Scrivo questo post a beneficio del nano committente. Non mi ricordo se l'ho già scritto in questi 11 anni...( in realtà sono molte le cose che non ricordo ormai... c'è da preoccuparsi?), ma tanto questo blog lo frequentano in pochissimi, e poi repetita iuvant.
Un' amica di nome Giusi ha un nipotino che qualche anno fa frequentava la prima elementare. Un giorno lo va a prendere all'uscita di scuola e il bambino le dice" Sai, nonna, quella cosa delle scarpe al mio compagno...gliela ho detta..."
Quale cosa? chiede lei
. "Ti ricordi che lunedì il mio compagno mi ha detto che avevo le scarpe vecchie...e tu mi hai spiegato che non erano vecchie...che parlavano di quello che avevano fatto con me...portavano i graffi di quando abbiamo raccolto la legna per il camino...i limoni per la casa...insomma, tante cose...Gli ho detto che praticamente avevano una storia da raccontare... la mia storia..."
Bravissimo! esclama la nonna E lui, il tuo compagno, ti ha detto qualcosa?
"Sì...mi ha detto una cosa"
Che cosa? fa lei
"Mi ha chiesto se gliele posso prestare, le mie scarpe..."
Il consumismo al contrario funziona. Ci rende allegri e ci fa sentire liberi di camminare con le nostre scarpe un po' vecchiotte; le riconosceremmo tra mille. proprio perchè hanno qualche graffio in più e si sono misurate spesso con la pioggia e la terra bagnata, con strade sassose e sentieri di montagna e per questo hanno meravigliose storie da raccontare.
( L'aneddoto è tratto dal libro "Il vestito di Arlecchino)
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