Torniamo dalla messa della notte di Natale. È mezzanotte e mezza e il Cacciatore vuole mettere Gesù bambino nella mangiatoia del presepe, ma non si ricorda dove lo ha messo. Inizia una caccia al tesoro. Gesù di diverte a giocare a nascondino, siamo noi che a volte ci stanchiamo di cercarlo e smettiamo di giocare...
Alla fine la statuetta viene trovata su una mensola della libreria, dentro una conchiglia, e messa dove stare, nella grotta di Betlemme e nel nostro cuore. Buon Natale, e buon divertimento nel quotidiano gioco del nascondino.
mercoledì 25 dicembre 2019
lunedì 23 dicembre 2019
Sogni
"True dreamers never sleep" si legge su molti cartelloni pubblicitari in questi giorni. Se da una parte è vero che per fare bei sogni bisogna dormire bene, è vero anche che si può sognare alla grande anche con gli occhi bene aperti. Sognare cose grandi, e rilanciare sulla possibilità concreta che si realizzino. A volte con l'età che avanza verrebbe di fermarsi e dire " Oramai..." e invece "ora, o mai!" Biancaneve ha un amico che spesso le dice "continuiamo a sognare"; è un buon consiglio, che riecheggia quello di un altro amico che diceva "Sognate, e la realtà supererà i sogni"
domenica 22 dicembre 2019
Raccontino di Natale 2019..... Anna
Mi chiamo Anna. Ho 53 anni e sto per diventare nonna per la prima (e unica...) volta. In realtà non so se lo sono già diventata, perchè mia figlia Miriam è dovuta andare a Betlemme con suo marito Yosef, che è discendente di Davide, ed è difficile avere notizie. Ma, dico io, proprio adesso doveva venire in mente all'imperatore romano di fare un censimento...non poteva aspettare qualche mese in più?. Mia figlia ha affrontato questo imprevisto con pace, come fa sempre; le è dispiaciuto un po' dover rinunciare a portarsi appresso la bella culla di legno che mio genero aveva fabbricato con tanta cura per accogliere il bambino, e ha preso solo alcune fasce di lino che io ho cucito con amore, dando un bacio ad ogni punto per farlo trovare al mio nipotino appena sarà in questo mondo. Questa figlia è stata un grande regalo del Cielo: Gioacchino ed io abbiamo desiderato tanto un figlio, ma per molti anni l'attesa è rimasta delusa. Poi, inaspettatamente, un angelo è apparso sia a me che a lui per annunciare che saremmo diventati genitori! Lui era lontano , in compagnia di pastori, e si affrettò a tornare a Gerusalemme da me. Ricordo ancora l'emozione del nostro incontro alla Porta Aurea: ciascuno dei due voleva dare in fretta la straordinaria notizia all'altro, ma le parole sono morte in un tenero bacio, più eloquente di molti discorsi e più fecondo di ogni altro gesto. E così è arrivata Miriam, la più pura, bella, buona e allegra delle bambine, ed è cresciuta diventando una ragazza di raro fascino nella sua elegante semplicità, e quando si è promessa a quel giovane falegname ben piantato ho avuto la certezza che avesse fatto la scelta giusta. Anche mia cugina Elisabetta è diventata da poco madre in tarda età: Miriam è andata da lei e si è fermata tre mesi e quando è tornata c'era uno sguardo nuovo nei suoi occhi, e un sorriso bellissimo sul suo viso, e una rotondità che mi ha fatto capire subito che aspettava un figlio. C'era però anche in lei qualcosa di non detto, una sorta di segreto i cui accenni misteriosi emergevano in alcune frasi che risuonavano spesso nei discorsi di Miriam : grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente...d'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata..Quali grandi cose? e perchè dovrebbero chiamarla beata? Io aspetto che mia figlia mi apra il suo cuore, sono certa che lo farà...per ora non sto nella pelle dal desiderio di vedere e stringere tra le braccia il mio nipotino. Queste 40 settimane sono state più lunghe dei 40 anni trascorsi dal mio popolo nel deserto..e adesso non potrò starle accanto al momento della nascita, lavare le fasce e prepararle qualcosa da mangiare. Che cosa penosa avere i figli lontani!E quanto pesano i dubbi, i timori! Però stanotte ho fatto un sogno: un angelo mi diceva di stare tranquilla, che mia figlia sarà una madre con un cuore grande, che a lei si rivolgeranno miliardi di persone finchè esisterà il mondo e che mio nipote salverà tutta l'umanità... Mi sono svegliata contenta, l'ansia sparita, ringraziando - da buona ebrea- il Dio tre volte santo che non si lascia vincere in generosità. E anch'io ho detto "grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente: mi ha dato la gioia di essere madre, mi ha dato la gioia di essere nonna.
sabato 21 dicembre 2019
Regali
Fare regali - più che riceverne - è una delle cose più belle della vita. Regali "giusti" , pensando alle persone che li riceveranno; regali non insulsi, ma neanche senza poesia ("utile per inutile non vitiatur "dice la sapienza antica); regali non necessariamente molto costosi, ma in cui sia riconoscibile "il pensiero che conta", come dire "io ci sono" ( che poi è anche il nome di Dio). Fare regali svuota le tasche, ma riempie il cuore. Siamo come una clessidra, che si svuota con gioia, perchè sa che arriverà una mano che la capolvolgerà, e per ogni granello di sabbia donato riempirà il cuore di un granello d'oro.
venerdì 20 dicembre 2019
Gender
":::Illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidata dalla pietà rosa e così sia" Così pregava prima di addormentarsi quella bimbetta dai capelli rossi. Già, perchè la Pietà era celeste per il fratello, maschio. Che anche la Grazia venga ripartita rispettando le quote rosa?
giovedì 19 dicembre 2019
La cassata
Sulle tavole di festa di questa città raramente manca la regina dei dolci siciliani: la Cassata. Si scrive con la maiuscola perchè è una cosa maiuscola, un'armonia di pasta reale, pan di Spagna sottilissimo, crema di ricotta, zucchero (tanto zucchero!) e frutta candita intera e coloratissima. Si sono fatte varie ipotesi sull'origine di questo capolavoro della pasticceria: che l'hanno inventata gli arabi, che il nome venga da "glassata/classata/cassata" ma secondo qualcuno esperto di cibo e di sicilianità pare che in realtà la "caseata" nacque nel Lazio ed era pane con dentro crema di latte/formaggio; solo più tardi un pasticcere palermitano la decorò con la frutta candita, che però col suo peso rompeva la base. Fu un bottaio a suggerire di mettere - come nelle botti - un cerchio di contenimento, e così la pasta reale (o pasta di mandorle, inventata dalle monache) fece il suo ingresso abbracciando e sostenendo il tutto in un dolce abbraccio e rendendo questo capolavoro "regale". Dolce, dolcissimo. Forse la prossima Sugar tax colpirà anche i nostri dolci, oltre che le nostre tasche.
Biancaneve è cosciente del numero spropositato di calorie che la suddetta fornisce ad ogni pur moderato boccone...perciò quest'anno dal suo pranzo natalizio la Cassata sarà cancellata . Cioè cassata....
Biancaneve è cosciente del numero spropositato di calorie che la suddetta fornisce ad ogni pur moderato boccone...perciò quest'anno dal suo pranzo natalizio la Cassata sarà cancellata . Cioè cassata....
martedì 17 dicembre 2019
Calze
Avevamo una zia che per Natale regalava a tutti i nipoti un paio di calze. Regalo semplice, utile, economico, divenuto tradizionale. Biancaneve ha raccolto l'eredità di questa zia che ormai si occupa delle calze degli angeli, e stamattina è andata a comprare le calze per nipoti maschi, fratelli e cognati, cercando di immaginare le preferenze di ciascuno (classica, a righe, a coste, a pois...). Un paio di calze nuove fa sempre comodo : quando vai a comprarti le scarpe, il commesso non vedrà il buco prodotto dall'alluce; eviterai che camminando l'elastico slabbrato faccia scivolare lentamente la calza verso la caviglia e ti devi fermare ogni venti metri per tirarla su... e poi le calze nuove aiutano a fare passi nuovi, forse decisivi.
Bisognerebbe preparare delle calzette piccolissime, fatte a mano coi ferri, un punto dopo l'altro, di lana morbida e calda, anche per il neonato di Betlemme, e portargliele nella fredda notte tra una settimana. E in quella notte forse gli angeli canteranno un canto che calza bene ( è proprio il caso di dirlo...) :la riga di quella preghiera che parla di "un Sole che sorge per dirigere i nostri passi sulla via della Pace".
Bisognerebbe preparare delle calzette piccolissime, fatte a mano coi ferri, un punto dopo l'altro, di lana morbida e calda, anche per il neonato di Betlemme, e portargliele nella fredda notte tra una settimana. E in quella notte forse gli angeli canteranno un canto che calza bene ( è proprio il caso di dirlo...) :la riga di quella preghiera che parla di "un Sole che sorge per dirigere i nostri passi sulla via della Pace".
lunedì 16 dicembre 2019
Profumi
Con l'avvicinarsi del Natale si moltiplicano le pubblicità di profumi, spesso dai nomi accattivanti e firmati da grandi griffe. Biancaneve non è particolarmente amante nè consumatrice abituale di profumi, ma le piace quel leggero sentore di freschezza che alcuni prodotti lasciano, e che danno un tocco di chic. E poi gli slogan che inventano per promuovere i profumi sono geniali: ammiccano, seducono, promettono...Il profumo ha un grande potere evocativo; non è un caso che sia legato al senso interno della memoria, e basta un odore di un cibo "di casa" o un lenzuolo trattato con quel particolare ammorbidente per accendere un desiderio o una nostalgia.
. Quando si entra nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, la prima cosa che ci si trova davanti è una lastra di pietra rossastra, per terra, che tutti i pellegrini baciano devotamente perchè si ritiene che su quella pietra le pie donne abbiano adagiato il corpo morto di Cristo e lo abbiano unto con oli profumati. Sono passati venti secoli, ma da quella pietra posta tra il Calvario e il Sepolcro emana un profumo di nardo o di qualche altra essenza che ti riporta indietro nel tempo, e rende attuale e vivissima la sensazione di essere lì, tra quelle donne, a compiere un gesto pieno di affetto verso qualcuno che si ama molto. E' rimasto un ricordo vivido e indelebile.
La zia Maria diceva con rara saggezza "Il miglior odore è nessun odore", (forse riferendosi a quei miscugli di profumi che a volte ti assalgono quando entri in una stanza piccola e affollata dove Chanel n.5 sommato a Miss Dior più Vattelappesca crea un cocktail leggermente nauseante) e avendo vissuto in tempo di guerra usava il bicarbonato al posto del deodorante (efficacissimo! davvero).Però se Biancaneve potesse tornare indietro, al primo Natale della Storia, le piacerebbe far visita alla Famigliola della grotta portando in regalo una boccetta di nardo purissimo per mitigare la puzza degli animali presenti e anche per impregnarsi del " bonus odor Christi", che non si percepisce col naso ma col cuore. E sembra che ci sia un profumo particolarmente adatto all'occasione, che si chiama "J'adore".
. Quando si entra nella basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, la prima cosa che ci si trova davanti è una lastra di pietra rossastra, per terra, che tutti i pellegrini baciano devotamente perchè si ritiene che su quella pietra le pie donne abbiano adagiato il corpo morto di Cristo e lo abbiano unto con oli profumati. Sono passati venti secoli, ma da quella pietra posta tra il Calvario e il Sepolcro emana un profumo di nardo o di qualche altra essenza che ti riporta indietro nel tempo, e rende attuale e vivissima la sensazione di essere lì, tra quelle donne, a compiere un gesto pieno di affetto verso qualcuno che si ama molto. E' rimasto un ricordo vivido e indelebile.
La zia Maria diceva con rara saggezza "Il miglior odore è nessun odore", (forse riferendosi a quei miscugli di profumi che a volte ti assalgono quando entri in una stanza piccola e affollata dove Chanel n.5 sommato a Miss Dior più Vattelappesca crea un cocktail leggermente nauseante) e avendo vissuto in tempo di guerra usava il bicarbonato al posto del deodorante (efficacissimo! davvero).Però se Biancaneve potesse tornare indietro, al primo Natale della Storia, le piacerebbe far visita alla Famigliola della grotta portando in regalo una boccetta di nardo purissimo per mitigare la puzza degli animali presenti e anche per impregnarsi del " bonus odor Christi", che non si percepisce col naso ma col cuore. E sembra che ci sia un profumo particolarmente adatto all'occasione, che si chiama "J'adore".
domenica 15 dicembre 2019
A Natale puoi...
In questi giorni tra i vari prodotti natalizi che la TV pubblicizza ce n'è uno introdotto da una canzoncina che fa "A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai...". Biancaneve ha cercato in rete il testo completo, e ha scoperto che quello che a Natale puoi fare e che secondo la canzone non puoi fare mai è "riprendere a giocare , a sognare, a dire ciò che non riesci a dire mai: che è bello stare insieme...che ho voglia di gridare quanto ti voglio bene. E' Natale e a Natale si può fare di più...per noi". Giusto. Ma perchè lo puoi fare a solo Natale? Certo, la festa in questione suscita teneri sentimenti, ci fa sentire più buoni...ma fare le cose di cui sopra dipende solo da un sentimento, magari suscitato da luci, abeti decorati e fette di panettone? O non piuttosto da un desiderio che si trasforma in realtà concreta, in gesti e parole per ridare a noi stessi e a chi ci sta accanto un affetto nuovo, un sorriso vero? Desiderio che trae origine e forza da colui che è la causa prima della festa, un Dio Bambino che col suo venire al mondo ci dice ogni giorno "Tu puoi" Se così è, allora non solo a Natale, ma tutto l'anno, ogni giorno puoi fare di più. Per noi, per loro, per tutti.
sabato 14 dicembre 2019
Anziani, o diversamente giovani
Biancaneve ha visto una vignetta simpatica: due anziani sono sdraiati sul letto. Lei dice a lui "Caro, secondo te noi abbiamo ancora feeling?" E lui risponde "Non lo so. Guarda nell'armadietto dei medicinali". Non è del tutto sbagliato, anche se più che tra le medicine il feeling rientra nella categoria degli integratori, roba costosa consigliata per ritrovare l'energia, vincere la stanchezza, rinnovare il sentirsi giovani. Mr Wikipedia definisce il feeling "Intensa e immediata corrente di simpatia che si instaura tra due persone. Vicinanza di affetto e reciprocità o un particolare trasporto che una persona prova verso qualcosa ( o qualcuno, ndr) che ne occupa l'attenzione". Forse ogni matrimonio dovrebbe consumare almeno una confezione a settimana di questo prezioso e potente integratore della forza e gioventù del rapporto, qualche bustina sciolta nell'acqua della quotidianità da bere al mattino per ritrovare uno sguardo limpido sull'altro. E per cantare con Cocciante "Questione di feeling...Così, aprendo l'anima, così lasciando uscire quello che ognuno ha dentro, ognuno ha in fondo a se stesso, che per miracolo adesso sembra persino più sincero nel cantare, nel cantare insieme. Così per scherzo fra di noi, improvvisando un po' ti seguo pure. Vai..la sera arriva, il giorno piano piano se ne va, ma se canti resta là".
venerdì 13 dicembre 2019
Quattro chiacchiere sul matrimonio
Serata con coppie giovani e simpatiche. Parliamo del rapporto tra marito e moglie, che spesso è ammorbato da alcuni virus dannosissimi. Tra questi le attese ( lui/ lei è come è. Se fosse un albero di mele potresti aspettarti pesche? resteresti immancabilmente deluso) , le pretese ( non posso pretendere che tu voglia fare quello che mi fa piacere, posso solo sperarlo...solo tu sei l'artefice dei tuoi comportamenti) e le difese ( se ci si chiude a riccio e si conservano fortezze chiuse, come un "retrocuore" in cui accumulare tutte le delusioni...Ogni tanto è utile scaricare l'applicazione "svuota cestino").
Spesso quella caratteristica dell'altro che ci fa innamorare è proprio quella che col passare degli anni ci dà più fastidio, perchè il più delle volte è una cosa che noi non abbiamo: se A è un tipo taciturno, e si innamora di B che è invece in temperamento estroverso, chiacchierone...dopo anni A farà fatica ad accettare quel modo di essere che tanto gli piaceva all'inizio. E lì subentra l'accettare l'altro così come è, per amore. E' faticoso, ma vale la pena. E giusto per fare la rima con le attese, pretese e difese, quello che fa bene all'amore sono le sorprese: anche se sono un albero di mele potrei provare ogni tanto a essere un po' pesco e produrre frutti più dolci e succosi.
Spesso quella caratteristica dell'altro che ci fa innamorare è proprio quella che col passare degli anni ci dà più fastidio, perchè il più delle volte è una cosa che noi non abbiamo: se A è un tipo taciturno, e si innamora di B che è invece in temperamento estroverso, chiacchierone...dopo anni A farà fatica ad accettare quel modo di essere che tanto gli piaceva all'inizio. E lì subentra l'accettare l'altro così come è, per amore. E' faticoso, ma vale la pena. E giusto per fare la rima con le attese, pretese e difese, quello che fa bene all'amore sono le sorprese: anche se sono un albero di mele potrei provare ogni tanto a essere un po' pesco e produrre frutti più dolci e succosi.
giovedì 12 dicembre 2019
L'attesa
"Aspettare e non venire è una cosa da morire" recita un vecchio proverbio. A Biancaneve viene in mente "Aspettando Godot", questo dramma di due vagabondi che ricevono un biglietto che li avvisa dell'arrivo di questo enigmatico signor Godot che poi però non arriva mai. Viviamo in questi giorni un clima di attesa, si avvicina un evento -il Natale - che invece arriverà sicuramente, anzi è già accaduto, anche se da molti è ormai dimenticato e sostituito con ogni sorta di surrogati, commestibili e non. E in realtà accade tutti i giorni, perchè come dice la canzone di Luca Carbone "o è Natale tutti i giorni o non è Natale mai".
L'attesa serve a prepararsi, a fare spazio, a curare i dettagli dell'accoglienza, ad aprire la porta all'ospite; c'è un famoso dipinto del pittore Holman Hunt che raffigura il Signore con una lampada in mano che bussa a una porta: gli fecero notare che mancava qualcosa nel quadro, aveva disegnato la porta senza maniglia. Non c'è errore -rispose l'artista - è che quella porta si apre solo dal di dentro.
La casa del bosco cercherà di essere aperta per accogliere l'Ospite ( le stanze vuote non mancano...) e cercherà di farlo con rinnovata gioia. Come diceva il titolo di uno spettacolo di Claudio Bisio "Aspettando, godo".
L'attesa serve a prepararsi, a fare spazio, a curare i dettagli dell'accoglienza, ad aprire la porta all'ospite; c'è un famoso dipinto del pittore Holman Hunt che raffigura il Signore con una lampada in mano che bussa a una porta: gli fecero notare che mancava qualcosa nel quadro, aveva disegnato la porta senza maniglia. Non c'è errore -rispose l'artista - è che quella porta si apre solo dal di dentro.
La casa del bosco cercherà di essere aperta per accogliere l'Ospite ( le stanze vuote non mancano...) e cercherà di farlo con rinnovata gioia. Come diceva il titolo di uno spettacolo di Claudio Bisio "Aspettando, godo".
mercoledì 11 dicembre 2019
Scarpe e storie
Scrivo questo post a beneficio del nano committente. Non mi ricordo se l'ho già scritto in questi 11 anni...( in realtà sono molte le cose che non ricordo ormai... c'è da preoccuparsi?), ma tanto questo blog lo frequentano in pochissimi, e poi repetita iuvant.
Un' amica di nome Giusi ha un nipotino che qualche anno fa frequentava la prima elementare. Un giorno lo va a prendere all'uscita di scuola e il bambino le dice" Sai, nonna, quella cosa delle scarpe al mio compagno...gliela ho detta..."
Quale cosa? chiede lei
. "Ti ricordi che lunedì il mio compagno mi ha detto che avevo le scarpe vecchie...e tu mi hai spiegato che non erano vecchie...che parlavano di quello che avevano fatto con me...portavano i graffi di quando abbiamo raccolto la legna per il camino...i limoni per la casa...insomma, tante cose...Gli ho detto che praticamente avevano una storia da raccontare... la mia storia..."
Bravissimo! esclama la nonna E lui, il tuo compagno, ti ha detto qualcosa?
"Sì...mi ha detto una cosa"
Che cosa? fa lei
"Mi ha chiesto se gliele posso prestare, le mie scarpe..."
Il consumismo al contrario funziona. Ci rende allegri e ci fa sentire liberi di camminare con le nostre scarpe un po' vecchiotte; le riconosceremmo tra mille. proprio perchè hanno qualche graffio in più e si sono misurate spesso con la pioggia e la terra bagnata, con strade sassose e sentieri di montagna e per questo hanno meravigliose storie da raccontare.
( L'aneddoto è tratto dal libro "Il vestito di Arlecchino)
Un' amica di nome Giusi ha un nipotino che qualche anno fa frequentava la prima elementare. Un giorno lo va a prendere all'uscita di scuola e il bambino le dice" Sai, nonna, quella cosa delle scarpe al mio compagno...gliela ho detta..."
Quale cosa? chiede lei
. "Ti ricordi che lunedì il mio compagno mi ha detto che avevo le scarpe vecchie...e tu mi hai spiegato che non erano vecchie...che parlavano di quello che avevano fatto con me...portavano i graffi di quando abbiamo raccolto la legna per il camino...i limoni per la casa...insomma, tante cose...Gli ho detto che praticamente avevano una storia da raccontare... la mia storia..."
Bravissimo! esclama la nonna E lui, il tuo compagno, ti ha detto qualcosa?
"Sì...mi ha detto una cosa"
Che cosa? fa lei
"Mi ha chiesto se gliele posso prestare, le mie scarpe..."
Il consumismo al contrario funziona. Ci rende allegri e ci fa sentire liberi di camminare con le nostre scarpe un po' vecchiotte; le riconosceremmo tra mille. proprio perchè hanno qualche graffio in più e si sono misurate spesso con la pioggia e la terra bagnata, con strade sassose e sentieri di montagna e per questo hanno meravigliose storie da raccontare.
( L'aneddoto è tratto dal libro "Il vestito di Arlecchino)
martedì 10 dicembre 2019
Yo-yo
Chi da piccolo non ha mai giocato con uno yo-yo? Era una pallina legata ad un elastico; si fissava l'estremità dell'elastico ad un dito e si lanciava la pallina verso il basso. L'elastico la riportava su e di nuovo andava giù finchè questo moto su/giù non si fermava. Se non avevi la pallina potevi cucire insieme due grossi bottoni e arrotolare tra loro un semplice filo da cucito: l'effetto era lo stesso. La vita di coppia è un po' come lo yo-yo di bottoni, un continuo andare su e giù insieme, grazie proprio a quel filo, a quel legame che ci tiene uniti, stretti. Se togli il filo...fine del divertimento.
E in fondo anche la vita dell'anima è un continuo su e giù tra alti e bassi, un perenne via-vai tra terra e Cielo, tra la realtà quotidiana e la mano di Dio, che si diverte un sacco a giocare con noi.
E in fondo anche la vita dell'anima è un continuo su e giù tra alti e bassi, un perenne via-vai tra terra e Cielo, tra la realtà quotidiana e la mano di Dio, che si diverte un sacco a giocare con noi.
domenica 8 dicembre 2019
L'ospite indesiderato
Un paio di settimane fa tornado di sera da una pizza con amici il Cacciatore ha intravisto (con l'occhio buono) un movimento sul pavimento della cucina, un topo che si fiondava sotto il lavello e spariva. Da quell'istante si è risvegliato in lui l'animo del Cacciatore (omen nomen...) ed è iniziata una battaglia senza esclusione di colpi. Acquistate tre trappole. Appreso da Internet che i sorci amano il burro di arachidi ma noi non ne teniamo in casa. Piazzati strategicamente pezzi di Grana Padano puntualmente snobbati. Di giorno assenza, al mattino ritrovamento di tipiche tracce nere sul davanzale e negli angoli, e mele sbocconcellate. La battaglia si trasforma in guerra senza quartiere. Acquisto di colla speciale e posizionamento della stessa, con inevitabile appiccicamento dappertutto su vestiti e suppellettili. Al terzo giorno di cartoni pieni di colla piazzati strategicamente in quelli che si riteneva fossero i suoi percorsi abituali, domenica mattina, entrando in cucina lui era lì, tradito dalla sua passione per i pezzi di mela, agonizzante. Esultanza. Smaltimento del cadavere. Ripresa della vita normale, fuori dall'incubo. In questa casa ogni giornata si vive al TOP.
venerdì 6 dicembre 2019
L'es-senza del benessere e del con-vivere
Michelangelo creava le sue opere "per via di levare", togliendo il di più e facendo emergere la forma dalla pietra. Oggi molti prodotti vengono pubblicizzati per ciò che non c'è, quel qualcosa che potrebbe nuocere alla salute: latte senza lattosio, merendine senza olio di palma, biscotti senza glutine, shampoo senza parabeni....E' utile il consiglio implicito: togli quello che può far male, regola applicabile non solo al cibo ma anche alle relazioni. Che bello sarebbe avere dei rapporti senza recriminazioni, senza giudizi temerari, trattare i figli adulti senza ingerenze nelle loro scelte, guardare al futuro senza ansia e paura, respirare l'amicizia senza le polveri sottili delle invidie che inquinano. E invece puntare sul "con": con-ciliare le dispute, con-centrarsi sul positivo, con-cordare programmi...e condire ogni giornata con il buonumore che è l'acido ialuronico che distende le rughe dell'anima .
martedì 3 dicembre 2019
Visto ieri al Tg1
La 24enne Veronika, eletta miss Ucraina, si è
vista togliere corona e scettro, e anche precludere l'accesso al concorso di
miss Mondo, perché si è scoperto che ha un figlio di 4 anni.( Quando Biancaneve
aveva 24 anni anche in Italia vigeva la regola che non si può partecipare a
miss Italia se si è madri -
regola tolta nel '94. Non per questo motivo l'allora mamma di due bei
ragazzetti si è astenuta dal presentarsi alle selezioni, ma perchè non avrebbe
superato neanche quelle per Miss Condominio, nonostante i 20 chili in meno
rispetto ad oggi).. Il servizio del Tg continuava dicendo che da studi
statistici fatti risulta che avere un figlio diminuisce del 37 % la possibilità
per una donna di trovare un lavoro; Biancaneve ha avuto dunque il 259 % (37x7)
di handicap...nessuno l'avrebbe mai presa, neanche per mandarla a pettinare le
bambole. Menomale che in tutti questi anni ha lavorato lo stesso, e
abbondantemente, dirigendo una piccola azienda a conduzione familiare che ha
prodotto gente in gamba: un vero orgoglio del Made in Italy, ( o meglio, del
Made in Sicily). Da quando è entrata in società con il Cacciatore, l'azienda ha
immesso sul mercato - direttamente e indirettamente - 16 nuove persone,
originali e irripetibili, pezzi unici di immenso valore, gente che vive, ama,
serve, si diverte e che nel suo piccolo fa quel che può per migliorare il
mondo.
domenica 1 dicembre 2019
Che vita sarebbe senza cioccolato
Che vita
sarebbe senza cioccolato
Se il mondo
fosse un grande supermercato la casetta del bosco sarebbe lo scaffale della
cioccolata. Grande assortimento: c’è chi è fondente nero-nero ( ma con collarino
bianco), chi è un uovo Kinder con sorpresa (non si sa ancora se maschio o
femmina), chi da buon bancario è un sacchetto di monete di cioccolato al latte
avvolte in carta dorata, e chi è una pralina con un ripieno da scoprire di
volta in volta; chi è un maitre-chocolatier
come quelli del Lindor, e chi viaggiando per ogni dove assaggia e importa
cioccolatini di tutto il mondo. Potente anti-depressivo, fonte di energia, il
cioccolato non mancava nelle razioni di cibo distribuite ai soldati nelle dure
campagne di guerra ( e in fondo siamo un po’ tutti sempre alle prese con le
battaglie quotidiane). Forse è per questo che la sera dopo cena quando telefona
qualcuno dei nani Biancaneve prova il suo “momento di estasi” e il suo cuore si
fonde in una” Irresistibile scioglievolezza “. E poi la vita è bella, basta
avere un Bacio, magari quello della buonanotte dal Cacciatore.
Iscriviti a:
Post (Atom)