lunedì 19 maggio 2008

Menfi (1)

C’era una volta, a metà degli anni 80 a Menfi (amena località di mare in provincia di Agrigento, in pratica di fronte all’Africa) un gruppetto di famiglie che trascorreva un periodo di vacanze. Luogo ideale per i bambini, la giornata era scandita da un ritmo abituale, che prevedeva la mattina in spiaggia, poi dopo pranzo un paio d’ore di “coprifuoco” in cui ciascuno stava a casa sua a riposare o compiere azioni silenziose come disegnare (questa consuetudine l’aveva lanciata il Nonno, cioè il padre del Cacciatore che era un po’ il Capovillaggio), e il pomeriggio a giocare in libertà nel grande spazio aperto sotto le acacie. Per tenere occupati i molti bambini il Cacciatore li divideva in squadre e organizzava i “Giochi Menfitani”, competizione fatta di prove di vario genere; una di queste era fare un giornalino: nacquero così La Gazzetta menfitana e L’Eco di Menfi, testate dalla vita breve ma intensa, di cultura, interviste, gossip e tutto quello che può venire in mente a ragazzini di 8-10 anni. Biancaneve conserva con cura i numeri unici delle estati ’86 e ’87, che contengono i primi pezzi di gente che prima o poi sarà famosa. Ci sono interviste di Nanadue, rubriche gastronomiche, e perfino un articolo di cronaca scritto da un giovanissimo Prof 2.0 che riferisce di una gara di scarabei vinta da un esemplare chiamato Pannolino II (Pannolino I si era azzoppato forse a causa del suo maldestro allenatore).
Il modo in cui si passa l’estate da bambini ha una grande importanza nella formazione della personalità . Attenzione: se c’è qualche genitore che legge queste righe ci pensi per tempo: siamo già a maggio.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

eih, prof 2.0 a otto anni, già scrittore? Wow!

Russolo

Anonimo ha detto...

Beh, sembra facile trovare posti come questi... non c'è molta offerta sul mercato.come si fa?
un papà in cerca di vacanze sane

biancaneve ha detto...

Caro anonimo papà, hai ragione, il mercato non offre grandi possibilità, al massimo trovi villaggi con animazione preconfezionata per i bambini, ma questi difficilmente curano le "persone". Forse la soluzione è creare assieme ad altre famiglie un'opportunità (affittare con famiglie amiche case vicine per un periodo,oppure - se si ha una casa di vacanze dove si va abitualmente- organizzare attività e coinvolgere i figli dei vicini...) Costa un po' di fatica, ma vale la pena.

Prof 2.0 ha detto...

Mi scendono i lacrimoni di nostalgia... Le schitarrate sotto le stelle tra un degregori e un battisti... gli spot delle scarpe chiodate... la battaglia con i limoni del bosco... le bici lanciate sul viale polveroso... le piste di biglie in spiaggia... le pizze di santo... la piscina col trampolino...

biancaneve ha detto...

Caro Prof, quando un giorno sarai famoso concederò un'intervista in esclusiva e farò vedere al mondo le tue prove di scrittura. Ma tutto il resto di quel periodo è difficile da rendere in parole.

Luigi Vassallo ha detto...

Menfi è una di quelle cose indicibili e bellissime che speri con tutto il cuore rimanga lì sempre uguale a se stessa, e non venga mai cannibalizzata dal mercato della "villeggiatura moderna"

Anonimo ha detto...

E che dire degli scarabei, personaggi fondamentali dell'estate menfitana!
Ci fu pure una squadra dei Giochi chiamata "Bei Scarabei".
che ricordi!

Anonimo ha detto...

ricordi:un topo nella roulotte, una stanza tapezzata a lumache,un'acqua giallo zolfo,una epidemia di piodermite,un frigorifero che si puliva sempre "domani" e poi panelle, arancine, chitarre e canzoni....

Anonimo ha detto...

Mi ricordo molto bene delle estati a Menfi.
Ma ti sei scordata di due cose:
1)la ricerca dei babbaluci
2)le gare di scarabei

:-)