pericolosissime per saltare dal marciapiede sull'asfalto cercando di non bagnarsi fino al ginocchio attraversando la strada; tutti aprono i loro ombrelloni di marca cinese, elegantissimi, comprati dal vucumprà dell'angolo, vero e proprio benefattore dell'umanità. I commercianti stanno sulla porta del negozio rassegnati a vedere pochi clienti questo pomeriggio; il traffico impazzisce.
Però, vuoi mettere la soddisfazione di avere il mare proprio sotto casa?
Però, vuoi mettere la soddisfazione di avere il mare proprio sotto casa?
domenica 20 settembre 2009
Carbone bagnato
"-E la pancia...? cresce?" - domanda un amico a Biancaneve. Poi si affretta ad aggiungere con un certo imbarazzo "Quella di tua figlia, volevo dire..."
Per un attimo Biancaneve si è sentita colta in flagrante, le sono passate davanti agli occhi le odiate cerniere che faticano a chiudersi,e la bilancia che forse,... sì, deve essere proprio regolata male... E non l'ha tranquillizzata molto la precisazione. Cattiva coscienza?
Forse.
Certo è che domani ci si iscrive in palestra. Vigliacco chi se ne pente.
Per un attimo Biancaneve si è sentita colta in flagrante, le sono passate davanti agli occhi le odiate cerniere che faticano a chiudersi,e la bilancia che forse,... sì, deve essere proprio regolata male... E non l'ha tranquillizzata molto la precisazione. Cattiva coscienza?
Forse.
Certo è che domani ci si iscrive in palestra. Vigliacco chi se ne pente.
sabato 19 settembre 2009
Traffico
Come disse bene Johnny Stecchino, uno dei nostri problemi più gravi è il traffico. In questa settimana tra alluvioni, presenza di politici per commemorazioni, e maleducazione endemica di chi lascia la macchina "accom'ègghiè" (leggi: così come viene, anche in terza fila se ciò mi aggrada) c'è stato un vero manicomio: la casa del bosco è posizionata in un posto in cui questo manicomio raggiunge i suoi massimi storici, perciò Biancaneve quando può cammina a piedi; e siccome fa ancora caldo e i finestrini delle auto sono aperti, è divertente sentire cosa dicono i passeggeri e i guidatori.
_"Alla signora ci sta scappando!"commenta una bionda fasulla al volante di una vecchia Punto quando un'altra macchina si infila di prepotenza. (che cosa stia scappando è intuibile come emblema di urgenza, cioè la pipì) e aggiunge "Brava, ora ti danno la medaglia"!
L'altra fa finta di non avere sentito, fino a quando non cambia il semaforo. Appena scatta il verde si gira verso la bionda e sibila "Strega!" sgommando.
Peccato che pochi metri dopo le due auto siano ancora appaiate, gli occhi truci delle due autiste fissi davanti a sè per non incontrare lo sguardo della vicina di ingorgo.
E' incredibile - Biancaneve lo comprova su di sè - come persone abitualmente dolci, garbate, cordiali, sorridenti, diventino acide quando guidano una macchina.
Bisognerebbe montare una piccola fotocamera sullo specchietto retrovisore per immortalare quanto si è brutte quando ci si arrabbia.
_"Alla signora ci sta scappando!"commenta una bionda fasulla al volante di una vecchia Punto quando un'altra macchina si infila di prepotenza. (che cosa stia scappando è intuibile come emblema di urgenza, cioè la pipì) e aggiunge "Brava, ora ti danno la medaglia"!
L'altra fa finta di non avere sentito, fino a quando non cambia il semaforo. Appena scatta il verde si gira verso la bionda e sibila "Strega!" sgommando.
Peccato che pochi metri dopo le due auto siano ancora appaiate, gli occhi truci delle due autiste fissi davanti a sè per non incontrare lo sguardo della vicina di ingorgo.
E' incredibile - Biancaneve lo comprova su di sè - come persone abitualmente dolci, garbate, cordiali, sorridenti, diventino acide quando guidano una macchina.
Bisognerebbe montare una piccola fotocamera sullo specchietto retrovisore per immortalare quanto si è brutte quando ci si arrabbia.
venerdì 18 settembre 2009
Se un giorno
Se un giorno ti venisse voglia di piangere....chiamami
Non prometto di farti ridere,
ma potrei piangere con te.
Se un giorno tu decidessi di scappare, non esitare a chiamarmi.
Non prometto di chiederti di restare,
ma potrei scappare con te.
Se un giorno ti venisse voglia di non parlare con nessuno...chiamami.
In quel momento
prometto di starmene zitto.
Ma...
se un giorno tu mi chiamassi e non rispondessi...
vienimi incontro di corsa.
Forse io ho bisogno di te!
Questa poesia trovata in rete è piaciuta a Biancaneve. E' facile cadere nella tentazione di far ridere chi piange, di bloccare chi vuole andarsene, di riempire di parole vuote un silenzio già di per sè pieno, e invece spesso l'altro ha bisogno solo di vicinanza, non di soluzioni; ha bisogno di sentirsi compreso, non di ricevere consigli. E poi, è difficile avere l'umiltà di essere noi a chiedere aiuto all'altro, che magari non aspetta che un segno per venirci incontro di corsa.
Non prometto di farti ridere,
ma potrei piangere con te.
Se un giorno tu decidessi di scappare, non esitare a chiamarmi.
Non prometto di chiederti di restare,
ma potrei scappare con te.
Se un giorno ti venisse voglia di non parlare con nessuno...chiamami.
In quel momento
prometto di starmene zitto.
Ma...
se un giorno tu mi chiamassi e non rispondessi...
vienimi incontro di corsa.
Forse io ho bisogno di te!
Questa poesia trovata in rete è piaciuta a Biancaneve. E' facile cadere nella tentazione di far ridere chi piange, di bloccare chi vuole andarsene, di riempire di parole vuote un silenzio già di per sè pieno, e invece spesso l'altro ha bisogno solo di vicinanza, non di soluzioni; ha bisogno di sentirsi compreso, non di ricevere consigli. E poi, è difficile avere l'umiltà di essere noi a chiedere aiuto all'altro, che magari non aspetta che un segno per venirci incontro di corsa.
giovedì 17 settembre 2009
Cicogne
Forse perchè sta per diventare nonna, a Biancaneve fanno tenerezza le cicogne coi loro fagottini nel becco. Nel corto Pixar qui sotto ce n'è una di grande buona volontà. Se ci siete (cosa di cui dubito, visto che nessuno dà segni di vita o commenta)godetevi quattro minuti di relax. Buona giornata.
mercoledì 16 settembre 2009
Spot
Ieri Biancaneve ha visto in TV uno spot che reclamizza la marca Original Marines: si vedono i genitori e alcuni bambini assai movimentati che ne combinano di tutti i colori. Lo slogan dice "Fatevi una famiglia. Divertitevi." Non so se è in senso ironico, ma comunque è un buon consiglio.
martedì 15 settembre 2009
Giocare e costruire
Quando i nani erano piccoli nella casa del bosco c'era una stanza dei giochi con un tappeto verde, un tavolino, un divano e una grande libreria con due sportelli in basso in cui venivano conservati giocattoli, matite colorate, veli per travestimenti e cianfrusaglie varie. Nella stanza dei giochi si faceva il circo, si aprivano botteghe, si mettevano in fila indiani e soldatini, si litigava, si rideva e si cresceva.
In uno degli sportelli c'era una grande bagnarola bianca piena di pezzi di Lego: mattoncini di varie grandezze e colori, pezzi di prato e strade, porte e finestre , e - i più ricercati- omini con le teste gialle. Mentre Biancaneve sfaccendava nelle altre stanze della casa, il rumore che sentiva era quello delle mani dei nani che rimestavano dentro la bagnarola cercando i pezzi mancanti a finire una casa, fra interminabili contrattazioni per accaparrarsi gli omini più ambìti (si spaziava dal pirata all'infermiere). A fine pomeriggio - prima del bagno serale e della cena - tutte le costruzioni venivano smontate e rimesse alla rinfusa nella bagnarola, pronte per un nuovo cantiere cretivo pomeridiano.
Cresciuti i nani, i Lego finirono conservati su una mensola alta dello stanzino, finchè in uno dei club frequentati dai ragazzi qualcuno ebbe un'idea. Era il 2001, ed erano state colpite le Torri Gemelle: perchè non provare a ricostruirle di Lego, mettendo un mattoncino per ogni ora di studio vissuta intensamente? Rispondere con un atto di impegno e responsabilità, nel proprio piccolo, ad un gesto folle di odio e distruzione, fu un'opportunità che piacque alle ragazzine, e le torri in miniatura crescevano di giorno in giorno, colorate e solide.
Forse nel titolo di questo post manca un accento: giocare é costruire.
In uno degli sportelli c'era una grande bagnarola bianca piena di pezzi di Lego: mattoncini di varie grandezze e colori, pezzi di prato e strade, porte e finestre , e - i più ricercati- omini con le teste gialle. Mentre Biancaneve sfaccendava nelle altre stanze della casa, il rumore che sentiva era quello delle mani dei nani che rimestavano dentro la bagnarola cercando i pezzi mancanti a finire una casa, fra interminabili contrattazioni per accaparrarsi gli omini più ambìti (si spaziava dal pirata all'infermiere). A fine pomeriggio - prima del bagno serale e della cena - tutte le costruzioni venivano smontate e rimesse alla rinfusa nella bagnarola, pronte per un nuovo cantiere cretivo pomeridiano.
Cresciuti i nani, i Lego finirono conservati su una mensola alta dello stanzino, finchè in uno dei club frequentati dai ragazzi qualcuno ebbe un'idea. Era il 2001, ed erano state colpite le Torri Gemelle: perchè non provare a ricostruirle di Lego, mettendo un mattoncino per ogni ora di studio vissuta intensamente? Rispondere con un atto di impegno e responsabilità, nel proprio piccolo, ad un gesto folle di odio e distruzione, fu un'opportunità che piacque alle ragazzine, e le torri in miniatura crescevano di giorno in giorno, colorate e solide.
Forse nel titolo di questo post manca un accento: giocare é costruire.
lunedì 14 settembre 2009
L'isola che c'è
Biancaneve è appena tornata da Lipari dove ha trascorso il fine settimana con Nanoprimo e Nanobancario.Quel posto è davvero affascinante; forse per questo negli ultimi tre mesi c'è andata cinque volte.Lì c'è un paesaggio stupendo, e va bene; c'è un mare bellissimo, e anche questo va bene; puoi girare tutta l'isola in un tempo piccolo, e volendo puoi andare in pochi minuti a Vulcano o a Salina, e va benissimo; ma non è questo solo il fascino speciale di quel posto: c'è un'atmosfera (specie ora che l'invasione di turisti è passata) c'è un modo di trattare le persone e di guardare le cose che è tutto particolare. A Lipari le porte delle case la sera sono aperte, le chiese sono accessibili fino a notte, puoi lasciare la macchina aperta con le chiavi appese e ritrovarla sempre, tutti si conoscono e si salutano, i vicoli sono pieni di piante curatissime, e c'è una luce diversa, anche quando il tempo è brutto come ieri.
Biancaneve prende l'aliscafo di ritorno sempre con un piccolo rimpianto, gettando un ultimo sguardo affezionato alla costa che si allontana e al Nano "cannetaro".
Poi mette piede sulla terraferma a Milazzo, e improvvisamente si ricorda che anche anche questa è un'isola, solo un po' più grande (un bel po'). Quando uno è nato qui come farebbe a vivere dove non si vede il mare?
Biancaneve prende l'aliscafo di ritorno sempre con un piccolo rimpianto, gettando un ultimo sguardo affezionato alla costa che si allontana e al Nano "cannetaro".
Poi mette piede sulla terraferma a Milazzo, e improvvisamente si ricorda che anche anche questa è un'isola, solo un po' più grande (un bel po'). Quando uno è nato qui come farebbe a vivere dove non si vede il mare?
domenica 13 settembre 2009
sabato 12 settembre 2009
Il bosco
C'era una volta un bosco in cui vivevano alberi molto diversi tra loro. La vita nel bosco scorreva tranquilla: gli alberi cantavano facendo ondeggiare i rami ricchi di foglie, commentavano tra loro il bel tempo e i giorni di pioggia, e davano asilo agli uccelli e agli altri animali che si posavano sulla loro chioma. Un giorno nel bosco si avvertì un insolito movimento: vennero degli uomini con i camion, scavarono una buca profonda e interrarono un palo di legno liscio e alto, su cui posarono i fili della luce elettrica. Gli alberi incuriositi cercavano di vedere il nuovo arrivato, e facevano mille domande al pino che - essendo il più alto - riusciva a scorgere quello che accadeva poco distante da lui. Passato il primo moto di sorpresa, la quercia e il pioppo attaccarono discorso col nuovo arrivato: "Vuoi cantare con noi?"
-"Io non canto mai" rispose il palo sdegnoso in un sussurro.
Tutte le avances degli alberi per fare amicizia cadevano nel vuoto: il palo li ignorava, chiuso nel suo mutismo, finchè passò all'attacco, dicendo -"Io non sono come voi. Sono utile,io. Non so che farmene dei vostri canti e dei vostri discorsi."
Il bosco si tramutò ben presto in un posto silenzioso e cupo: al palo niente andava bene, non faceva altro che criticare tutto e tutti, e gli alberi si erano intristiti.
Un giorno però tornarono gli uomini. Espiantarono il palo che cadendo a terra si ruppe in tanti pezzi scomposti; al suo posto venne messo un lungo palo di cemento. Gli alberi circostanti erano tutti in subbuglio:" Pino, raccontaci, com'era il palo di dentro?" -"Tarme. E polvere. Era tutto morto"-rispose il pino.
E il bosco recuperò il suo clima allegro.
Il palo è la personificazione della superbia, di chi si considera una natura superiore e semina intorno a sè, tra i suoi simili, gelo e sconcerto. Saper apprezzare le qualità degli altri, riuscire a sintonizzarsi sulle loro lunghezze d'onda - molto diverse e varie- contribuisce a creare un ambiente positivo in cui è bello stare.
(Il racconto è liberamente tratto da W.F.Florez, El bosque animado, Rialp 2003)
-"Io non canto mai" rispose il palo sdegnoso in un sussurro.
Tutte le avances degli alberi per fare amicizia cadevano nel vuoto: il palo li ignorava, chiuso nel suo mutismo, finchè passò all'attacco, dicendo -"Io non sono come voi. Sono utile,io. Non so che farmene dei vostri canti e dei vostri discorsi."
Il bosco si tramutò ben presto in un posto silenzioso e cupo: al palo niente andava bene, non faceva altro che criticare tutto e tutti, e gli alberi si erano intristiti.
Un giorno però tornarono gli uomini. Espiantarono il palo che cadendo a terra si ruppe in tanti pezzi scomposti; al suo posto venne messo un lungo palo di cemento. Gli alberi circostanti erano tutti in subbuglio:" Pino, raccontaci, com'era il palo di dentro?" -"Tarme. E polvere. Era tutto morto"-rispose il pino.
E il bosco recuperò il suo clima allegro.
Il palo è la personificazione della superbia, di chi si considera una natura superiore e semina intorno a sè, tra i suoi simili, gelo e sconcerto. Saper apprezzare le qualità degli altri, riuscire a sintonizzarsi sulle loro lunghezze d'onda - molto diverse e varie- contribuisce a creare un ambiente positivo in cui è bello stare.
(Il racconto è liberamente tratto da W.F.Florez, El bosque animado, Rialp 2003)
venerdì 11 settembre 2009
Foglie
Non è ancora finita l'estate, ma stamattina il marciapiede di via Libertà era pieno di foglie cadute. Biancaneve ricorda con un pizzico di nostalgia una poesia che i nani impararono all'asilo:
"Cadono già le foglie. Sono stanche.
Hanno visto tanta acqua e tento sole.
Sbocciate con le tenere viole
cadono prima delle nevi bianche.
Là nella valle il vecchio boscaiolo
con un rastrello lento le raduna.
Saranno il letto della mucca bruna
saranno fiamme sotto il suo paiolo".
Cinque dei sette nani hanno frequentato un piccolo asilo diretto da una donna di qualità, la maestra Angelina. Uno dopo l'altro, di anno in anno, venivano a casa recitando poesie imparate a memoria; e ogni volta Biancaneve e il Cacciatore si entusiamavano come se le sentissero per la prima volta, come fossero sempre nuove.
E lo erano, nuove. Perchè nuovo era il bambino di quattro anni che immaginava valli, mucche, nevicate (che chiedeva cosa fosse un paiolo)e che scopriva la poesia.
"Cadono già le foglie. Sono stanche.
Hanno visto tanta acqua e tento sole.
Sbocciate con le tenere viole
cadono prima delle nevi bianche.
Là nella valle il vecchio boscaiolo
con un rastrello lento le raduna.
Saranno il letto della mucca bruna
saranno fiamme sotto il suo paiolo".
Cinque dei sette nani hanno frequentato un piccolo asilo diretto da una donna di qualità, la maestra Angelina. Uno dopo l'altro, di anno in anno, venivano a casa recitando poesie imparate a memoria; e ogni volta Biancaneve e il Cacciatore si entusiamavano come se le sentissero per la prima volta, come fossero sempre nuove.
E lo erano, nuove. Perchè nuovo era il bambino di quattro anni che immaginava valli, mucche, nevicate (che chiedeva cosa fosse un paiolo)e che scopriva la poesia.
giovedì 10 settembre 2009
Fischi per fiaschi
Biancaneve ieri ascoltando una lezione ha sentito la frase "il pensiero a riposo". Ma forse per una sordità incipiente ha inteso "il pensiero adiposo".
Fermamente convinta che noi persone umane siamo unità di corpo e spirito, non aveva mai pensato che anche il pensiero può essere reso meno agile dall'eccesso di ciccia mentale.
Forse anche il pensare ha bisogno di seguire una dieta: cibi per l'intelletto sani, genuini, nutrienti, saporiti e vari.
Fermamente convinta che noi persone umane siamo unità di corpo e spirito, non aveva mai pensato che anche il pensiero può essere reso meno agile dall'eccesso di ciccia mentale.
Forse anche il pensare ha bisogno di seguire una dieta: cibi per l'intelletto sani, genuini, nutrienti, saporiti e vari.
mercoledì 9 settembre 2009
Tutt'apposto?
"Cumpà,...tutt'apposto?"
Spesso sento ragazzi che si salutano così, aggiungendo un bacio per guancia.
Ma tutto cosa? e in quale posto?
Da piccola sentivo ripetere quella massima tanto saggia: Ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa; e così i cassetti e le mensole trovano un ordine, che non deve essere il "loro" ordine, ma il "mio" ordine.
Quello che faticosamente si conquista sforzandosi di riporre al loro posto utensili di cucina, attrezzi, calze e mutande, ricevute e bollette, ha un suo corrispettivo nei cassetti del cuore, dove devono trovare un posto pensieri, desideri, sogni, progetti...un posto flessibile, un ordine non apparente e statico, ma continuamente e vivacemente rielaborato pur rispettando alcune priorità fondamentali.
Biancaneve ogni tanto si ferma e si chiede "Cumpà...tutt'apposto?"
Spesso sento ragazzi che si salutano così, aggiungendo un bacio per guancia.
Ma tutto cosa? e in quale posto?
Da piccola sentivo ripetere quella massima tanto saggia: Ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa; e così i cassetti e le mensole trovano un ordine, che non deve essere il "loro" ordine, ma il "mio" ordine.
Quello che faticosamente si conquista sforzandosi di riporre al loro posto utensili di cucina, attrezzi, calze e mutande, ricevute e bollette, ha un suo corrispettivo nei cassetti del cuore, dove devono trovare un posto pensieri, desideri, sogni, progetti...un posto flessibile, un ordine non apparente e statico, ma continuamente e vivacemente rielaborato pur rispettando alcune priorità fondamentali.
Biancaneve ogni tanto si ferma e si chiede "Cumpà...tutt'apposto?"
sabato 11 luglio 2009
Biancanonna
Biancaneve sarà nonna in febbraio. Questa la ennesima novità in un anno che di cose nuove ne ha viste parecchie: nozze, lavoro a Lipari, laurea... Il Biancacuore già si intenerisce al solo pensiero di una creatura del tutto nuova che porterà a questo mondo un sacco di cose buone con la sua sola presenza.
L'unico problema sarà girarsi quando si sentirà apostrofare come "abuela", ma ci si abitua a tutto. Olè.
L'unico problema sarà girarsi quando si sentirà apostrofare come "abuela", ma ci si abitua a tutto. Olè.
venerdì 10 luglio 2009
L'aurea laurea
Biancaneve è stata due giorni a Roma con Nanasette e il cacciatore per assistere alla laurea di Nanosei, che dall'8 luglio è ormai il dott. Nanosei in Lettere Classiche, avendo discusso brillantamente una tesi di stampo filologico sulla seconda Centuria di Miscellanea del Poliziano. Biancaneve lo ha rivisto- con gli occhi del cuore- piccolino (estate 1990),con i capelli rapati a zero, in montagna, camminare su due gambette ancora traballanti sui sentieri impervi, con accanto il Cacciatore che gli faceva raccogliere fragoline di bosco: faceva chilometri, e senza capricci. Sò soddisfazzioni, come dicono a Rrroma. I colleghi gli hanno messo in testa una corona di foglie di alloro ( esagerata, per una laurea triennale? forse un po' sì...)ma Bianca nella visione del cuore gliene ha messa una di fragoline, perchè la tenacia che aveva allora nel continuare a camminare è la stessa che lo porta ai traguardi di oggi. E oggi- come allora- sono solo tappe che lo fanno salire un po' più vicino alla vetta.
mercoledì 27 maggio 2009
Lucciole d'estate
Sarà il caldo estivo scoppiato all'improvviso, sarà la stanchezza accumulata in un anno di eventi appassionanti, sarà questa casa ora stranamente silenziosa... certo che Biancaneve in qualche momento sente forte la tentazione di dire "Basta. Abbiamo dato. Ora tocca ai giovani, e noi troviamoci qualcosa di riposante da fare".
Poi le cadono gli occhi su un pensiero scritto dal vescovo vietnamita Van Thuan:
"Non lasciare che il mondo di ogni giorno si costruisca senza di te, senza che tu lo sappia o lo constati, senza prestarvi attenzione o portare il tuo personale contributo. Il Signore ti ha affidato una missione e ti ha messo in questo secolo, in questo decennio, in questo ambiente. Il Signore ha messo TE, non ha buttato lì una pietra. C'è una grande differenza!".
C'è tanto da fare, soprattutto per ottenere che ogni famiglia sia "sè stessa" come diceva Giovanni Paolo II.
Una luce si riaccende nel cuore e negli occhi di Biancaneve, una lucetta piccola e fioca, ma suscettibile di crescere. Più che un faro è una lucciola, ma basta per ricominciare.
Poi le cadono gli occhi su un pensiero scritto dal vescovo vietnamita Van Thuan:
"Non lasciare che il mondo di ogni giorno si costruisca senza di te, senza che tu lo sappia o lo constati, senza prestarvi attenzione o portare il tuo personale contributo. Il Signore ti ha affidato una missione e ti ha messo in questo secolo, in questo decennio, in questo ambiente. Il Signore ha messo TE, non ha buttato lì una pietra. C'è una grande differenza!".
C'è tanto da fare, soprattutto per ottenere che ogni famiglia sia "sè stessa" come diceva Giovanni Paolo II.
Una luce si riaccende nel cuore e negli occhi di Biancaneve, una lucetta piccola e fioca, ma suscettibile di crescere. Più che un faro è una lucciola, ma basta per ricominciare.
martedì 26 maggio 2009
Pillole di saggezza
Biancaneve ha sentito per caso una cosa molto saggia:
"Dio ci ha dato due orecchi e una sola bocca; perciò dobbiamo ascoltare il doppio di quanto parliamo".
Da non dimenticare.
Specie quando si ha a che fare con i figli.
"Dio ci ha dato due orecchi e una sola bocca; perciò dobbiamo ascoltare il doppio di quanto parliamo".
Da non dimenticare.
Specie quando si ha a che fare con i figli.
lunedì 25 maggio 2009
Insalata di riso
"Va bene, allora ci vediamo domani. Ti porto una bella insalata di riso" Questo ha detto Biancaneve sabato pomeriggio all'amica che l'aveva invitata a passare la domenica in campagna. "Saremo circa 15" era stato specificato; perciò nella ccucina della casa del bosco è stata preparata una quantità considerevole di insalata di riso, che - data la presenza di parecchia altra roba sulla tavola della scampagnata- è rimasta quasi tutta. Morale: sono due giorni che mangiamo insalata di riso.
C'è una strana legge di natura per cui l'insalata di riso è sempre troppa: infatti la si fa non più di due volte l'anno, perchè prima di rifarla bisogna scordarsela un po'( non perchè ogni volta dura sei mesi). Si può sempre camuffare mettendoci la maionese o aggiungendo le uova sode, ma dopo la terza volta che esce sulla ruota non se ne può proprio più.
Le insalate di riso sono come i Rotoloni Regina: non finiscono mai.
C'è una strana legge di natura per cui l'insalata di riso è sempre troppa: infatti la si fa non più di due volte l'anno, perchè prima di rifarla bisogna scordarsela un po'( non perchè ogni volta dura sei mesi). Si può sempre camuffare mettendoci la maionese o aggiungendo le uova sode, ma dopo la terza volta che esce sulla ruota non se ne può proprio più.
Le insalate di riso sono come i Rotoloni Regina: non finiscono mai.
domenica 17 maggio 2009
Fanciullezza rubata
Sabato sera casalingo; vediamo cosa c'è in TV.
Su Italia Uno c'è un filmetto per famiglie, di quelli pieni di buoni sentimenti (orfanelle accolte da una ricca coppia) ma con tante di quelle situazioni disastrose che dopo dieci minuti già ti viene il nervoso (dopo venti minuti già c'è il latte alle ginocchia): un cagnolino presto divenuto doberman gigante che fa saltare tavole apparecchiate, rovina il lavoro del padrone, mette in fuga ladri... e simili amenità. Biancaneve resiste fino alla fine, ma nei lunghi intervalli pubblicitari gironzola sugli altri canali: Rai Uno, l'ammiraglia delle reti Rai offre l'Antonellina nazionale, neo-mamma generosamente prosperosa, che presenta fanciulle/i cantanti in erba. Fa impressione vedere questi bambini (chè di questo si tratta, nonstante il trucco, i tacchetti delle babies e il fare spigliato che buca il video) cantare -con voce e movenze da grandi- canzoni d'amore, quasi avessero sperimentato e digerito più di una "storia". La Clerici sottolinea quanta tenerezza le facciano: a Bianca sembrano inquietanti, assai poco teneri, strane copie truccate di adulti che fanno finta di essere piccoli. Zap! Meglio la melassa.
Stamattina passando per il giardino pubblico c'erano tre spose di anni otto o nove,reduci dalla loro prima Comunione, complete di bouquet; una languidamente adagiata sulla radice di una magnolia secolare mentre un fotografo professionista la ritraeva circondato da parenti che davano consigli, un'altra che smaniava per fare un giro sugli auto-scontro ma l'ampia gonna lunga glielo impediva.
Ma questi poveretti quando ce l'hanno il tempo per fare i bambini?
Su Italia Uno c'è un filmetto per famiglie, di quelli pieni di buoni sentimenti (orfanelle accolte da una ricca coppia) ma con tante di quelle situazioni disastrose che dopo dieci minuti già ti viene il nervoso (dopo venti minuti già c'è il latte alle ginocchia): un cagnolino presto divenuto doberman gigante che fa saltare tavole apparecchiate, rovina il lavoro del padrone, mette in fuga ladri... e simili amenità. Biancaneve resiste fino alla fine, ma nei lunghi intervalli pubblicitari gironzola sugli altri canali: Rai Uno, l'ammiraglia delle reti Rai offre l'Antonellina nazionale, neo-mamma generosamente prosperosa, che presenta fanciulle/i cantanti in erba. Fa impressione vedere questi bambini (chè di questo si tratta, nonstante il trucco, i tacchetti delle babies e il fare spigliato che buca il video) cantare -con voce e movenze da grandi- canzoni d'amore, quasi avessero sperimentato e digerito più di una "storia". La Clerici sottolinea quanta tenerezza le facciano: a Bianca sembrano inquietanti, assai poco teneri, strane copie truccate di adulti che fanno finta di essere piccoli. Zap! Meglio la melassa.
Stamattina passando per il giardino pubblico c'erano tre spose di anni otto o nove,reduci dalla loro prima Comunione, complete di bouquet; una languidamente adagiata sulla radice di una magnolia secolare mentre un fotografo professionista la ritraeva circondato da parenti che davano consigli, un'altra che smaniava per fare un giro sugli auto-scontro ma l'ampia gonna lunga glielo impediva.
Ma questi poveretti quando ce l'hanno il tempo per fare i bambini?
venerdì 15 maggio 2009
Sentirsi a terra
A volte si incontrano persone sfiduciate, scoraggiate dai propri insuccessi, che guardano gli altri riuscire dove loro abitualmente falliscono...e si sentono incapaci, inadeguate. A volte questo stato d'animo peggiora nei periodi di stanchezza, e nei cambi di stagione.
Non bisogna buttarsi giù: sempre c'è qualcosa di noi da salvare, qualche punto positivo da cui ripartire con un po' di fiducia in più.
Anche gli orologi guasti segnano l'ora giusta due volte al giorno.
Non bisogna buttarsi giù: sempre c'è qualcosa di noi da salvare, qualche punto positivo da cui ripartire con un po' di fiducia in più.
Anche gli orologi guasti segnano l'ora giusta due volte al giorno.
giovedì 14 maggio 2009
Hully-gully
Quando i nani erano piccoli era in voga una canzoncina scema che diceva " ...e se prima eravamo in tre a ballare l'hully-gully, adesso siamo in quattro a ballare l'hully-gully. E se prima eravamo in quattro..." e ad ogni strofetta si aggiungeva uno. Nella casa del bosco la canzoncina si potrebbe cantare a decrescere: da sabato prossimo infatti resteranno solo tre a ballare l'hully-gully, perchè Nanocinque ha trovato lavoro e se ne va a Siena per tre settimane a fare un corso e poi non si sa dove a prendere servizio come new entry al Montepaschi. Ogni figlio che se ne va è come un parto per Biancaneve, e già si fanno sentire le prime contrazioni; da qualche parte è scritto che la famiglia è come un alveo di seconda gestazione, in cui il biologico diventa biografico (insomma, gli anni della fanciullezza e dell' adolescenza in famiglia formano il carattere, la personalità del figlio così come nei nove mesi trascorsi nell'utero materno si formano le ossa, i nervi, la muscolatura ecc); in entrambi i casi, viene il momento di uscire fuori. Il parto è doloroso, ma se il figlio restasse dentro la madre oltre il tempo che la natura ha stabilito soffrirebbe.
Biancaneve è molto contenta per il neo-assunto Nano, e gli augura una vita professionale ricca di soddisfazioni e di incontri interessanti. E gli assicura che tutte le volte che tornerà alla casa-base ci troverà qui,felici e contenti, a ballare l'hully-gully.
Biancaneve è molto contenta per il neo-assunto Nano, e gli augura una vita professionale ricca di soddisfazioni e di incontri interessanti. E gli assicura che tutte le volte che tornerà alla casa-base ci troverà qui,felici e contenti, a ballare l'hully-gully.
mercoledì 13 maggio 2009
Ripetersi
Ma quanto è difficile scrivere, rappresentare, inventare cose nuove! E' grande il rischio di ripetersi, come succede anche ai grandi come Disney. Il filmato qui sotto ne è la prova.
Se
Questa famosissima poesia di Kipling mantiene intatto il suo fascino, e può servire farla leggere ai ragazzi.
Rudyard Kipling - Se
Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
e mettendo in conto anche il loro dubitare;
se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
senza apparir però troppo buono o troppo saggio;
se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
trattando quei due impostori allo stesso modo
se riuscirai ad ascoltare la verità da te espressa
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;
se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
e a tener duro quando niente più resta in te
tranne la volontà che ingiunge: "tieni duro!";
se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario;
se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile
e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
e - quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!
Rudyard Kipling - Se
Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
e mettendo in conto anche il loro dubitare;
se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
senza apparir però troppo buono o troppo saggio;
se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
trattando quei due impostori allo stesso modo
se riuscirai ad ascoltare la verità da te espressa
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;
se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
e a tener duro quando niente più resta in te
tranne la volontà che ingiunge: "tieni duro!";
se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario;
se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile
e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
e - quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!
martedì 12 maggio 2009
Sul pullman
Sabato scorso Biancaneve e il Cacciatore sono tornati da Messina in pullman, e hanno ascoltato questa conversazione tra l'autista e un suo collega che viaggiava accanto a lui.
- (collega)- Mi sono dovuto prendere tre giorni di ferie, perchè sono stato male e il medico non mi vose (= ha voluto) dare i giorni di malattia, dice che stavo bene...
- (autista) - E tu cancia medico. Io il mese scorso sono stato a casa dieci giorni; ci dissi che avevo mal di schiena e il dottore mi fece il certificato. Io, a chi mi rispetta, lo rispetto. E a chi non mi rispetta, lo mando a fare in ****(= lo mando a quel paese).
Ognuno a modo suo fa filosofia.
- (collega)- Mi sono dovuto prendere tre giorni di ferie, perchè sono stato male e il medico non mi vose (= ha voluto) dare i giorni di malattia, dice che stavo bene...
- (autista) - E tu cancia medico. Io il mese scorso sono stato a casa dieci giorni; ci dissi che avevo mal di schiena e il dottore mi fece il certificato. Io, a chi mi rispetta, lo rispetto. E a chi non mi rispetta, lo mando a fare in ****(= lo mando a quel paese).
Ognuno a modo suo fa filosofia.
lunedì 11 maggio 2009
W la Vespa
Nelle domeniche mattina di questo periodo Biancaneve e il Cacciatore fanno spesso toccate e fughe al mare, a cavallo del prode Vespone 150 verde, che non è tanto un mezzo di locomozione come gli altri ma una costante della loro storia: ha trasportato bambini ammonticchiati verso scuole lontane, ha caricato frutta e verdura al mercato come se fosse un' Ape (o una Lapa, come si dice qui), ha permesso di fare in poco tempo cose che sarebbe da pazzi fare in macchina. Biancaneve quando va in Vespa col Cacciatore si sente più giovane; da ragazza, i primi tempi, metteva le braccia attorno alla vita di lui (forse più per dire al mondo "questo è il mio ragazzo" che per paura di cadere); poi per un periodo lei non si teneva a niente, le mani in tasca o a tenere l'immancabile tracolla della borsa. Ora, da un po' di tempo, Bianca si è accorta di posare -quando la Vespa fila o si destreggia tra le macchine della strada trafficata- la mano destra sulla spalla destra del Cacciatore, esercitando una leggera pressione quando ci sono situazioni di pericolo: forse in questa fase della vita è un modo per proteggerlo dalle distrazioni, ma manifesta anche il desiderio inconscio di dirgli " io ci sono, ti sono compagna. E verrei con te anche in capo al mondo".
martedì 5 maggio 2009
Armonia
A volte si pensa che la buona riuscita di una coppia, di una famiglia, dipenda dal trovare il giusto equilibrio (che è un fatto quantitativo); qui di seguito c'è invece un bell'esempio di armonia (che riguarda la qualità), di voci diverse che cantano parti diverse e sostituiscono persino gli strumenti musicali. A parte la bruttezza degli abiti di scena, sono veramente bravi!
lunedì 4 maggio 2009
I no che aiutano a crescere
"Abituati a dire di no".
Questa frase - il punto numero cinque di un piccolo e prezioso libretto che le ha segnato la vita - torna spesso alla memoria di Biancaneve di fronte alle situazioni più diverse: quando le verrebbe di prendere il bis del dolce e la bilancia interiore la mette in guardia o quando le vengono alla lingua parole dure per il Cacciatore e conviene inghiottirle. Ai genitori si insegna che i no detti ai figli li aiutano a crescere, ed è vero: oggi più che mai occorre aiutare i bambini sin da piccoli ad acquistare autodominio, ad esercitare la volontà spesso atrofizzata per crescere come persone libere; ma molti trovano difficile stabilire se e quando è giusto dire di no ai figli, specie se non si impara prima a dire dei no a se stessi. Dietro un "no" c'è sempre un "sì" ad un'altra cosa che vale; dietro un no a me stessa ci può essere un bellissimo sì all'amore, e l'obiettivo dell'educazione non è che i figli imparino a rispettare determinate regole, ma che imparino ad amare; amare significa donarsi, e non si può donare ciò che non si possiede.
Questa frase - il punto numero cinque di un piccolo e prezioso libretto che le ha segnato la vita - torna spesso alla memoria di Biancaneve di fronte alle situazioni più diverse: quando le verrebbe di prendere il bis del dolce e la bilancia interiore la mette in guardia o quando le vengono alla lingua parole dure per il Cacciatore e conviene inghiottirle. Ai genitori si insegna che i no detti ai figli li aiutano a crescere, ed è vero: oggi più che mai occorre aiutare i bambini sin da piccoli ad acquistare autodominio, ad esercitare la volontà spesso atrofizzata per crescere come persone libere; ma molti trovano difficile stabilire se e quando è giusto dire di no ai figli, specie se non si impara prima a dire dei no a se stessi. Dietro un "no" c'è sempre un "sì" ad un'altra cosa che vale; dietro un no a me stessa ci può essere un bellissimo sì all'amore, e l'obiettivo dell'educazione non è che i figli imparino a rispettare determinate regole, ma che imparino ad amare; amare significa donarsi, e non si può donare ciò che non si possiede.
mercoledì 29 aprile 2009
Pelo e contropelo
Dal barbiere si parla di tutto, dal calcio ai massimi sistemi, dalla TV ai temi fondamentali della vita. Un giorno un tizio era andato a farsi la barba, e chiacchierando col barbiere venne fuori il tema dell’esistenza di Dio. “Dio non esiste” affermò il barbiere dopo una serie di ragionamenti. Il tizio lì per lì non trovò argomentazioni valide per convincerlo del contrario, perciò tacque; pagò il servizio e se ne andò. Uscendo dalla bottega, si imbattè in un uomo con una gran barba folta, e gli venne un’idea: andò a chiamare il barbiere e – mostrandogli il barbuto- gli disse “ Ecco, vede quell’uomo con la barba? Guardandolo si potrebbe affermare che i barbieri non esistono”.
“Ma io esisto!” rispose il barbiere. “Eccome se esisto! Solo che quel tale non viene da me...”
“Anche Dio esiste – ribattè l’uomo- ma lo trovi solo se lo cerchi, e lo cerchi se ti rendi conto che ne hai bisogno”.
“Ma io esisto!” rispose il barbiere. “Eccome se esisto! Solo che quel tale non viene da me...”
“Anche Dio esiste – ribattè l’uomo- ma lo trovi solo se lo cerchi, e lo cerchi se ti rendi conto che ne hai bisogno”.
lunedì 27 aprile 2009
Pantofole (o ciabatte?)
Nella casa del bosco c'è sempre stata la consuetudine di non stare con le pantofole se non nei momenti che precedono o seguono il sonno notturno. Se si torna da fuori magari si depositano le scarpe coi tacchi e ci si mette un paio di scarpe basse e comode, ma non le pantofole. Perchè? Per una forma di rispetto degli altri che vivono con me, e per cercare di mantenere un certo stile anche nei momenti di relax. Spesso cadiamo nella trappola di pensare la casa come un ambito privato, in cui siamo lontani dallo sguardo critico di chi ci giudica per come appariamo più che per come siamo (colleghi, amici, clienti...insomma, lo spazio pubblico)e possiamo perciò spogliarci di tutta una serie di "abiti" buoni (non solo vestiti!) e privilegiare la nostra comodità rispetto all'offrire a chi ci sta vicino un'immagine gradevole di noi. Un saggio del nostro tempo (che è anche un grande santo) consigliava a noi donne di curare un po' la facciata, come si fa con i palazzi logorati dal tempo: bando dunque alle tute informi, con i bozzi all'altezza delle ginocchia; bando alla faccia sfatta (anche se dovuta a una mega stirata); bando al passo ciabattante, anche se quelle vecchie pantofole di panno liso sono ormai così morbide che hanno preso la forma del piede. Costa un po' di fatica, ma vale la pena. L'amore si nutre anche di questi piccoli dettagli, che contribuiscono a rendere piacevole agli altri tornare a casa.
domenica 26 aprile 2009
Il tempo
Da qualche giorno Biancaneve si trova spesso a fare considerazioni semi profonde sul tempo (non quello meteorologico, il tempo-tempo): infatti sembra ieri che la quarta Nana ha comunicato che intendeva sposarsi, e in quattro e quattr'otto è già tutto finito, passato, concluso. C'è un qualcosa di magico nell'aspettare le cose belle, nell'immaginarle nei dettagli, nel preparare tutto perchè quel che deve succedere succeda nel migliore dei modi (mettere le lenzuola fresche di bucato nel letto dell'ospite o del figlio che sta per arrivare, preparare e congelare quel condimento di pasta da trovare pronto quando lui/lei sarà qui, segnare col pennarello sul calendario l'orario di arrivo e aspettare in aeroporto che si aprano le porte scorrevoli per vedere subito il volto sorridente, curare piccoli dettagli nell'organizzazione di una festa...). L'attesa di una cosa bella si fonde col desiderio di viverla nella realtà; poi, quasi di botto, ti accorgi che è passata, e vorresti riviverla da capo, e guardi più volte le foto che rivelano molto di più dell'immagine che rappresentano, perchè ti fanno rivivere un pezzo di atmosfera, dei sentimenti e delle emozioni che la fotocamera ha colto in un istante preciso. Noi persone umane siamo così, specie quando gli anni passano e ci trasformiamo un po' dentro (oltre che -ahimè- fuori); siamo così, sempre protese verso qualcosa che deve venire, e che quasi non fa in tempo ad essere presente che è già passato.
Biancaneve prende delicatamente tra le dita dell'anima questi pensieri, cerca di piazzare ogni pennellata e ogni sfumatura al posto giusto nel grande disegno della sua vita, e considera come questa ansia di perennità, di una gioia che non avrà mai fine è stata messa dentro di noi affinchè non ci fermiamo a contemplare un orizzonte solo terreno. Siamo fatti per l'eternità, per un incontro finale e gioioso con l'Amore che non avrà mai fine. Sarà - come dice Tiziano Ferro in una delle sue ultime canzoni - "sempre arrivo e mai partenza".
Biancaneve prende delicatamente tra le dita dell'anima questi pensieri, cerca di piazzare ogni pennellata e ogni sfumatura al posto giusto nel grande disegno della sua vita, e considera come questa ansia di perennità, di una gioia che non avrà mai fine è stata messa dentro di noi affinchè non ci fermiamo a contemplare un orizzonte solo terreno. Siamo fatti per l'eternità, per un incontro finale e gioioso con l'Amore che non avrà mai fine. Sarà - come dice Tiziano Ferro in una delle sue ultime canzoni - "sempre arrivo e mai partenza".
sabato 25 aprile 2009
In treno
Oggi Biancaneve e il Cacciatore sono andati a Montemaggiore Belsito a pranzo da amici che hanno una casa in aperta campagna; ci sono andati in treno. Oltre che per evitare lo stress delle code per uscire e rientrare in città, il treno è stato scelto perchè a Biancaneve piace un sacco; guardare dal finestrone e vedere scorrere case con i panni stesi ai balconi, i prati verdissimi con le pecore che brucano sorvegliate da un pastore solitario, cercare di indovinare le relazioni e le storie degli altri viaggiatori...tutto stimola la sua fervida immaginazione e le fa costruire intrecci, affibbiare ruoli, immedesimarsi nella donna di colore seduta sulla panchina della minuscola stazione di Bagheria aspettando chissà chi. Il paragone tra la vita e il viaggio è trito, ma sempre affascinante; e ogni occasione per sognare un po' incrociando i percorsi degli altri anche solo per brevi momenti è sempre fonte di godimento. Forse se non avesse sposato il Cacciatore Biancaneve si sarebbe cercata un capostazione per marito.
venerdì 24 aprile 2009
Barattoli.
Ognuno ha le sue fissazioni, ok. Da qualche tempo il Cacciatore ha quella di raccattare pazientemente tutti i barattoli di vetro vuoti che riesce a trovare, lavarli con cura e portarli giù in garage dove vengono riposti ordinatamente su una mensola . Biancaneve arzigogola sui possibili usi di un tale parco-vetri: sarà per metterci dentro l'olio che serve a "tagliare" la benzina del Vespone? Sarà per avviare una produzione industrial-familiare di marmellate e conserve biologiche? O per aprire un allevamento di pesci rossi con problemi relazionali? Top secret. Intanto ogni volta che si entra in garage sembra di vedere una di quelle scene da film in cui gli investigatori cercano di decifrare la personalità di un soggetto attraverso le cose che conserva... Boh! Comunque domani è l'onomastico del Cacciatore, e la consorte ha già un'idea per un possibile regalo: c'è un certo barattoletto di capperi quasi finito che ha una forma deliziosa. Gli piacerà?
mercoledì 22 aprile 2009
La festa nel bosco
Questo blog tace ormai da tempo, perchè Biancaneve, annessi e connessi sono stati impegnati nella grande avventura della boda (in spagnolo significa "nozze", mentre "matrimonio" è la coppia di sposi). C'è stato di tutto: contrarietà di ordine burocratico, furti di portafogli sull'autobus, una gioia immensa per la venuta di tutti i nani emigrati, serenate sotto il balcone,ansie meteorologiche, e l'affetto grande mostrato da innumerevoli amici che hanno condiviso con partecipazione autentica la nostra emozione. La casa del bosco si è affollata e poi svuotata, ma già si sa che i muri perimetrali sono una convenzione, perchè sempre questa casa-base conterrà la presenza di tutti quelli che qui hanno forgiato le loro ali per spiccare il volo verso l'Amore, declinato in varie forme. Qualcuno ha detto che "Home is the place from...". La torre di controllo - asciugata qualche plausibile lacrimuccia- è sempre a disposizione per fornire assistenza, e per augurare a tutti buon volo.
mercoledì 1 aprile 2009
Meno 17
Domani arriva la Nanasposa, e Biancaneve si godrà la figliola nelle sue ultime due settimane da “ragazza” occupandosi degli ultimi dettagli in vista del matrimonio ma anche – se il tempo si aggiusterà- con qualche mattinata di relax sulla spiaggia a prendere un po’ di colore. Di tanto in tanto affiorano ricordi di quando lei era piccola: una festa di carnevale (verso i quattro anni) dove la povera figlia non conosceva nessuno, e fu trovata dalla padrona di casa dietro una pianta con le lacrime agli occhi perché un bambino le aveva rifilato una caramella all’aglio, una recita scolastica al Teatro Biondo vestita da bambola con tanto di cappello a nastri e ombrellino, il primo viaggio da sola a 15 anni per andare a Milano a trascorrere due settimane di vacanza-lavoro. Ma Biancaneve non ha molto spazio per pensare al passato: c’è il presente, qui e ora, e tra poco arriveranno i nani emigrati, ed è alle ultime settimane la gestazione che culminerà nella nascita di una nuova famiglia: unica, originale, irripetibile, punto di congiunzione di stili e abitudini diverse e armonizzabili.
Una nuova famiglia che nasce, la coppia di sposi che la mette al mondo, ha bisogno anche del sostegno discreto di che le sta attorno: per questo si va ai matrimoni. Si fa festa, è ovvio; ma- con la propria presenza- ai due che davanti a tutti (e a Dio) affermano il loro impegno ad amarsi per sempre nonostante tutto, si dice affettuosamente “Coraggio!”
Una nuova famiglia che nasce, la coppia di sposi che la mette al mondo, ha bisogno anche del sostegno discreto di che le sta attorno: per questo si va ai matrimoni. Si fa festa, è ovvio; ma- con la propria presenza- ai due che davanti a tutti (e a Dio) affermano il loro impegno ad amarsi per sempre nonostante tutto, si dice affettuosamente “Coraggio!”
giovedì 19 marzo 2009
Più siamo e più si ride
Essere una famiglia numerosa ha i suoi pregi: basta poco per divertirsi. Il video che segue va conservato per guardarlo tutte le volte che siamo un po giù.
martedì 17 marzo 2009
Cioccolata calda
Raccontato da Nanouno.
Un gruppo di giovani laureati avviati a brillanti carriere professionali discutevano delle loro vite durante una riunione, ricordando i tempi dell’università e in particolare un professore, ora in pensione, che era stato un maestro per tutti loro. Decisero di andare a trovarlo.
Fu una visita molto piacevole col sapore degli anni passati vissuti con intensità. Il professore volle offrire ai suoi graditi ospiti una merenda e portò dalla cucina una brocca di cioccolata calda e un vassoio con diverse tazze, alcune molto elaborate e ricche, altre semplici nel design. E li invitò a servirsi della cioccolata.
Quando ognuno ebbe in mano la sua tazza, si sedettero comodamente in soggiorno ricordando i bei tempi andati e scambiandosi impressioni sul presente. La discussione cadde ovviamente sullo stress del lavoro, le relazioni, la vita. E tutti si lamentavano.
Poi il professore decise di condividere con loro i suoi pensieri.
«Avete notato che avete preso tutti le tazze più appariscenti e preziose, lasciando invece quelle più semplici? Ciascuno di voi vuole il meglio per sé. E questa è spesso la causa dello stress e delle preoccupazioni. La tazza da cui bevete non aggiunge nulla alla qualità della cioccolata. Nella maggior parte dei casi è semplicemente più preziosa, e in qualche caso è pure più scomoda. Ciò che in realtà desideravate era la cioccolata, non la tazza, eppure consapevolmente avete scelto le tazze migliori. E poi avete cominciato a confrontare la vostra tazza con quella degli altri… Amici miei! Considerate questo fatto: la vita è la cioccolata, mentre il lavoro, il denaro, la posizione sociale sono le tazze. Sono contenitori, nulla di più. La tazza che avete non definisce né cambia in alcun modo la qualità della vita che state vivendo. A volte dedicando troppa attenzione alla nostra tazza non ci godiamo la cioccolata calda che Dio ci ha offerto. Le persone più felici non sempre hanno le cose migliori, ma cercano di dare il meglio in tutto ciò che fanno».
Un gruppo di giovani laureati avviati a brillanti carriere professionali discutevano delle loro vite durante una riunione, ricordando i tempi dell’università e in particolare un professore, ora in pensione, che era stato un maestro per tutti loro. Decisero di andare a trovarlo.
Fu una visita molto piacevole col sapore degli anni passati vissuti con intensità. Il professore volle offrire ai suoi graditi ospiti una merenda e portò dalla cucina una brocca di cioccolata calda e un vassoio con diverse tazze, alcune molto elaborate e ricche, altre semplici nel design. E li invitò a servirsi della cioccolata.
Quando ognuno ebbe in mano la sua tazza, si sedettero comodamente in soggiorno ricordando i bei tempi andati e scambiandosi impressioni sul presente. La discussione cadde ovviamente sullo stress del lavoro, le relazioni, la vita. E tutti si lamentavano.
Poi il professore decise di condividere con loro i suoi pensieri.
«Avete notato che avete preso tutti le tazze più appariscenti e preziose, lasciando invece quelle più semplici? Ciascuno di voi vuole il meglio per sé. E questa è spesso la causa dello stress e delle preoccupazioni. La tazza da cui bevete non aggiunge nulla alla qualità della cioccolata. Nella maggior parte dei casi è semplicemente più preziosa, e in qualche caso è pure più scomoda. Ciò che in realtà desideravate era la cioccolata, non la tazza, eppure consapevolmente avete scelto le tazze migliori. E poi avete cominciato a confrontare la vostra tazza con quella degli altri… Amici miei! Considerate questo fatto: la vita è la cioccolata, mentre il lavoro, il denaro, la posizione sociale sono le tazze. Sono contenitori, nulla di più. La tazza che avete non definisce né cambia in alcun modo la qualità della vita che state vivendo. A volte dedicando troppa attenzione alla nostra tazza non ci godiamo la cioccolata calda che Dio ci ha offerto. Le persone più felici non sempre hanno le cose migliori, ma cercano di dare il meglio in tutto ciò che fanno».
venerdì 13 marzo 2009
Giallo
Nel palazzo della casa del bosco stanno tinteggiando la scala (era ora). Per tre giorni nella portineria ci sono stati due riquadri di colori diversi, uno avorio e uno giallino, e i condomini sono stati consultati per decidere quale fosse il più adatto. Noi optavamo per il più chiaro, ma la maggioranza ha scelto il giallino. Nulla da eccepire, siamo in democrazia e conta la legge dei millesimi, perciò giallino sarà.
Ma nel corpo umano ci sono delle strane assonanze, dei rimandi estrosi tra le varie potenze: avviene infatti che i cinque sensi siano in qualche modo collegati tra loro , come ben sanno i pubblicitari che ti fanno avvertire la morbidezza degli asciugamani attraverso il movimento del Coccolino che cade su di loro, o il sapore avvolgente dello yogurt attraverso le labbra che lo accolgono.
Forse è per questo che oggi Biancaneve mentre aspettava l’ascensore tra quei muri giallini aveva l'impressione di sentire sotto le dita il soffice piumaggio di un pulcino appena nato, in bocca il sapore dolciastro di una crema allo zabaione e nel naso un leggero odore di pipì.
Ma nel corpo umano ci sono delle strane assonanze, dei rimandi estrosi tra le varie potenze: avviene infatti che i cinque sensi siano in qualche modo collegati tra loro , come ben sanno i pubblicitari che ti fanno avvertire la morbidezza degli asciugamani attraverso il movimento del Coccolino che cade su di loro, o il sapore avvolgente dello yogurt attraverso le labbra che lo accolgono.
Forse è per questo che oggi Biancaneve mentre aspettava l’ascensore tra quei muri giallini aveva l'impressione di sentire sotto le dita il soffice piumaggio di un pulcino appena nato, in bocca il sapore dolciastro di una crema allo zabaione e nel naso un leggero odore di pipì.
mercoledì 11 marzo 2009
Cose nostre
Nella casa del bosco ci sono alcune cose che nascono per caso e poi diventano storiche. Una di queste è la "buccelliera"; trattasi di un contenitore di qualsivoglia foggia, materiale e dimensione atto a versarci dentro le bucce delle arance, banane, kiwi e frutta in genere che una volta mondata con cura viene affettata ordinatamente, spolverata di zucchero e mangiata a fine pasto. Il cacciatore è uno strenuo difensore della medesima, al punto che - stanco di dover attribuire la funzione sopra citata a contenitori occasionali e a volte impropri- ieri ha scelto una ciotola in plastica di medie dimensioni, ha preso un Uniposca (grosso pennarello di colore rosso brillante) e vi ha scritto sopra a stampatello in bella scrittura "Buccelliera". A scanso di equivoci ha poi preso un secondo Uniposca, questa volta turchese, e dall'altro lato della ciotola ha vergato "Buccellatoio" (è infatti controverso il vero, autentico nome dell'oggetto in questione; sul tema si accaniscono diverse scuole di pensiero, e Nanasette comincia già a pensare che potrebbe affrontare l'argomento in una tesi di laurea in Linguistica Italiana dal titolo "Radici neolatine, fonetica e morfosintassi della buccelliera.Evoluzione del termine dal medioevo ai giorni nostri".)
Da quando lei è presente sulla nostra tavola, il consumo di frutta si è incrementato notevolmente; come si fa infatti ad aggredire un secondo frutto quando il piattino è già pieno delle bucce del primo?
Bisogna riconoscerlo: il Cacciatore ha pensate geniali.
Da quando lei è presente sulla nostra tavola, il consumo di frutta si è incrementato notevolmente; come si fa infatti ad aggredire un secondo frutto quando il piattino è già pieno delle bucce del primo?
Bisogna riconoscerlo: il Cacciatore ha pensate geniali.
lunedì 9 marzo 2009
Strategie
...quando si dice che l'unione fa la forza... per raggiungere un obiettivo è importante avere i compagni giusti.
sabato 7 marzo 2009
Ronzinante
Il Cacciatore percorre le vie del bosco in sella al suo potente destriero di colore verde, munito di parabrezza in plexiglass e di bauletto posteriore. Era il lontano 1973 quando il ronzino vide la luce, e da allora è sempre stato un fedele servitore della famiglia di Biancaneve. Il mitico Vespone Piaggio 150 ha portato a scuola bambini a due a due, ogni sabato viene caricato della spesa settimanale – prima la frutta e verdura al mercato rionale del Capo, poi la restante merce al supermercato- e grazie a lui si riesce a far fruttare il tempo e a fare in due ore quello che in macchina si farebbe in una giornata intera. Il borbottio del suo motore è musica, si intrufola tra le auto con la grazia alata di Pegaso, resiste lavorando con la perseveranza dello scecco (asino). Ogni tanto sviene (problemi di candela), ma il Cacciatore sa come farlo riprendere. La Vespa è fondamentale per tutti noi, le dobbiamo molto, è un’appendice di questa famiglia. E Biancaneve quando d’estate esce in sella a questo magico destriero insieme al suo prode cavaliere si sente addosso almeno trent’anni di meno.
martedì 3 marzo 2009
Berodi
Avete presente una pentola in cui bolle una minestra densa? di tanto in tanto affiorano in superficie bolle d'aria che scoppiano. Così deve essere la memoria della nonna dei nani, che ogni tanto ripesca dal fondo qualche parola che ripete con decisione scatenando nei figli e nipoti una ridda di domande per cercare di capire di cosa si tratta. Domenica la nostra eroina ha compiuto 94 anni, e l'abbiamo festeggiata tutti insieme con un tè e una fetta di torta. Alla fine del piccolo party ha cominciato a evocare i "berodi": nessuno sapeva cosa fossero. Meno male che c'è internet, che ha spiegato trattarsi di salamini di animelle e sangue di maiale, di colore marrone, che si producono nell'entroterra ligure e si consumano nel periodo natalizio rosolati in padella con cipolle. Una roba da bruciore di stomaco solo a nominarla.
E' incredibile la quantità di cose che si accumulano nella nostra memoria; e ancora più incredibili e fantastici sono i nessi che ci portano a tirarle fuori nei momenti più impensati.
E' incredibile la quantità di cose che si accumulano nella nostra memoria; e ancora più incredibili e fantastici sono i nessi che ci portano a tirarle fuori nei momenti più impensati.
sabato 14 febbraio 2009
matrimoni e cadute
A volte nei giorni che precedono le nozze si dorme poco, e si rischia di arrivare al fatidico giorno un po' alla frutta. Come i protagonisti del video che segue.
mercoledì 11 febbraio 2009
Prevedere tutto
Siamo a meno 66.
Per quanto uno si sforzi di prevedere tutto, in un matrimonio ci sono sempre gli imprevisti; questo è vero sia per la vita degli sposi, che devono essere ben coscienti che si accollano il loro futuro insieme qualunque cosa accada, sia per la celebrazione, come si vede nel video che segue. E' tradizione che l'amica della sposa che riesce ad afferrare il bouquet si sposerà entro l'anno...se resta viva.
Per quanto uno si sforzi di prevedere tutto, in un matrimonio ci sono sempre gli imprevisti; questo è vero sia per la vita degli sposi, che devono essere ben coscienti che si accollano il loro futuro insieme qualunque cosa accada, sia per la celebrazione, come si vede nel video che segue. E' tradizione che l'amica della sposa che riesce ad afferrare il bouquet si sposerà entro l'anno...se resta viva.
sabato 31 gennaio 2009
Perchè le donne dominano il mondo
Lui ha un bicchiere molto interessante, e lo mordicchia con gusto. Lei lo vuole, ma lui resiste. Lei lo distrae, e glielo sottrae con mossa rapida. Lui si interessa a ciò che lei gli ha rifilato. Lei se lo riprende. Ora ha tutto lei; ha vinto.
Questa tecnica le sarà utile quando sarà un po' più grande.
Questa tecnica le sarà utile quando sarà un po' più grande.
venerdì 30 gennaio 2009
Il tempo corre
Tra poco più di due mesi la nana si sposa. Due mesi passano in un soffio. Biancaneve ogni tanto torna indietro con la memoria a quando tutti i nani erano piccoli e non c'era tempo per riflettere sul tempo che andava passando; il tempo corre, e lo fa ad una velocità supersonica. Le stagioni si susseguono, ognuna col suo fascino, i suoi colori, i suoi profumi, e anche le persone cambiano pur restando sempre sè stesse. Come avviene nel video che segue, un anno passa in 40 secondi.
giovedì 29 gennaio 2009
Un proverbio al mese
A Biancaneve piacciono i proverbi. Sono come dei trattatelli di morale alla portata di tutti, e alcuni - specie quelli dialettali - sono veramente saggi.
Chi troppo vuole nulla stringe. Il troppo stroppia. Ce ne sono tanti, di proverbi, che mettono in guardia contro l’avidità. Forse bisognava ricordarne qualcuno al protagonista del video che segue:
…
Chi troppo vuole nulla stringe. Il troppo stroppia. Ce ne sono tanti, di proverbi, che mettono in guardia contro l’avidità. Forse bisognava ricordarne qualcuno al protagonista del video che segue:
…
mercoledì 28 gennaio 2009
Confetti
Oggi Biancaneve sotto una pioggia torrenziale è andata in un negozio fantastico, dove vendono tutto- ma proprio tutto- per confezionare i sacchettini di confetti che verranno distribuiti alla boda (nome spagnolo delle nozze)di Nanaquattro. Era con lei sua sorella shopping-trainer, signora dal gusto deciso i cui consigli sono sempre preziosi; in un'apoteosi di trine, organze, merletti, fiorellini, nastri, esemplari a forma di fiore, di stella, di conchiglia, di bambolina e di quant'altro la fantasia umana possa inventare, le nostre hanno finito per scegliere un samplicissimo sacchettino di tulle con un ancorapiùsemplicissimo nastrino colorato. Sarà che le cose semplici sono sempre e sicuramente di buon gusto; sarà che di fronte a tutto quell'assortimento il cuore si "spaùra"...insomma si finisce sempre con lo scegliere le cose più classiche. Forse però sulla scelta ha influito il ricordo di quanto si trova sul pianoforte della stanza di Nanocinque: una enorme coppa vinta a chissà quale torneo di calcetto strapiena di sacchettini di confetti, per lo più rossi,ancora intonsi. E' il destino di queste cose: o i confetti te li mangi subito o finiscono marmorizzati.
E se fosse così anche per i sogni?
E se fosse così anche per i sogni?
mercoledì 21 gennaio 2009
Le confessioni di un virus
Salve, sono il virus dell'influenza. Il mio nome esatto è Orthomyxoviridae, ma i più mi chiamano con nomi di fantasia, tipo "brutta bestia". Ho fatto capolino nella casetta del bosco (anzi, direi che ho fatto capolinea, perchè sono arrivato e non mi sono mosso più, proprio come il 106 a Piazza camporeale). Sono un essere subdolo, strisciante, facile ai travestimenti ( a volte mi presento con un apparato di vomito, disturbi intestinali e semino distruzione peggio di Attila), comincio il mio numero con un lieve pizzicore alla gola, doloretti alle ossa, naso chiuso, e man mano vado prendendo forza, e mi installo nel malcapitato perfettamente a mio agio, dandogli quel tipico sguardo spento che i più benevoli definirebbero "occhi scivolosi". Molti mi sottovalutano, e commettono un grave errore. Chi mi prende vorrebbe avere 39 di febbre e starsene al calduccio del letto, ma invece no, io non supero il 37.1 (che non può proprio dirsi febbre) e così chi mi becca non ha scuse e continua a fare vita normale. Questa in realtà è la teoria del Cacciatore: fai finta di niente, e vivrai. Intanto Biancaneve mi ha preso in pieno: parla con voce da baritono, il suo colorito va dal giallo al cremisi con sfumature violacee appena sotto gli occhi, i capelli informi gridano al mondo il loro sconcerto, e io me la godo, mi diverto un mondo. Tra me e Biancaneve è in corso un braccio di ferro: lei domani dovrebbe andare fuori città per tre giorni a rifocillare lo spirito in una casa sulla scogliera, ma io oppongo una resistenza strenua: chi vincerà?
mercoledì 14 gennaio 2009
La canzone della mamma
Le mamme dicono ogni giorno tante cose ai loro figli, a volte in tono perentorio. Qualcuno ha provato a metterle in musica sulla base dell'Ouverture del Guglielmo Tell; il risultato è grandioso! (peccato che sia in inglese, ma con i sottotitoli si capisce)
martedì 13 gennaio 2009
Certo, certissimo anzi probabile
Il titolo di questo post è anche il titolo di un veccho film, ed è venuto in mente a Biancaneve quando ha sentito al giornale radio una notizia curiosa che dà da pensare: a Barcellona sugli autobus ci sono dei cartelli con su scritto "Probabilmente Dio non esiste. Perciò smetti di preoccuparti e goditi la vita". Pare che la cosa sia stata finanziata dai Razionalisti Atei, persone che non vedono di buon occhio Dio, e che - soprattutto- hanno un'idea sbagliata della religione, vista come un insieme di rinunce e un ostacolo a godersi - appunto- la vita in pieno. Dal 4 febbraio scritte simili appariranno anche sugli autobus di Genova, anche se con qualche variante "La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno".Come spesso accade, da un'azione fatta per un certo scopo viene un risultato alquanto diverso: pare infatti che molti spagnoli abbiano sfruttato il messaggio provocatorio che è sotto gli occhi di tutti per dar luogo a conversazioni assai interessanti sul tema. Meno male che Dio c'è; se non ci fosse, sicuramente (non probabilmente) non ci saremmo, e -non esistendo- la vita non sarebbe neanche divertente.
lunedì 12 gennaio 2009
Cause ed effetti
Le cose non succedono mai per caso: sono sempre il frutto di una serie di eventi che si svolgono più o meno ordinatamente guidati da una mano sapiente (anche se a volte non ci sembra così). Biancaneve e il Cacciatore fra tre giorni festeggeranno il trentaquattresimo anniversario del loro matrimonio; sono stati anni bellissimi, in cui ogni fase traeva la spinta dalla precedente, come nel video che segue.
sabato 10 gennaio 2009
Sapori
Oggi Biancaneve ha fatto la pasta al forno; per i non siculi – e non palermitani in particolare – trattasi di un timballo di pasta piccola (anelletti) condita abbondantemente con ragù e formaggio, e ricoperta da una crosticina di pan grattato: insomma, una cosa da urlo. Fino a qualche tempo fa il mitico piatto veniva preparato più spesso; da quando siamo rimasti in pochi manca la volontà politica di cucinarlo, e fare una pasta al forno solo per quattro persone è stonato (la teglia in questione richiama tavole affollate, gite di Pasquetta o del primo maggio, feste a scuola ecc). Ma “semel in anno” (una volta all’anno, per i non latinisti) Biancaneve si esprime in una pasta al forno fatta con tutti i sentimenti, che viene portata l’indomani a Catania a casa del primo Nano e consumata in pranzo che è un’apoteosi di sicule delizie provenienti da varie zone della Sicilia. Oggi Biancaneve ha fatto la sua quasi-mitica pasta al forno, e tra gli ingredienti ci ha messo tutto l’affetto per il nano catanese che assaggiandola sentirà un sottile, nascosto e persistente sapore di famiglia.
venerdì 9 gennaio 2009
Democrazia familiare
Nella casa del bosco ci sono alcune cose su cui i pareri divergono regolarmente: la lunghezza dei capelli di Nanasette (e da un po' di tempo anche di quelli di Nanocinque); se tenere accesa o spenta la luce sulla tavola durante il pranzo (per la cena è ovvio che deve stare accesa); se disfare subito l'albero e il presepe o aspettare che sia finito il tempo di Natale (cioè lunedì); se si debbano mettere o no in lavastoviglie le ciotole di plastica; se l'odore di mandarino sulle mani sia puzza o profumo... Il fatto è che siamo rimasti in quattro, ed è difficile raggiungere una qualsivoglia maggioranza. Su una cosa siamo però sempre tutti d'accordo: sul fatto che non è necessario essere sempre d'accordo su tutto.
sabato 3 gennaio 2009
Il regalo più bello
Nei giorni che hanno preceduto il Natale i negozi di giocattoli erano strapieni di gente che comprava ogni sorta di novità per i propri bambini; alcune cose erano talmente attraenti che facevano gola più agli adulti che ai piccoli (in fondo c'è un bambino nascosto in ognuno di noi) e il desiderio di accontentare i figli fa superare anche i propositi di risparmiare.
Ma c'è un regalo impagabile, solido, duraturo, sempre nuovo, che tiene occupati e di forte impatto affettivo che i genitori possono fare ai loro bambini: un fratello o sorella. Il bambino del video qui sotto ha pensato di mettere i suoi genitori sulla buona strada; che bello c'è a tirare in porta se nessuno para?
Ma c'è un regalo impagabile, solido, duraturo, sempre nuovo, che tiene occupati e di forte impatto affettivo che i genitori possono fare ai loro bambini: un fratello o sorella. Il bambino del video qui sotto ha pensato di mettere i suoi genitori sulla buona strada; che bello c'è a tirare in porta se nessuno para?
venerdì 2 gennaio 2009
Il tempo corre
E' iniziato l'anno nuovo, e Biancaneve mette sul blog un orologio per ricordarsi che il tempo è prezioso, e non si può stare troppo a girovagare tra i blog degli amici...
giovedì 1 gennaio 2009
Nostalgia
Nananovia è tornata in Spagna, e la sua mancanza si sente. Ogni tanto Biancaneve parla con sè stessa, e Bianca dice a Neve: -Ma non dovresti averci fatto il callo a vederli ripartire ogni volta? E Neve risponde: - Che ci posso fare, ogni volta è un piccolo strappo nel cuore; si supera, ma ci vuole una pomata e un piccolo massaggio (in fondo il cuore è un muscolo).
La prossima volta che Nananovia ripartirà dalla casa del bosco avrà cambiato stato civile, appartenenza e cognome; Biancaneve sarà molto felice per lei, ma il materiale di cui è fatto il cuore non prevede che si formino calli.
La prossima volta che Nananovia ripartirà dalla casa del bosco avrà cambiato stato civile, appartenenza e cognome; Biancaneve sarà molto felice per lei, ma il materiale di cui è fatto il cuore non prevede che si formino calli.
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