Che vita
sarebbe senza cioccolato
Se il mondo
fosse un grande supermercato la casetta del bosco sarebbe lo scaffale della
cioccolata. Grande assortimento: c’è chi è fondente nero-nero ( ma con collarino
bianco), chi è un uovo Kinder con sorpresa (non si sa ancora se maschio o
femmina), chi da buon bancario è un sacchetto di monete di cioccolato al latte
avvolte in carta dorata, e chi è una pralina con un ripieno da scoprire di
volta in volta; chi è un maitre-chocolatier
come quelli del Lindor, e chi viaggiando per ogni dove assaggia e importa
cioccolatini di tutto il mondo. Potente anti-depressivo, fonte di energia, il
cioccolato non mancava nelle razioni di cibo distribuite ai soldati nelle dure
campagne di guerra ( e in fondo siamo un po’ tutti sempre alle prese con le
battaglie quotidiane). Forse è per questo che la sera dopo cena quando telefona
qualcuno dei nani Biancaneve prova il suo “momento di estasi” e il suo cuore si
fonde in una” Irresistibile scioglievolezza “. E poi la vita è bella, basta
avere un Bacio, magari quello della buonanotte dal Cacciatore.
1 commento:
Parole sante, cara Biancaneve! Passo spesso sotto le finestre della Casetta del Bosco e mi era venuta voglia di tornare a sentirne le storie. Insomma, con tutto quella cioccolata che avete là dentro si può offrire una merenda ai passanti ogni tanto. Grazie!
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