lunedì 28 aprile 2008

La vecchia scuola

Ieri Biancaneve è entrata nella vecchia scuola, ormai trasferita in un altro edificio. Spazi immensi, resi ancora più sconfinati dall’assenza di mobili; una buganvillea esagerata, tra il rosa e il viola, fiorita e arrampicata fino alle finestre della galleria del primo piano; il teatro che ha visto generazioni di artiste in erba cimentarsi in coreografie, pezzi di prosa, canti a più voci, spesso in abiti cuciti o spillati nottetempo da mamme e nonne generose. Nei corridoi e nelle aule che prima risuonavano di voci infantili, nei bagni dove le grandi fumavano clandestinamente lasciando un inconfondibile puzzo di sigaretta, negli uffici dove restano buttati a terra vecchi telefoni ormai muti, Biancaneve ha rivisitato pezzi della sua storia, ha visto sfilare una grande quantità di volti amici, di famiglie che partecipavano a corsi e riunioni, ha ricordato i primi giorni di scuola delle sue figlie, ed ha provato qualcosa di molto simile alla nostalgia. Forse la colpa è del fatto che si avvicina il momento dell’uscita definitiva da due scuole che per lei sono come appendici della sua famiglia, o forse si sta solo rincitrullendo; Biancaneve sa che ciò che le fa tenerezza non sono le pareti spogliate ma la vita che ci ha abitato dentro, e che continua a pulsare circa un km più a nord.
La nuova scuola è bella, è centrale, piena di famiglie giovani in gamba .
Biancaneve sa che nonostante tutto non sarà facile per le scuole liberarsi di lei.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Biancaneve,
tu vai così veloce che posti anche nel futuro! Complimenti.
Il vero edificio delle scuole sono i suoi alunni, e quelli sopravvivono e si rinnovano, allargando le pareti di quei vecchi edifici più o meno attrezzati. E il lavoro di anni continua a sopravvivere in loro.

un nano-alunno

biancaneve ha detto...

Caro nano-alunno, grazie per la segnalazione dell'errore di data, l'ho corretta. Hai ragione, ma sono un'inguaribile romantica, i posti e le atmosfere risvegliano in me un sacco di emozioni.

Anonimo ha detto...

Cara Biancaneve, io sono il frutto di quell'edificio ormai chiuso. E non ti nascondo la nostalgia che provo anche io a passare per quella strada.
Ma so anche che la nuova sede sarà il sogno che per tanti anni abbiamo desiderato. Almeno lo spero!!!!
Valentina