mercoledì 20 gennaio 2016

Lo sguardo

Qualche giorno fa alla presentazione del libro del Papa sulla misericordia è intervenuto un cinese di 30 anni, condannato a 20 anni di carcere di cui 11  già scontati. Venuto in Italia a 12 anni, le cattive compagnie lo hanno portato a commettere un reato, ed è stato rinchiuso nel carcere di Belluno. Lì ha trascorso un periodo di tremenda solitudine, senza capire né parlare una parola di italiano; riceveva però spesso la visita di un volontario che gli faceva compagnia in silenzio, guardandolo. Quello sguardo lo ha salvato; dopo un certo tempo lo hanno trasferito a Padova dove altri lo hanno aiutato a scoprire la fede, a ricevere il battesimo, a imparare un lavoro e a trovare la serenità. Potenza di uno sguardo! Immagino quell'uomo che andava in carcere, si sedeva davanti al cinese e lo guardava: era un modo per dirgli "tu vali! avrai commesso degli errori, ma tu sei molto di più dei tuoi errori..Io ci sono, sono qui, e anche se non riusciamo a comunicare con le parole, attraverso i miei occhi tu apri i tuoi e guardi dentro di te, e scopri che non sei solo". Che bello sapere che la mediazione dello sguardo di un altro ci fa recuperare la stima di noi, la dignità offuscata dagli sbagli, il coraggio di ricominciare. Uno sguardo così sa molto di misericordia.

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