sabato 12 settembre 2009

Il bosco

C'era una volta un bosco in cui vivevano alberi molto diversi tra loro. La vita nel bosco scorreva tranquilla: gli alberi cantavano facendo ondeggiare i rami ricchi di foglie, commentavano tra loro il bel tempo e i giorni di pioggia, e davano asilo agli uccelli e agli altri animali che si posavano sulla loro chioma. Un giorno nel bosco si avvertì un insolito movimento: vennero degli uomini con i camion, scavarono una buca profonda e interrarono un palo di legno liscio e alto, su cui posarono i fili della luce elettrica. Gli alberi incuriositi cercavano di vedere il nuovo arrivato, e facevano mille domande al pino che - essendo il più alto - riusciva a scorgere quello che accadeva poco distante da lui. Passato il primo moto di sorpresa, la quercia e il pioppo attaccarono discorso col nuovo arrivato: "Vuoi cantare con noi?"
-"Io non canto mai" rispose il palo sdegnoso in un sussurro.
Tutte le avances degli alberi per fare amicizia cadevano nel vuoto: il palo li ignorava, chiuso nel suo mutismo, finchè passò all'attacco, dicendo -"Io non sono come voi. Sono utile,io. Non so che farmene dei vostri canti e dei vostri discorsi."
Il bosco si tramutò ben presto in un posto silenzioso e cupo: al palo niente andava bene, non faceva altro che criticare tutto e tutti, e gli alberi si erano intristiti.
Un giorno però tornarono gli uomini. Espiantarono il palo che cadendo a terra si ruppe in tanti pezzi scomposti; al suo posto venne messo un lungo palo di cemento. Gli alberi circostanti erano tutti in subbuglio:" Pino, raccontaci, com'era il palo di dentro?" -"Tarme. E polvere. Era tutto morto"-rispose il pino.
E il bosco recuperò il suo clima allegro.
Il palo è la personificazione della superbia, di chi si considera una natura superiore e semina intorno a sè, tra i suoi simili, gelo e sconcerto. Saper apprezzare le qualità degli altri, riuscire a sintonizzarsi sulle loro lunghezze d'onda - molto diverse e varie- contribuisce a creare un ambiente positivo in cui è bello stare.
(Il racconto è liberamente tratto da W.F.Florez, El bosque animado, Rialp 2003)

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