sabato 28 giugno 2008
Maturità
Lunedi mattina alle otto Nanasette sosterrà il colloquio dell’esame di maturità. Con questo evento si concluderà l’ultimo dei 91 anni scolastici che si sono vissuti nella casetta del bosco: quante soddisfazioni, quanti patemi, quanti volti, quanti insegnanti, quante pagelle...! Per Biancaneve è una svolta, e un po’ dolorosa anche: è il confine tra la fase in cui si partecipa alla vita dei figli anche attraverso la scuola e l’inizio di una tappa di maggiore autonomia da parte dei ragazzi nelle scelte e nei programmi, di contatti con gli altri genitori che diventano mano a mano più diluiti, e le competenze materne finora discrete sui contenuti di studio lasciano il posto ad una grande ignoranza.Biancaneve partecipa di quel po’ di ansia che accompagna sempre la vigilia del primo esame impegnativo della propria carriera: lunedì sarà al suo posto alle spalle di Nanasette, non visibile ma presente di una presenza empatica, cercando di riempire pregando i suoi eventuali momenti di incertezza sulla risposta da dare. E – comunque vada - sarà fiera del fatto che quella è la sua bambina.
venerdì 27 giugno 2008
Cartelli
Da tempo immemorabile nella casetta del bosco vige l’usanza che quando è il compleanno o l’onomastico di un membro della famiglia questi trova in cucina al mattino dei cartelli appesi alle ante degli armadietti. Si tratta di semplici fogli bianchi su cui i familiari disegnano e fanno scritte fantasiose che si riferiscono al festeggiato, alle sue fissazioni, alle cose che lo occupano in quel periodo. E’ un modo divertente di fare gli auguri, anche se costa un po’ di sacrificio la sera prima – magari uno è uscito e ha fatto tardi- prendere i pennarelli e scervellarsi su qualcosa di carino da scrivere. Il Cacciatore fa cartelli pieni di omini filiformi che rappresentano i membri della famiglia, e quando è ispirato ci mette pure una piccola poesia. I cartelli sono piccoli gesti di affetto, e sono una cosa molto “nostra”.
Biancaneve stamattina ha trovato tre cartelli sugli armadietti della cucina, ma altri cinque erano attaccati sulle pareti del cuore, e uno – miracoli della tecnologia- sullo schermo del suo blog. Un compleanno fatto di due numeri uguali è una rarità, capita ogni 11 anni, e va festeggiato opportunamente con abbondante gelato al pistacchio ( nuova fissazione ).
Biancaneve stamattina ha trovato tre cartelli sugli armadietti della cucina, ma altri cinque erano attaccati sulle pareti del cuore, e uno – miracoli della tecnologia- sullo schermo del suo blog. Un compleanno fatto di due numeri uguali è una rarità, capita ogni 11 anni, e va festeggiato opportunamente con abbondante gelato al pistacchio ( nuova fissazione ).
Una piccola sorpresa nella casetta del bosco
Oggi il blog si è svegliato con una sorpresa.
Un nano hacker, impadronitosi della password è riuscito a pubblicare questo post, scritto solo per dire ai lettori che oggi è il compleanno di Biancaneve.
Il bosco tutto rende omaggio alla regina di questa casetta: cento di questi giorni Biancaneve!
Nano1 Nana2 Nano3 Nana4 Nano5 Nano6 Nana7
e il Cacciatore.
Un nano hacker, impadronitosi della password è riuscito a pubblicare questo post, scritto solo per dire ai lettori che oggi è il compleanno di Biancaneve.
Il bosco tutto rende omaggio alla regina di questa casetta: cento di questi giorni Biancaneve!
Nano1 Nana2 Nano3 Nana4 Nano5 Nano6 Nana7
e il Cacciatore.
mercoledì 25 giugno 2008
Le mamme
Le mamme sono un punto di riferimento. Sono sicurezza, sai che ci puoi contare sempre; sono distributori di saggezza. Sanno sempre – o quasi – dove potrebbe essere quello che cerchi e non trovi. Sanno dare consigli su cosa mettersi nelle diverse occasioni. Sono mamme, appunto.
Biancaneve una volta andò a fare visita ai vecchietti di una casa di riposo, e una signora molto anziana e un po’ svampita con tanta voglia di chiacchierare a un certo punto le chiese “Sei una buona mamma?” Bohh! La domanda è rimasta sospesa nel cuore: come si fa a stabilirlo? Come si fa a misurare l’amore ? Certo non dalle espressioni spesso maldestre con cui ci sforziamo di esprimerlo. Forse tutte le mamme sono buone mamme, per il fatto stesso di esserlo.
Un ‘ occasione in cui Biancaneve ha colto di essere un punto di riferimento per i nani è stata la nascita di Nanosei: il parto è avvenuto di notte, e al mattino presto il Cacciatore è tornato a casa e ha svegliato i figli a partire dal maggiore per annunciare l’arrivo del fratellino. Arrivati tutti inieme da Nanocinque lo hanno svegliato gridando “E’ nato!” e quello –aveva allora quasi quattro anni- si è alzato di botto dicendo “E nato? Andiamo a dirlo a mamma!” e correndo verso la stanza dei genitori si è stupito di trovare il letto vuoto.
Le mamme sono un punto di riferimento, nonstante le loro fragilità, la loro stanchezza, i momenti “no”, i tratti adolescenziali della personalità, la pesantezza dell’invecchiamento. Biancaneve ringrazia Dio ogni giorno per il dono della maternità, e lo prega di aiutarla ad essere una buona madre. Anche ora che i Nani sono grandi; anzi, ancora di più.
Biancaneve una volta andò a fare visita ai vecchietti di una casa di riposo, e una signora molto anziana e un po’ svampita con tanta voglia di chiacchierare a un certo punto le chiese “Sei una buona mamma?” Bohh! La domanda è rimasta sospesa nel cuore: come si fa a stabilirlo? Come si fa a misurare l’amore ? Certo non dalle espressioni spesso maldestre con cui ci sforziamo di esprimerlo. Forse tutte le mamme sono buone mamme, per il fatto stesso di esserlo.
Un ‘ occasione in cui Biancaneve ha colto di essere un punto di riferimento per i nani è stata la nascita di Nanosei: il parto è avvenuto di notte, e al mattino presto il Cacciatore è tornato a casa e ha svegliato i figli a partire dal maggiore per annunciare l’arrivo del fratellino. Arrivati tutti inieme da Nanocinque lo hanno svegliato gridando “E’ nato!” e quello –aveva allora quasi quattro anni- si è alzato di botto dicendo “E nato? Andiamo a dirlo a mamma!” e correndo verso la stanza dei genitori si è stupito di trovare il letto vuoto.
Le mamme sono un punto di riferimento, nonstante le loro fragilità, la loro stanchezza, i momenti “no”, i tratti adolescenziali della personalità, la pesantezza dell’invecchiamento. Biancaneve ringrazia Dio ogni giorno per il dono della maternità, e lo prega di aiutarla ad essere una buona madre. Anche ora che i Nani sono grandi; anzi, ancora di più.
martedì 24 giugno 2008
Lezioni radiofoniche
Martedì mattina. Sono le 10.30 e Biancaneve tanto per cambiare stira, ascoltando la radio. Sulla seconda rete c’è un programma che si intitola (credo) Il bello e la bestia, condotto da un lui e una lei che disquisiscono sul primo amore e sulla possibilità o meno di innamorarsi più volte nella vita. Ogni tanto un ascoltatore telefona e racconta dei suoi primi contatti amorosi ( dall’età di dieci anni a salire) e gli viene immancabilmente chiesto “avete consumato?” ( sembra più che altro l’indagine sullo smercio di caffè nei bar). Tra un risolino e un commento salace finalmente telefona Valeria Marini che ci racconta dei suoi amori (...omissis...) e ci spiega che la seduzione è un fatto di testa, passa attraverso lo sguardo. Ma guarda tu! Biancaneve ripensa ad un cartellone pubblicitario di qualche tempo fa che per reclamizzare un capo di biancheria intima mostrava una procace ragazza con la didascalia "Guardami negli occhi. Ho detto negli occhi". Meglio spegnere la radio e mettere un cd del buon Bocelli.
lunedì 23 giugno 2008
Caldo e freddo
Svolta epocale: l’aria condizionata ha fatto il suo ingresso nella casetta del bosco. Dopo anni di correnti d’aria create aprendo finestre che fanno sbattere le porte, dopo l’era dei ventilatori, dopo aver boccheggiato nei giorni di scirocco e aver fatto ricorso a docce plurime, finalmente siamo diventati come gli altri; sensazione assai rassicurante. Se non fosse per il fatto che ancora nessuno si è impadronito bene del controllo degli aggeggi: il Cacciatore che non ha particolare simpatia per tutto ciò che è artificiale durante il pranzo si è messo provocatoriamente uno strofinaccio sulla testa (che essendo poco provvista di capelli è più esposta agli sbalzi di temperatura). I latini saggi riconoscevano che in medio stat virtus; nella casetta del bosco non vanno forte le mezze misure: o caldo sahariano o freddo siberiano. Speriamo che ci sia sempre almeno il calore umano!
giovedì 19 giugno 2008
Fragili e trasparenti
Una scrittrice di favole ha scritto un racconto intitolato Il paese di vetro . Parla di un tale che finisce, per magia, in un paese tutto di vetro: case di vetro, alberi di vetro, animali di vetro, persone che si muovono come graziose statuine di vetro. Eppure nulla è mai andato in frantumi, perché tutti hanno imparato a muoversi in esso con delicatezza per non farsi del male. Le persone, incontrandosi, rispondono alle domande prima che esse siano formulate, perché anche i pensieri sono diventati aperti e trasparenti; nessuno cerca più di mentire, sapendo che tutti possono leggere quello che hai in mente (Lauretta, “Il bosco dei lillà” Ed Ancora).
Sulle prime Biancaneve ha pensato – Che bello! Poi ci ha riflettuto ed è giunta alla conclusione che non c’è bisogno di essere di vetro per mostrarsi agli altri così come si è; anzi, meno male che esiste la possibilità di una “chiusura”in sé perché possa poi esserci un’”apertura” agli altri e al mondo. E’ più bello imparare a chiedere, a esprimere con semplicità le nostre necessità (a volte chiedere è già un dare). E’ più bello avere la libertà di dire – o non dire!- quello che si ha in mente. E’ più bello corrersi incontro dopo una separazione e abbracciarsi con forza senza paura di rompersi.
Sulle prime Biancaneve ha pensato – Che bello! Poi ci ha riflettuto ed è giunta alla conclusione che non c’è bisogno di essere di vetro per mostrarsi agli altri così come si è; anzi, meno male che esiste la possibilità di una “chiusura”in sé perché possa poi esserci un’”apertura” agli altri e al mondo. E’ più bello imparare a chiedere, a esprimere con semplicità le nostre necessità (a volte chiedere è già un dare). E’ più bello avere la libertà di dire – o non dire!- quello che si ha in mente. E’ più bello corrersi incontro dopo una separazione e abbracciarsi con forza senza paura di rompersi.
mercoledì 18 giugno 2008
Autenticità
Una delle cose che più ci dà fastidio negli altri ( e che con difficoltà scopriamo in noi stessi) è l’ipocrisia. La parola deriva dal linguaggio teatrale: essa è fare della vita un teatro in cui si recita per un pubblico; è indossare una maschera, cessare di essere persona e diventare personaggio. Biancaneve ha letto queste righe: “Il personaggio non è altro che la corruzione della persona. La persona è un volto, il personaggio una maschera. La persona è nudità radicale, il personaggio è tutto abbigliamento. La persona ama l’autenticità e l’essenzialità, il personaggio vive di finzione e di artifici. La persona ubbidisce alle proprie convinzioni, il personaggio ubbidisce a un copione. La persona è umile e leggera, il personaggio è pesante e ingombrante”.
Ci sono in giro più personaggi che persone?
La finzione teatrale mantiene sempre la distinzione tra il palcoscenico e la vita: nessuno che assiste alla rappresentazione di Amleto pensa che l’attore sia veramente Amleto. Il fatto inquietante di oggi è che si perde la distinzione, si trasforma la vita in uno spettacolo, si esibiscono sentimenti e si interpretano ruoli costruiti artificialmente spacciandoli per autentici, e facendo questo si perde l’interiorità.
Essere veri è una sfida.
Ci sono in giro più personaggi che persone?
La finzione teatrale mantiene sempre la distinzione tra il palcoscenico e la vita: nessuno che assiste alla rappresentazione di Amleto pensa che l’attore sia veramente Amleto. Il fatto inquietante di oggi è che si perde la distinzione, si trasforma la vita in uno spettacolo, si esibiscono sentimenti e si interpretano ruoli costruiti artificialmente spacciandoli per autentici, e facendo questo si perde l’interiorità.
Essere veri è una sfida.
martedì 17 giugno 2008
Parole
Da qualche giorno Biancaneve è a corto di parole. Il fatto è che Nanasette sta preparando l’esame di maturità, a cui deve portare una “mappa concettuale” su un argomento che poi sarà affrontato nel colloquio d’esame abbracciando tutte le materie. Nanasette ha scelto di trattare delle “parole che dicono e le parole che non dicono”, quelle cioè che racchiudono un contenuto e quelle che privilegiano la forma piuttosto che la sostanza. Il tema è diventato un tema “familiare”: se ne parla a tavola, si sparano titoli accattivanti, si consultano i Nani emigrati via mail, si scoprono brani di poesie che hanno attinenza con l’argomento, si scomoda il Creatore che ha fatto l’universo intero solo con un “fiat”. Insomma, abbiamo di che riflettere sul peso delle cose che diciamo (non per nulla la Scrittura dice che ci verrà chiesto conto della parola oziosa). Biancaneve soppesa le parole che lei e il Cacciatore hanno pronunziato il giorno del loro matrimonio, riflette sul fatto che quando si dice “hai la mia parola” si impegna l’onore della persona tutta intera, sulla difficoltà che oggi abbiamo a comunicare in modo autentico nonstante l’abbondanza di mezzi per farlo: le parole sono capriole, direbbe Samuele Bersani. E intanto ha scoperto che fare le mappe concettuali è un grosso aiuto a mettere ordine fra le cose che uno pensa e vuole dire: se i prossimi post saranno più pregni si capirà perché.
venerdì 13 giugno 2008
Dolci dolcezze
Una delle monellerie che i bambini di un tempo facevano era rubare la marmellata; i piccoli di oggi se offri loro la marmellata te la tirano dietro. Sarà colpa dell’avvento della Nutella, che fa divenatre tutti ciccia e brufoli ma è una meraviglia, sarà la potenza della pubblicità di merendine fantasiose, saranno i gadget sapientemente infilati dentro le confezioni, sarà il benessere economico che non impone rinunce, o saranno tutte queste cose messe insieme, certo però è che la marmellata i bambini di oggi non la rubano più (anche perché hanno a disposizione scaffali interi di leccornie e non hanno motivo di sottrarle). C’è stato perfino un cambiamento nelle pubblicità dei dolci e di altri prodotti golosi: prima erano dirette ai bambini, avevano per protagonisti bambini o tutt’al più le loro mamme che facevano la spesa; oggi invece i protagonisti degli spot che pubblicizzano quelle ghiottonerie sono i grandi : autisti di camion che ritrovano il senno con un Kinder Pinguì, raffinati progettisti che fanno una pausa mangiando con la moglie (?!?!?!) una Tortina Paradiso, giovani sposi che si attendono a casa con i Mon Cheri, donne affascinanti che sdraiate sul comodo divano di casa loro si offrono un momento di relax assaporando un cioccolatino 90% cacao. E quando facciamo la fila alla cassa del supermercato troviamo l’espositore delle cose buone messo furbamente nel posto giusto, e come si fa a resistere? Biancaneve combatte, ma a volte – lo confessa – cede!
Meno male che il Cacciatore al mattino fa colazione con pane, burro e marmellata, e non sa fare il verso ai pinguini.
Meno male che il Cacciatore al mattino fa colazione con pane, burro e marmellata, e non sa fare il verso ai pinguini.
mercoledì 11 giugno 2008
La squadra ideale
L’altra sera Biancaneve guardava la partita dell’Italia insieme a Nanasette. Per distrasi un po’ dallo spettacolo sconfortante le due spettatrici hanno cominciato a commentare i commenti dei commentatori; la frase più ricorrente era –Pirlo per Zambrotta...Camoranesi per Toni...- Allora è nata l’idea di cercare dei giocatori per la nazionale con dei cognomi particolari, come Nacchia, Plesso, Verso, Spicace, Petuo....in modo che la telecronaca suonasse così: Pirlo per Plesso, Toni per Nacchia, Grosso per Spicace e così via. Forse sarebbe l’unico modo per vedere qualche passaggio per Fetto o per Icoloso.
martedì 10 giugno 2008
Storie
Passando accanto ad un ragazzo e una ragazza nel ritrovo della “tribù” vicino alla casetta del bosco Biancaneve ha colto questo stralcio di conversazione (è “lei” che parla, età 15 circa) –Sai, io ti volevo lasciare, ma poi ho parlato con Martina e le altre e loro mi hanno detto che è meglio di no...-- Oggi spesso c’è una gestione corale delle storie d’amore, alcune ragazze vivono di riflesso gli amori delle amiche colmando in questo modo il loro bisogno d’essere amate, l’assenza di un amore sognato e non raggiunto che un po’ le strugge.Questo è il tema ricorrente delle conversazioni, degli sms, delle chiacchierate su Msn; chi ha il ragazzo aggiorna le altre sugli sviluppi del rapporto, chi non ce l’ha dispensa consigli, asciuga lacrime, ammonisce amiche e amici e nel frattempo acquista un’esperienza fittizia, surrogata, delle cose dell’amore, un’esperienza per interposta persona. E viene la fretta, il sentirsi da meno delle altre se non si ha il ragazzo. Verrebbe di dire a queste fanciulle: tranquilla, non ti accontentare di un amore qualunque : quando sarà quello vero, sarà solo tuo, e di nessun altro.
lunedì 9 giugno 2008
Castori e malintesi
Ecco un video divertente, dedicato a tutte le mamme che hanno trascorso del tempo a creare maschere di carnevale per i loro figli (Biancaneve ne sa qualcosa).
Il video è in spagnolo, ma si capisce abbastanza.
Il video è in spagnolo, ma si capisce abbastanza.
La rosa
Quando viveva a Parigi, il poeta tedesco Rilke incontrava tutti i giorni sulla strada per l’università una donna che chiedeva l’elemosina ai passanti, seduta sempre allo stesso posto, con gli occhi bassi e la mano tesa. La collega con cui il poeta faceva la strada le dava sempre qualche moneta , e un giorno spinse l’amico a fare altrettanto . “Dovremmo regalare qualcosa al suo cuore, non alle sue mani” disse il poeta; e l’indomani portò alla vecchia una splendida rosa appena sbocciata, e gliela mise in mano: Inaspettatamente la mendicante alzò gli occhi sul poeta, si sollevò faticosamente e gli baciò la mano. Per alcuni giorni la povera donna non si vide più al consueto angolo della strada, e alla collega che si chiedeva”Ma di cosa avrà vissuto in questi giorni?” Rilke rispose “Della rosa!”
A volte diamo agli altri tante cose utili e anche necessarie, ma dimentichiamo che il cuore umano ha bisogno anche di altro: della bellezza, della poesia, di un gesto di affetto, di un piccolo omaggio inaspettato.
Biancaneve conserva in un cassetto dell’anima tante rose che non appassiranno mai.
A volte diamo agli altri tante cose utili e anche necessarie, ma dimentichiamo che il cuore umano ha bisogno anche di altro: della bellezza, della poesia, di un gesto di affetto, di un piccolo omaggio inaspettato.
Biancaneve conserva in un cassetto dell’anima tante rose che non appassiranno mai.
sabato 7 giugno 2008
Il sabato
Sin da quando, bambini, si va a scuola, il sabato acquista un sapore particolare: la prospettiva della vacanza del giorno dopo, il senso di libertà che dà un pomeriggio senza compiti, l’idea che si può fare più tardi la sera e dormire di più l’indomani danno una certa euforia, un senso di attesa di qualcosa di bello che deve venire. Durante gli anni dell’adolescenza poi di sabato si montano e si smontano storie d’amore, si fanno venti telefonate per organizzare la serata (cambiando programma tra una telefonata e l’altra per la gioia dei genitori che devono lasciare e prendere) e le ragazze cominciano a pensare già dal venerdì al “cosa mi metto”. Da grandi poi si aspetta il sabato per fare tutto quello che non si è riusciti a fare durante la settimana, e il senso di attesa viene anticipato al venerdì sera, inizio ufficiale del week-end.
“Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l’ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.” (G.Leopardi, Il sabato del villaggio)
Biancaneve si riconosce un po’ nell’attesa che si vive nelle vigilie e in questa atmosfera delle domeniche pomeriggio in cui si ha la sensazione di qualcosa che appassisce, e già vorresti che fosse lunedì.
“Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l’ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.” (G.Leopardi, Il sabato del villaggio)
Biancaneve si riconosce un po’ nell’attesa che si vive nelle vigilie e in questa atmosfera delle domeniche pomeriggio in cui si ha la sensazione di qualcosa che appassisce, e già vorresti che fosse lunedì.
giovedì 5 giugno 2008
Imparare ad ascoltare
“Momo sapeva ascoltare in tal modo che ai tonti, di botto, si affacciavano alla mente idee molto intelligenti. Non perché dicesse o domandasse qualcosa atta a portare gli altri verso queste idee, no; lei stava soltanto lì e ascoltava con grande attenzione e vivo interesse. Mentre teneva fissi i suoi vividi grandi occhi scuri sull’altro, questi sentiva con sorpresa emergere pensieri – riposti dove e quando? – che mai aveva sospettato di possedere. Lei sapeva ascoltare così bene che i disorientati o gli indecisi capivano all’improvviso quello che volevano. Oppure i pavidi si sentivano, a un tratto, liberi e pieni di coraggio. Gli infelici e i depressi diventavano fiduciosi e allegri. E se qualcuno credeva che la sua vita fosse sbagliata o insignificante, se credeva di essere soltanto una nullità fra milioni di persone, uno che non conta e che può essere sostituito, e andava lì, e raccontava le proprie angustie alla piccola Momo, ecco che, in modo inspiegabile, mentre parlava gli si chiariva l’errore; perché lui, proprio lui, così com’era, era unico al mondo e quindi, per la sua peculiare maniera di essere, individuo importantissimo per il mondo. Così sapeva ascoltare Momo”. (Michael Ende, “Momo”).
Perché, si chiede Biancaneve, è così difficile ascoltare così chi ci sta accanto?
Perché, si chiede Biancaneve, è così difficile ascoltare così chi ci sta accanto?
mercoledì 4 giugno 2008
Il pane
In casa di Biancaneve fino a qualche tempo fa (quando i nani presenti erano più numerosi) si viveva quotidianamente l’annoso problema del “pane di ieri”. Ogni giorno infatti veniva – e viene- comprato il pane, ma la regola comanda che prima di attaccare il “ filone” nuovo si deve finire il pane del giorno prima. D’altra parte il consumo di pane è imprevedibile: dipende dai sughetti che accompagnano o meno il secondo, da chi fa o non fa merenda, da chi c’è o non c’è a cena, eccetera. Per questo Biancaneve tra i vari tipi di pane che si vendono in questa terra e che sono tutti eccellenti - uno dei punti su cui Sud batte Nord è certamente costituito da mafaldine, scalette, papaline, signorine, toscanini, filoni e filoncini, pizziati...(ma chi li inventa i nomi del pane?)- preferisce quello che “dura” di più: il rimacinato. Il problema di fatto è un finto problema, perché col pane rimasto si possono fare tante cose: crostini, pan grattato – o “mollica”, ottima abbrustolita su alcune ricette di pasta- e via dicendo, perciò stiamo tutti sereni; e poi – come disse un uomo saggio- il pane di oggi non è altro che il pane dell’altroieri di dopodomani.
lunedì 2 giugno 2008
Belle persone
Biancaneve conosce un sacco di belle persone, uomini e donne che incarnano in una vita concreta , ogni giorno, l’arte di stare al mondo, e fanno delle loro vite dei capolavori. All’esterno i fili di rame sembrano tutti uguali; ma se dentro uno di essi passa la corrente elettrica, allora che differenza rispetto a tutti gli altri! Toccandolo si prende la scossa, cosa che non avviene con tutti gli altri fili apparentemente uguali. Ecco: il Cacciatore, i Nani e i molti amici danno a Biancaneve una scossa salutare, che la spinge a guardare la vita con un gusto sempre nuovo.
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