In un articolo apparso sul Corriere della Sera di domenica scorsa, Galli Della Loggia rilevava come in un'Italia ormai anticristiana chi crede è sottoposto a critiche aspre, animate da un'enfasi nutrita di acrimonia. Spesso nei luoghi di lavoro, nei salotti, nei gruppi di giovani, manifestare la propria fede comporta il fare i conti con sorrisetti beffardi e battute ironiche; viene da pensare a quell'esploratore europeo ateo e convinto di sapere tutto che un giorno nella savana africana incontrò un indigeno che leggeva la Bibbia, e gli disse: " Non leggere quel libro, che non ti serve a niente."
-"Però a te è servito molto" gli rispose amabilmente l'africano.
-" E in che cosa?" domandò l'europeo senza capire
-"Vedi, io prima ero cannibale..."
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